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Roma
Ucciso sulla spiaggia di Torvaianica tra i bagnanti: preso il mandante

Tre misure cautelari sono state eseguite dai carabinieri in relazione all'omicidio di Torvaianica, vicino Roma, nel quale aveva perso la vita l'albanese Shehaj Selavdi, ucciso il 20 settembre del 2020.

A finire in carcere - in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma su richiesta della Dda - sono Giuseppe Molisso, pregiudicato 40enne di origini napoletane, gravemente indiziato di essere il mandante dell’omicidio e suo cognato Guido Cianfrocca, gravemente indiziato del reperimento dell’arma del delitto. Disposto invece l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per D.L., accusato di aver fornito il motorino utilizzato dai killer.

Ucciso sulla spiaggia dello stabilimento tra i bagnanti

Selavdi, detto “Simone”, è stato ucciso nei pressi dello stabilimento “Bora Bora” sul lungomare Sirene di Torvaianica, in quel momento affollato di bagnanti. Ad esplodere due colpi di pistola, un uomo con volto travisato da mascherina e bandana. Il successivo 17 dicembre 2021, grazie alle indagini del Nucleo Investigativo carabinieri di Frascati e della Squadra Mobile di Roma, gli esecutori del delitto sono stati arrestati: Enrico Bennato, fratello del più noto pregiudicato romano Leandro, e l’argentino Raul Calderon Esteban, quest’ultimo già tratto in arresto perché accusato di essere l’esecutore anche dell’omicidio del capo ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli detto “Diabolik”.

A carico di Molisso ci sono diversi elementi investigativi e, proprio in relazione ai rapporti tra gruppi criminali, ci saranno approfondimenti investigativi su un eventuale coinvolgimento dell'uomo - già detenuto con l'accusa di essere il mandante del duplice tentato omicidio dei fratelli Costantino - nel delitto Piscitelli. Al pregiudicato di origini napoletane era stato notificato il provvedimento restrittivo insieme a Calderon, gravemente indiziato di essere l’esecutore anche di tale agguato. Il complesso delle attività di indagine permetteva di ipotizzare che il movente dell’omicidio di Selavdi fosse riconducibile a un’azione di carattere vendicativo a seguito dell’agguato consumato nel 2019 nei confronti di Leandro Bennato, soggetto molto vicino a Molisso.

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