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Roma
Vacanze di Natale, Enrico Vanzina abiura in favore di Max Mariani

di Patrizio J. Macci

Enrico Vanzina, giornalista, produttore, autore di testi per il teatro ha scritto un centinaio di sceneggiature che hanno tenuto incollati gli italiani allo schermo negli ultimi quarant’anni (Sapore di mare e Vacanze di Natale tanto per rinfrescare la memoria), figlio d’arte (il padre era il grande regista Steno) è uno scrittore recidivo arrivato al suo terzo romanzo.


Con “La donna dagli occhi d’oro” (Newton Compton Editore) chiude la trilogia del detective Max Mariani, dipinto tra una sigaretta e l’altra anzi letteralmente bulinato alla sua scrivania di cinematografaro. Un noir dal piglio hard boiled con sfumature che solo una conoscenza profonda della Capitale può generare. Il protagonista è il “solito” Mariani, detective scalcinato allergico alle relazioni fisse con l’altro sesso sempre in bolletta. Uno scapolone cinquantenne a paghetta di una munifica zia dal cuore d’oro; ha gettato alle ortiche una laurea in giurisprudenza e lanciato nella spazzatura la chiave del suo studio di avvocato dopo una tormentata vicenda sentimentale.

In questa terza e conclusiva puntata Vanzina trasporta il suo eroe in una Roma muntietnica, tra balordi cinesi e localetti malfamati nei pressi della Stazione Termini. Le bollette e le fatture si accumulano nella cassetta della posta, quando Max riceve un giorno la visita di Helmut Moreno, un ragazzetto che si atteggia a grande boss. Sua madre – gli rivela Helmut – avrebbe assoldato un sicario per ucciderlo. In cambio di diecimila dollari, Max deve trovarlo e consegnarglielo. L'offerta è troppo alletante per non essere acchiappata al volo, ma poche ore dopo aver accettato l’incarico, Max riceve la visita di un uomo armato, che gli ruba l'anticipo ricevuto e lo minaccia di morte. Invece sarà proprio lui a cadere: appena esce dall’appartamento viene freddato sul pianerottolo, e il denaro che ha con sé scompare. L’ulteriore complicazione – che scatena le indagini della polizia – arriva quando anche Helmut Moreno viene ucciso.

E a questo punto il detective Mariani decide di sbrogliare la matassa dal principio: parte alla volta di Trieste per incontrare Ursula Koch, la madre di Helmut, donna bellissima e dallo sguardo magnetico. È lei la "femme fatale" dagli occhi screziati d'oro. Vanzina fa galoppare il lettore per lo Stivale, riuscendo a tenerlo incollato alle pagine con uno stile asciutto e ruvido fino ad ustionare con alcuni aggettivi. Nulla è come appare e il colpo di scena finale è assicurato nella tradizione dei grandi gialli. Rimane un unico rimpianto, che il personaggio muoia con questa ultima avventura. Ma la transizione sullo schermo è dietro l’angolo e Vanzina ha solo deposto momentaneamente la penna, in attesa di dare un volto in carne e ossa al suo investigatore.

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