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Fisco e Dintorni
Tassazione dei lavoratori sportivi per il 2023: primi chiarimenti

In materia di tassazione dei lavoratori sportivi arrivano i primi chiarimenti dal fisco.

Con la risposta n.474/2023 all’interpello del contribuente, l’Agenzia delle Entrate  ha ribadito nei giorni scorsi che ai fini dell’esenzione Irpef per l’anno 2023 la nuova soglia dei 15.000 euro abbraccia sia i compensi erogati al lavoratore sportivo nel primo semestre che nel secondo (ecco il link della risposta delle Entrate all’interpello).

 

Nello specifico, il caso riguardava una società sportiva dilettantistica che aveva corrisposto ad un atleta compensi per euro 20.400 nel periodo gennaio/giugno 2023 e ulteriori 15.400 euro per il periodo da luglio a dicembre 2023.

 

Vista, dunque, l’anomala situazione creatasi nel corso di quest’anno, per via dell’entrata in vigore della nuova normativa – ossia il passaggio dall'art. 67, comma 1, lettera m) del Tuir al Dlgs n.36/2021 a partire dal 1° luglio – la società sportiva chiedeva dunque chiarimenti in merito alla corretta tassazione dei proventi.

 

Sul punto l’Agenzia delle Entrate fa presente che “A decorrere  dalla  medesima  data  del  1°  luglio  2023, i  compensi  di  lavoro sportivo nell'area del dilettantismo, ai sensi dell'articolo 36, comma 6 del citato decreto legislativo, dunque, «sono esclusi da imposizione fino all'importo complessivo annuo di euro 15.000». Ne consegue che i compensi erogati dal 1° luglio 2023 devono essere assoggettati a tassazione per la parte eccedente l'importo di 15.000 euro, da determinare nel 2023 in applicazione del comma 1­bis dell'articolo 51 sopra richiamato, tenendo conto degli eventuali  compensi  erogati  nel  periodo  gennaio­giugno  2023,  esclusi  da imposizione fino a 10.000 euro, ai sensi dell'articolo 69 del Tuir.

Nel caso di specie, secondo quanto rappresentato, l'Istante ha erogato compensi nel primo semestre del 2023 applicando la ritenuta a titolo d'imposta prevista dall'articolo 25 della legge 13 maggio 1999, n. 133 sulla parte eccedente l'importo di 10.000 euro; pertanto, dovrà  assoggettare  ad  imposizione  i  compensi  pagati  nel  periodo  luglio/dicembre 2023, per la parte che eccede i restanti 5.000 euro della soglia di esenzione di 15.000 euro che, come illustrato, si riferisce all'intero periodo d'imposta 2023”.

 

L’Agenzia ribadisce, dunque, che per quanto riguarda il periodo di imposizione fino a fine giugno la soglia del regime agevolato era di 10.000 euro mentre successivamente la soglia è stata aumentata a 15.000 euro. In relazione a quest’ultimi, nel caso di specie, è chiaro che non scatta l’esenzione fiscale per l’intero compenso percepito da luglio, ma solo per la parte che eccede i restanti 5mila euro.

In breve, a decorrere dal 1° luglio 2023, i compensi percepiti dai lavoratori sportivi non rientrano più tra i redditi diversi secondo la disciplina dell’art.67 del Tuir ma bensì tra i redditi di lavoro dipendente o assimilato o di lavoro autonomo come previsto dalla riforma dello sport.

L'entrata in vigore della riforma dello sport, quindi, si fa già apprezzare per l'efficacia dell'’innalzamento della soglia (da 10.000 a 15.000 euro) relativamente all’esenzione Irpef sui compensi erogati ai lavoratori sportivi dalle associazioni e società sportive dilettantistiche.

Occorre comunque chiarire che, ai soli fini Inps, la soglia di esenzione è invece ridotta della metà, pari a 5mila euro annui sui contributi maturati dal 1° luglio scorso.

 

Per concludere, quindi, la soglia di esclusione Irpef innalzata a 15.000 euro riguarda tutto ciò che è stato percepito dallo sportivo dilettante nel corso del 2023. 

 

Avv. Carlo Mormando

Avv. Matteo Sances

Centro Studi di diritto sportivo Vittorio Mormando

 

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