Vaccini sbagliati, l'influenza è “infinita”. Morti 11 bambini, 2 donne incinta
Medici di famiglia: “A rimetterci sono stati bambinie giovani”
di Luca Lotti
L'influenza quest'anno ha la coda lunga, resterà in campo ben oltre la data delle elezioni politiche del 4 marzo. E' ancora ben piazzata, 8.8 per mille abitanti, ma secondo gli esperti, i suoi virus resteranno in giro per altre settimane, forse un mese.
Fino ad oggi ha colpito e con grande virulenza quasi sette milioni di persone ma non escluso arrivi agli otto. I rapporti dell'Istituto superiore di sanità denunciano che i casi gravi sono stati 588, di questi 115 hanno provocato il decesso dei pazienti, undici erano bambini. L'influenza ha colpito in modo serio 12 donne incinte e due di queste sono morte.
Maria Corongiu responsabile regionale dei medici di medicina generale aderenti alla Fimmg del Lazio conferma: "Quest'anno l'influenza è stata di particolare intensità favorita dalla parziale e scarsa copertura vaccinale assicurata dal trivalente che non fronteggiava il virus B/Yamagata quello con piu carica infettiva. A rimetterci son stati i bambini ed i giovani".
Ad oggi nel Lazio l'incidenza complessiva è di 6.33 casi per mille abitanti. Nel caso dei bambini da 0 a 4 anni però questo dato balza al 20.71 per mille, mentre i ragazzi fino a 14 anni alle prese con la sindrome influenzale sono ancora l'11 per mille.
Fuori dalla coda dell'influenza gli anziani. Il rapporto influent certifica che durante la sesta settimana del 2018, circa il 73% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale. Sono bene 634 mila invece i casi di sindrome simil-influenzale che si sono rivolti al medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, per un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 6,7 milioni.
In questo periodo restano dominanti i ceppi di tipo B, per lo più appartenenti al lineaggio B/Yamagata, quello piu virulento il cui antidoto era contenuto solo nel vaccino quadrivalente che le Regioni però hanno acquistato in minore quantità. Dall’inizio della stagione di sorveglianza virologica, i virus di tipo B hanno rappresentato nel complesso il 65% del totale.