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Roma
Vittorio Sgarbi, amore a prima mostra: sedotte le comari di Sutri. La speranza

dal nostro inviato
Massimiliano Martinelli 

SUTRI - Eccentrico, vulcanico, a volte volgare e sopra le righe, ma anche politicante esperto e nuova speranza per Sutri. Vittorio Sgarbi conquista la cittadina dopo soli 30 giorni: dal caso Clooney al museo di Palazzo Doebbing, il vate del “vaffa” diventa re della Tuscia.


E' quasi un plebiscito popolare quello a favore del critico d'arte e deputato di Forza Italia, che, dopo il trionfo alle urne del 10 giugno, alle austere aule della politica ha preferito l'esilio volontario tra il tufo di Sutri. Una vera e propria oasi di pace a pochi chilometri da Roma, scelta dal professor Sgarbi come personale roccaforte per il suo progetto di “Rinascimento”.

Quasi più chiese che abitanti, 6mila anime in provincia di Viterbo, nel cuore della Tuscia. Lì il traffico frenetico e il caldo asfissiante della Capitale lasciano posto ai ritmi blandi della provincia, dove, tra vicoli stretti e gatti sdraiati al sole, il tempo scorre lentamente, ogni persona si riconosce e si saluta in strada, si respira il clima di festa delle piccole comunità. Può capitare così in una mattinata di sabato di incontrare proprio il sindaco a pochi passi dal palazzo comunale, come un cittadino ed un personaggio qualsiasi. Ma già la sua presenza, di per se, diventa un evento.

“Attorno a se ha sempre un corteo, belle donne e uomini eleganti – raccontano i pettegolezzi di piazza – Poco fa era qui, poi è scappato di corsa su un'auto d'epoca, lui è fatto così”.

Nell'era di internet e dell'informazione in tempo reale, il cronista sceglia di affidarsi ad una fonte sicura di gossip e notizie locali. Sono le onniscienti “comari” di paese, che, quasi uscite da un canzone di De André, dominano la città sedute su sedie di plastica. “Beh dalla televisione si vede quello che è – fa cenno con le testa un'anziana signora – E' una brava persona, dice di voler fare molte cose per la città, diamogli tempo”.

La scommessa di Palazzo Doebbing
Al centro del progetto politico del neo sindaco si colloca infatti il rilancio commerciale della città, strettamente legato ad una maggiore valorizzazione del patrimonio culturale di Sutri. Insomma, una rinascita economica trainata dall'arte e dalla bellezza. In questo contesto si colloca la scommessa principale di Sgarbi: Palazzo Doebbing. Originariamente sede vescovile di Sutri, il vate dei salotti tv italiani ha promesso di trasformare Palazzo Doebbing in “museo della Tuscia”, un polo turistico tanto ricco a livello artistico da imporsi a livello mondiale. Un'iniziativa ambiziosa che sembra raccogliere il favore di tutti, in primis i commercianti locali. 

Sgarbi nella Tana del Drago
In chiusura non poteva mancare il parere a Luca e Sal, due dei tre soci che gestiscono il ristorante di Sutri “La tana del drago”, dal quale, in tempi non sospetti, proprio l'allora aspirante sindaco aveva lanciato la propria candidatura: “Quello che importa a noi è il rilancio delle attività, del commercio, ovvero il turismo a lungo termine e non solo quello 'mordi e fuggi'. C'è poco per giudicare fin ora, ma siamo fiduciosi specialmente sul museo. Aspettiamo per i verdetti, ma se realizza anche solo il 10% di quello che ha promesso...”.

I due con modi gentili ed educati parlano genuinamente, ammettendo con un filo di amarezza: “E' anche vero che non ci vuole molto a fare meglio dell'amministrazione precedente”. Con molta disponibilità ci raccontano poi la propria impressione su Sgarbi, conosciuto di persona proprio lì al ristorante: “Posso dire che la persona sembra diversa dal personaggio – assicura Luca – quando è venuto qui è stato molto carino ed educato, ha stretto la mano davvero a tutti”.

Il destino porta il cronista casualmente da Ramon Lampa, volto noto di Sutri nonché presentatore, dj e speaker: “Spero Sgarbi possa portare la sua grande esperienza per rilanciare la città, sarebbe bello che Sutri non fosse più una città da 'gita di mezza giornata', ma che la gente spendesse anche all'interno della città – racconta Ramon - Se mantiene anche poco di quello che ha promesso, sarà una grande cosa per noi. Ha promesso che avrebbe portato qui nomi come Picasso e Botero, nomi che attirano turisti, sarebbe il massimo. Il caso Clooney? Prima lo invita poi lo insulta...ma fa parte del personaggio, va bene così”.

L'assessore racconta
E se il sindaco in persona, rapito dagli impegni di villa Savorelli, non trova il tempo di parlare col cronista, si “apre” il neo assessore, riconfermato dalla giunta uscente, Stefano Proietti: “Il sindaco fa avanti e indietro non solo da Roma, ma da tutta Italia, nonostante ciò è molto presente – assicura – Lui è molto ambizioso e noi cerchiamo di adeguarci alle sue iniziative, che sono molto mediatiche ma anche molto importanti”. E se il lavoro del nuovo sindaco non è ancora giudicabile, un piccolo successo è già quello di aver riunito esponenti di colori politici diversi sotto la propria leadership, da Forza Italia al Pd, passando per Lega e Rifondazione Comunista: “Qui c'era già stata un'esperienza con tanti schieramenti politici, ora anche con Vittorio abbiamo fatto lo stesso discorso per il bene di Sutri. Vittorio non è politicizzato in questo senso, è molto aperto – rivela ancora l'assessore Proietti – In giunta ci sono molti volti nuovi, cerchiamo di abbracciare tutti i settori della vita politica. Obiettivi? Puntiamo molto sulla cultura e sul nuovo museo, con mostre importanti. Arriveremo fino in fondo, facendo più opere e interventi possibili”.

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