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Roma
Traffico di droga al Quartaccio. Spacciatori ispirati a Gomorra: 20 arresti

Droga e armi al Quartaccio, nella borgata romana traffico di hashish, cocaina e crack. La gang di spacciatori si ispiravano a Gomorra: 20 arresti della Polizia di Stato.

 

Blitz degli investigatori del  Commissariato Primavalle, coadiuvati dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, Reparto Prevenzione Crimine Lazio e con l’ausilio di un elicottero della Polizia, nel quartiere “Quartaccio”. Un intervento giunto al termine di una lunga attività di polizia giudiziaria, che vede la luce nel 2015, durante le ricerche di un pericoloso rapinatore latitante. Era il 6 agosto quando Massimiliano Vastante, noto come “Sanpipponio”, sottoposto a diverse misure restrittive, si rendeva irreperibile mentre era ricoverato presso il Policlinico “Agostino Gemelli”, facendo perdere le proprie tracce.

Il personaggio, noto in tutto il Lazio per la sua fama criminale, era gravato da importanti precedenti e pregiudizi, principalmente per rapine a mano armata ad istituti di credito, e per violazione della legge sugli stupefacenti. Una caccia all’uomo fatta di pedinamenti e appostamenti nel quartiere di residenza, con il pedinamento dei suoi familiari, proprio nella borgata “Quartaccio”.

L’attività degli investigatori ha così consentito di ipotizzare che la compagna del latitante, Ada Salvucci, insieme ai figli Spina Ivan e Vastante Alessandro e ad altri due soggetti individuati in Carletti Mattia e Vannicola Jacopo, avevano intrapreso una attività di spaccio di sostanze stupefacenti dall’interno dello stabile dove abitavano, rifugio ideale per la latitanza di Massimiliano Vastante.

Una delle perquisizioni nell’abitazione della Salvucci ha quindi consentito agli investigatori di rilevare discretamente i dati di alcuni apparati telefonici, ritenuti dagli investigatori i “citofoni” impiegati dalla donna per mantenere i contatti con il marito. L’attività tecnica svolta sugli Imei dei telefoni ha permesso l'individuazione del latitante e, in data 16 aprile 2016, di assicurarlo alla Giustizia poco prima che questi tentasse di lasciare il territorio nazionale in favore di quello spagnolo. Portato presso il carcere di Regina Coeli, l'uomo è però deceduto il 2 settembre dello stesso anno.

Nonostante ciò la cattura, e la successiva morte, dell’ormai ex compagno di vita della Salvucci, non hanno arrestato l’attività di spaccio di stupefacenti posta in essere dalla donna e dai suoi sodali che, anzi, si era ulteriormente ampliata nel bacino d’utenza ed affinata nelle modalità operative, nonché diversificata nella tipologia della sostanza venduta. Pertanto, negli anni 2017 e 2018, la squadra di polizia giudiziaria del Commissariato Primavalle ha svolto una complessa ed articolata attività d’indagine con la quale ha scoperto l'esistenza di un’associazione per delinquere "finalizzata allo spaccio di stupefacenti" proprio al Quartaccio.

Numerose le analogie tra la realtà romana e quella dei quartieri napoletani infettati dalle mafie, rappresentata nel serial televisivo Gomorra ed in particolare l’attinenza fra la personalità della vedova Salvucci e la figura di Imma, moglie del boss di camorra Pietro Savastano. Un'affinità che ha permesso inoltre ai detective di ribattezzare l’operazione "Donna Imma".

Accertata l'attività di narcotraffico, nei mesi si sono susseguiti numerosissimi arresti di esponenti del clan malavitoso per spaccio di stupefacenti; sequestri di migliaia di confezioni di cocaina e crack per quantità notevolmente superiori al chilogrammo, diversi chili di hashish, due pistole con munizionamento anche di diverso calibro. Il tutto ricondotto puntualmente all’interesse sociale criminale. Il fatturato annuo dell’organizzazione, difficilmente quantificabile ma che si misura chiaramente utilizzando quali unità i milioni di euro, viene stroncato ora dalle Istituzioni con l'esecuzione delle citate misure.

Durante la perquisizione di mercoledì a casa della donna, sono stati rinvenuti e sequestrati orologi di valore tra cui 3 Rolex, un Cartier ed un Patek Philippe oltre a 12 mila euro in contanti ed un disturbatore di frequenza (Jammer).

 

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