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Roma
Vaccini sbagliati, influenza boom. Le Regioni risparmiano: l'Italia è a letto

di Luca Lotti


Vaccini sbagliati, esplode l'influenza. Nel Lazio la fase di picco ha visto coinvolte 17 persone ogni mille residenti ed ancora oggi la media è oltre il 10. Significa che nel Lazio le persone costrette a letto o alle prese con acciacchi pesanti sono state fino ad oggi oltre un milione.


La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui il livello dell’incidenza è stato pari a circa 40,3 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni pari a 21,9. In queste fasce di età si è osservato ancora un brusco aumento del numero di casi rispetto alla precedente settimana dovuto alla riapertura delle scuole dopo le festività natalizie. In diminuzione, invece, il numero di casi nei giovani adulti in cui l’incidenza è pari a 11,1 e negli anziani con 5,8 casi per mille assistiti.

I medici all'attacco
Maria Corongiu segretario regionale dei Medici di Medicina generale aderenti alla Fimmg, sulle ragioni di questa "disfatta" delle linee di difesa a tutti i livelli, dall'Aifa alle Asl, ha le idee piuttosto chiare: "Finche prevale il criterio economico rispetto a quello clinico tutto ciò sarà ordinaria amministrazione". Il motivo dell'emergenza è stato infatti la circolazione 'non prevista' di virus come il B Yamagata, non compreso nel vaccino antinfluenzale trivalente, piu acquistato dalla Regioni perche a piu basso costo, ma presente in quello quadrivalente un pò piu caro. Molti dei vaccini somministrati sono stati invece del primo tipo che copriva tre ceppi virali (A-H1N1, A-H3N2 e un solo tipo di virus B), lasciando cosi indisturbato il virus  Yamagata  libero di espandersi a suo piacimento. Il risultato è che nel  Lazio finora i casi gravi sono stati 24 e 4 i deceduti.
"E' un tasso di mortalità in eccesso notevolissimo, sette volte più alto delle previsioni- ha spiegato Corongiu - e ancora non è finita".

I numeri dell'epidemia
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità quella di quest'anno è stata una epidemia critica paragonabile per incidenza e diffusione solo a quella del 2004 e destinata a durare ancora altre settimane restando ad un livello di alta intensità.
L'ultimo bollettino Influnet  dell'Istituto superiore di sanità segnala circa 794.000 italiani a letto in una settimana, mentre dall'inizio della sorveglianza epidemiologica sono già circa 4.728.000 i casi nel nostro Paese. Alla fine dell'epidemia si stima che saranno più di 6 milioni gli italiani e probabilmente  si arriverà anche vicino a 8. Secondo i dati Iss, in Italia sono 381 i casi gravi registrati, 64 dei quali deceduti. Nell'ultima settimana sono stati segnalati altri 18 casi gravi e 3 decessi, ma i dati sono in "continuo aggiornamento. La "coda" dell'influenza ora sta colpendo sopratutto i bambini perche dopo il rientro a scuola l'influenza fra i piccoli pazienti ha ricominciato a correre facendo restare l'epidemia  ad un livello di allarme elevato.

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