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Roma
Veglia il compagno morto per giorni. Arturo e Zoe, l'amore tra cani maremmani

di Enza Colagrosso

Lui muore e viene sepolto in un terreno, lei si dispera e non trova pace sino a quando non trova il punto in cui è stato interrato il suo compagno e si sdraia ogni giorno per vegliarlo. Arturo e Zoe, due esemplari di maremmano, uniti da amore a quattro zampe che neanche la morte è riuscito a cancellare.

La storia dolcissima arriva da Magliano Sabina dove due splenditi esemplare di maremmani, Arturo e Zoe, fratello e sorella, hanno vissuto felici in una proprietà con i loro padroni che gli hanno dato la possibilità di scorrazzare liberi nella campagna. Pioggia, neve o il caldo sole estivo non hanno mai fermato le loro scorribande, in particolare durante la giornata, quando i padroni usciti per lavorare, lasciavano loro due vivere quel territorio da veri signori e custodi.

Bianchi, affettuosissimi e protettivi fino all’inverosimile verso i loro “amici umani”, Arturo e Zoe sono stati dapprima cuccioli divertenti e giocosi per poi acquistare, man mano che la loro mole cresceva, la coscienza del loro compito: dover salvaguardare da ogni intruso i loro “capo branco” umani. Arturo e Zoe hanno fatto coppia sin dall’arrivo in casa dei loro padroni, prima come cucciolotti giocherelloni poi come una vera e propria coppia, dimostrando un affetto e un rispetto che, per gli animali si sa non ha le sfaccettature umane: affetto fraterno, affetto di coppia, affetto filiale ecc. Gli animali si amano e si rispettano senza porsi troppi se e troppi ma.

Felici e ormai adulti di circa tre anni, Artuto e Zoe quindi si amavano ed erano una coppia nella vita, nella caccia e nel far da guardia.

Poi un giorno Arturo inizia a star male, e il verdetto del veterinario è di quelli che non lasciano speranze: leishmaniosi. Anche Zoe risulta infettata, ma per lei le cure regalano ancora delle speranze. Arturo purtroppo muore, ma Zoe non lo sa. Il padrone piangendo seppellisce Arturo senza farsi vedere da Zoe, in un angolo remoto della sua proprietà e tornato a casa con un dolore pungente trova conforto solo nelle coccole di Zoe.

Cala la sera e il sonno accompagna tutti gli abitanti della casa fino al nuovo giorno. Al mattino quando vengono riaperte le porte, Zoe entra come una furia nell’abitazione (cosa che non aveva mai fatto) e sembra cercare in ogni stanza il suo amato Arturo. Non lo trova e sconsolata esce. Per tutto il giorno, la bianca cagnolona, non si vede e, arrivata l’ora del pasto serale, quando Zoe non risponde a nessun richiamo il padrone, con due conoscenti, decide di andare a cercarla nella campagna. Arrivati nei pressi di quella che ormai è la tomba di Arturo, vedono Zoe sdraiata sulla terra che ricopriva il suo corpo morto. Era riuscita a trovarlo ed ora stava lì, immobile e sorda ad ogni richiamo, a vegliare il suo amore.

Il padrone, visto che Zoe non mostrava alcuna intenzione di sospendere quella veglia, ha deciso di metterle vicino una ciotola d’acqua e una con un po’ di cibo, ma lei non si è mossa e non ha mangiato per diversi giorni. Ora, a volte, è possibile vedere Zoe far capolino vicino alla casa per dare un saluto ai suoi padroni per poi tornare mestamente dal suo Arturo. Si sdraia su quel terreno che ricopre il suo corpo e passa così ore e ore in un silenzio ricco d’amore.

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