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Roma
Uber a Roma, i taxi sul piede di guerra: “Gualtieri, liberaci dagli abusivi”

Nel primo giorno di operatività di Uber a Roma, esplode la rabbia dei sindacati contro il Comune di Roma e il sindaco Roberto Gualtieri ai quali le organizzazioni sindacali spediscono un ultimatum: “Come organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, facciamo presente che se non vi saranno nel brevissimo periodo incisivi segnali di contrasto all'abusivismo, fenomeni, al termine della pausa estiva metteremo in campo tutte le forme di protesta legittime consentite dalla Legge”.

Non basta lo stralcio dell'articolo 10 del Dl Concorrenza a placare l'ira della categoria, non paghi della vittoria politica e dell'umiliazione del principio della concorrenza, i tassisti romano alzano il prezzo. Ora chiedono al Comune di blindare il servizio dagli abusivi. Le richieste dei tassisti sono contenute in una lettera ufficiale datata 25 luglio, con la quale mettono alle strette Gualtieri sulla difesa a oltranza dei tassisti “liberi da Uber”.

I tassisti a Gualtieri: "Prendiamo atto della sua indifferenza"

Recita la lettera: “Gentile Sindaco, nostro malgrado, abbiamo dovuto prendere atto della sua sostanziale indifferenza rispetto ai temi della recente vertenza che ha visto impegnato il settore taxi sul piano nazionale, per richiedere lo stralcio dell’art. 10 del DDL Concorrenza, nonostante fosse stato richiesto un suo intervento a tutela delle ragioni non dei lavoratori di una categoria, ma del Servizio Pubblico che svolgono e quindi dell’utenza - spesso utenza debole - a cui si rivolge. Ora, terminata questa fase che si è conclusa con lo stralcio del contestato articolo 10, richiesto da Parlamentari di tutti gli schieramenti politici, siamo a denunciare la grave situazione di abbandono nel quale versa il servizio taxi ed in generale il comparto del TPL non di linea. Molti dei nostri associati - purtroppo - continuano a segnalarci situazioni di profondo degrado in alcuni posteggi strategici della nostra città, come i musei Vaticani, San Pietro, Colosseo, nonché presso gli scali aeroportuali di Fiumicino e Ciampino e la stazione ferroviario di Roma Termini, alcuni “tassisti” agiscono indisturbati, non rispettando le più elementari norme di comportamento, non applicando la tariffa tassametrica, effettuando rifiuto di prestazione di servizio, non accettando pagamenti con moneta elettronica, a totale discapito dell’utenza e danneggiando così anche l’immagine dell’intera categoria”.

E al punto 1, l'affondo contro Uber: “Si deve procedere al recepimento dell’art. 29 del Regolamento Comunale, che recentemente ha superato anche il vaglio del T. A. R. del Lazio. Impedire che migliaia di noleggi, siano essi di Roma, della Provincia o di fuori Roma operino nella nostra città alla stregua di taxi utilizzando l’app di una nota multinazionale americana”.

Infine la minaccia: “Non siamo più disposti ad accettare passivamente che migliaia di onesti lavoratori, continuino ad essere screditati e purtroppo malvisti, per i comportamenti di pochi a cui sembra sia tutto permesso, nel disinteresse dell’amministrazione comunale”. La lettera è firmata da Fit Cisl Lazio – Uil Trasporti Lazio – Un.I.C.A. Filt Cgil – Ugl Taxi – Federtaxi Cisal – Usb Taxi – Uritaxi – Uti – Fast Confsal Taxi – Ati Taxi – Ass. Tutela Legale Taxi.

Scarica e leggi la lettera dei sindacati a Gualtieri

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