Traffico di cocaina dall'Albania alle piazze di Roma: 7 "narcos" arrestati
In manette 7 criminali appartenenti ad una gang italo-albanese
Trafficavano cocaina tra Albania, Belgio ed Italia, fino ad arrivare alle piazze di spaccio di Roma. Sgominata organizzazione internazionale: 7 narcos arrestati.
È in corso in tutto il Lazio la misura cautelare personale emessa dal Tribunale capitolino nei confronti di 7 soggetti, appartenenti a un’organizzazione criminale italo-albanese dedita al narcotraffico tra Belgio, Italia e Albania. attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi dinamici sul territorio, i finanzieri hanno infatti scoperto come il "centro" delle operazione fosse nella Capitale, dove la gang lucrava ingenti profitti dal traffico internazionale di stupefacenti.
Le indagini nascono dall’operazione "La Romana" che, il 10 ottobre scorso, aveva portato all’arresto, in Calabria, Lazio, Piemonte, Lombardia, Veneto e Sardegna, di 18 appartenenti ad un’associazione a delinquere, responsabile anche di aver favorito la ‘ndrangheta, in particolare la cosca "Alvaro" di Sinopoli (RC). In questo contesto, il Gico – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata – ha setacciato i contatti di Francesco Forgione – soggetto vicino alla citata ’ndrina calabrese – riuscendo ad individuare la cellula criminale albanese. Referenti dell’organizzazione internazionale erano i cittadini albanesi Aleks Boci e Florian Prendi che, con l’ausilio di connazionali in Belgio, gestivano traffici di droga tra il Sudamerica, il Nord Europa e la Capitale, sfruttando una "uscita sicura" dagli spazi doganali del porto di Anversa.
La droga importata era destinata a due "grossisti" italiani – i pregiudicati Claudio Cesarini e Daniele Ferri – che provvedevano, poi, a rifornire i pusher della Capitale. L’associazione malavitosa poteva contare su una nutrita schiera di collaboratori – tra i quali gli albanesi, oggi arrestati, Edmir Hatijia e Elidon Shperdheja –che garantivano il trasporto dello stupefacente in Italia e, successivamente, il trasferimento all’estero del denaro "sporco". Nel corso delle indagini, sono state registrare 6 importazioni di cocaina per oltre 130 kg., di cui 9 kg. sequestrati, nonché guadagni illeciti per circa 1.600.000 euro, di cui oltre 430.000 sequestrati.