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Roma
Traffico di droga tra Roma e l'Olanda: arrestato il braccio destro di Diabolik

Fabrizio Fabietti, considerato il braccio destro di “Diabolik” Piscitelli, è stato colpito da una nuova ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di spaccio di droga. L'arresto è stato eseguito in mattinata ed è considerato un seguito dell'operazione “Aquila Nera” che aveva bloccato ad agosto scorso un traffico di cocaina dall'Olanda e che aveva portato agli arresti diversi soggetti di nazionalità albanese.

 

Per Fabietti, 42 anni, si tratta di una nuova ordinanza di arresto: l'uomo si trova già in carcere con l'accusa di spaccio di droga da novembre scorso quando fu arrestato dalla guardia di finanza insieme ad altre 51 persone nell'ambito dell'operazione “Grande raccordo criminale”. Fabietti è considerato il braccio destro di Fabrizio Piscitelli, ex capo ultras della Lazio, ucciso con un colpo di pistola alla testa il 7 agosto scorso nel parco degli Acquedotti.

Oltre a Fabietti, l'ordinanza cautelare in carcere è stata emessa a carico di altri tre italiani (Fabrizio Borghi, Christian Testi e Luciano Russo), già noti alle forze dell'ordine, e di un cittadino albanese (Alvaro Vyshka) per associazione armata finalizzata al traffico transnazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi alterate e ricettazione. La droga, secondo la ricostruzione della Squadra Mobile, veniva ritirata in Olanda ed importata in Italia per essere immessa sul mercato delle piazze di spaccio.

Il gruppo si serviva di mezzi modificati con la creazione di vani adatti per occultare cocaina e armi, per poi intraprendere in “sicurezza” i viaggio con l’illecito carico. Le indagini prendono spunto dai precedenti arresti di nove albanesi e italiani. Dopo l’arresto del capo dell’organizzazione in Italia Lulzim Daiu, un suo stretto collaboratore, Artan Monari, con la complicità di Vyshka, aveva assunto la conduzione delle attività illecite entrando direttamente in contatto con i fornitori del primo in Olanda ed organizzando numerose importazioni di cocaina che veniva ceduta agli acquirenti italiani.

Borghi, Fabietti, Testi e Russo provvedevano ad immetterla nelle piazze di spaccio di Tor Bella Monaca e di san Basilio. La droga veniva acquisita direttamente in Olanda a Rotterdam da fidati corrieri, che trasportavano lo stupefacente su autovetture munite di doppi fondi dotati di sofisticati sistemi di apertura, sia magnetici che meccanici. L’organizzazione disponeva di un efficientissimo parco macchine modificate a seconda del quantitativo di stupefacente da trasportate (furgoni/Suv per viaggi transnazionali tra i 15 e i 50 Kg) o per i trasporti di quantitativi di minore importanza (1/5 Kg) per il trasporto di armi e denaro. Le modifiche venivano operate in una officina di Madrid da un'organizzazione di colombiani e pagata tra i 10 e i 20 mila euro ed in alcuni casi anche in cocaina.

L’organizzazione colombiana era in grado di indicare esattamente il quantitativo che poteva essere occultato nel doppio fondo in quanto disponeva di “forme” in legno equivalenti alle dimensioni del panetto standard di cocaina. La cocaina, nel panetto in sottovuoto, veniva poi confezionata con un'ulteriore copertura di caffè o pepe e ricoperta da nastro isolante (per renderla non individuabile dai cani antidroga). Sul panetto era poi impresso un simbolo o una scritta che era indicativa della qualità dello stupefacente (maiale – aquila - S8) e veniva successivamente venduta, sulla piazza romana, al prezzo di 34 mila euro al chilo e veniva rivenduta prevalentemente nelle piazze di San Basilio e Tor Bella Monaca.

Gli elementi emersi dalle indagini hanno permesso di accertare ingenti trasporti e successive consegne di cocaina effettuate da Monari e Vyshka nei confronti di Fabietti, Borghi, Testi e Russo, tra settembre e novembre 2018, quantificabili in 85 kg di cui 27 kg sequestrati. Una volta acquisito lo stupefacente, il gruppo criminale era capace di smistarlo in poco tempo, grazie ad accordi consolidati e preesistenti.

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