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Roma
Turismo, boom Airbnb su Roma. Ira Federalberghi: "Sharing economy? Una bugia"
Airbnb

Airbnb "pigliatutto", alloggi in crescita del 25% nella Capitale in soli due anni. Ira di Federalberghi, che svela la propria analisi e attacca: "Stop ad abusivismo e concorrenza sleale".

 

Altro che "sharing economy", davanti al ministro del Turismo Gian Marco Centinaio il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, smonta le "4 grandi bugie" dell'economia di condivisione. Nel mirino finisce il portale Airbnb, oggetto dell'analisi di Federalberghi/Incipit srl su dati Inside Airbnb. "Ad agosto 2018 nel territorio di Roma e provincia risultavano disponibili su Airbnb 33.680 alloggi, con una crescita del 25,25% rispetto ad agosto 2016 - si legge nel rapporto di Federalberghi - in cui ne erano pubblicizzati 26.891. Degli annunci presenti su Airbnb.it: 21.816 (64,77%) erano riferiti ad interi appartamenti; 23.218 (68,94%) disponibili per più di sei mesi; 21.329 (63,33%) gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio".

Dati che mettono in dubbio il sistema della "sharing economy", un mondo in continua espansione che, senza una adeguata regolamentazione, minaccia la sopravvivenza degli esercizi turistici tradizionali. I numeri d'altronde "non possono che riportare l’attenzione sulle 4 grandi bugie della cosiddetta 'sharing economy' - prosegue Federalberghi - n è vero che si tratta di forme integrative del reddito, sono attività economiche a tutti gli effetti, che molto spesso fanno capo ad inserzionisti che gestiscono più alloggi;non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare: la maggior parte degli annunci pubblicati su Airbnb si riferisce all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno;non è vero che si tratta di attività occasionali: la maggior parte degli annunci si riferisce ad appartamenti disponibili per oltre sei mesi all’anno;non è vero che le nuove formule compensano la mancanza di offerta: gli alloggi presenti su Airbnb sono concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche, dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali".

"La conseguenza - sottolinea il Presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli - è un doppio inganno perpetrato nei confronti del consumatore: viene tradita la promessa di vivere un’esperienza autentica e vengono eluse le norme poste a sua tutela, a quella dei lavoratori, della collettività e del mercato. Viene inoltre drammaticamente alla luce un problema di evasione fiscale e concorrenza sleale, che si traduce in danno sia per le imprese turistiche tradizionali che per coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. È ormai necessaria l’istituzione di un registro nazionale degli alloggi turistici e l’adozione di misure che pongano un argine allo spopolamento dei centri storici".L’indagine di Federalberghi che ha censito gli alloggi disponibili sul portale Airbnb.it è stata posta a disposizione delle autorità affinché svolgano gli opportuni controlli.

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