Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
Acqua e territorio: progetti e strategie innovative italiane ed europee

Blueprint è un piano europeo contro lo spreco dell'acqua elaborato dalla Commissione Europea con il proposito di farlo applicare entro il 2020. Si punta a ridurre le perdite del flusso d’acqua pubblica, che attualmente rappresenta circa il 20% del consumo totale, soprattutto a carico di case ed edifici. Questa iniziativa è in linea con un’alleanza globale per la gestione idrica. L’acqua è un bene talmente prezioso da essere chiamato Oro Blu. Un bene da risparmiare, recuperare e riutilizzare, senza sprechi.

Tra i progetti europei si cita Water JPI, supportato dal programma di finanziamento UE per la ricerca e l'innovazione Horizon 2020, intende riunire gli sforzi compiuti dagli Stati membri nella tutela e nella gestione delle risorse idriche, migliorando il coordinamento dei programmi di ricerca europei in questo settore. Ha diversi obiettivi strategici: fare progressi nel campo della sostenibilità dei servizi ecosistemici, sviluppare servizi idrici più efficienti, promuovere la competitività nell'industria del settore idrico, realizzare un sistema economico orientato alla tutela della risorsa idrica, dare completa attuazione a tutte le componenti del complesso ciclo dell'acqua. Attualmente Water JPI vede la partecipazione di 20 Paesi in qualità di partner, Italia compresa, e 4 Paesi in qualità di osservatori.

Un altro interessante progetto europeo sul tema dell’acqua è Waterprotect, acronimo di Innovative tools enabling drinking water protection in rural and urban environments, che si propone di diffondere un sistema efficace di contenimento/riduzione della contaminazione puntuale o diffusa delle acque sotterranee da pesticidi e nitrati utilizzati in agricoltura. Milano in questo senso si pone in una posizione d’eccezione in Italia e in Europa in quanto è esempio di stretto legame tra acqua e società, di interazione tra uomo e paesaggio sviluppatasi nel corso dei secoli.

E’ come se si potesse dire che a Milano si corre, perché l’acqua scorre, tutto vi procede in modo veloce, ad ogni difficoltà i milanesi trovano una soluzione, come l’acqua trova sempre il modo di aggirare ogni muro. E’ una città dinamica Milano, europea e l’acqua è un Valore che Milano non vuole perdere, che tutela, che protegge, che depura e ricicla e massimizza nel suo utilizzo. C’é una sana unione tra cultura e innovazione, volontà di limitare gli sprechi e prevenzione contro l’inquinamento, rispetto dell’ecosistema nel Parco Agricolo Sud di Milano proprio grazie alle iniziative nate dal basso, da associazioni quali Artedamangiare, ideatrice del Festival Internazionale dei depuratori, che organizza ogni anno laboratori per le scuole e fornisce supporto per sperimentazioni artistiche presso gli hangar dei depuratori stessi: l’Arte entra nella Tecnologia e dialoga con essa per valorizzare l’Ambiente e tutelare un bene primario che è l’Acqua, come lo è la Cultura. La direttiva europea sul trattamento delle acque reflue urbane ha lo scopo di proteggere l'ambiente dalle ripercussioni negative dello scarico delle acque reflue urbane e dello scarico delle acque reflue originate dall'industria.

La direttiva stabilisce i requisiti minimi e i calendari per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane, introduce controlli sullo smaltimento dei fanghi di depurazione e richiede di eliminare gradualmente lo scarico dei fanghi in mare. Il sistema di gestione delle acque reflue a Milano è articolato in ben tre poli di depurazione, ciascuno facente capo a un diverso gestore, nell’ambito di convenzioni stipulate dal Comune di Milano. Il servizio di depurazione della città di Milano, entrato ormai a pieno regime nel 2005, è in grado di servire complessivamente fino a oltre 2.550.000 abitanti. Milano è rimasto nei secoli un punto di snodo economico e culturale, sviluppando una fiorente economia rurale, prima, e industriale con uno stretto legame con l’acqua e all’acqua vuole aprirsi ancora con il progetto di ampliamento della navigabilità dei Navigli che vede però anche la recente nascita del movimento NO-NAV di cittadini residenti.

Ci sono dei progetti milanesi estremamente innovativi tra acqua e territorio urbano, consolidati a livello territoriale, che hanno avuto il plauso e il patrocinio del Parlamento europeo e della Commissione europea e la adesione di oltre 35 consolati di Stati sia europei che extraeuropei : il Festival Internazionale dei depuratori che si svolge ogni anno presso il depuratore di San Rocco e il depuratore di Nosedo a Milano; la Depur Art Lab Gallery e il Museo Acqua Franca in cui sono inserite installazioni sia grandi che piccole di artisti provenienti da oltre 35 Stati, con ingresso gratuito, visite guidate, presenza in loco degli artisti stessi che spiegano alle famiglie, ai cittadini visitatori nell’area del Parco Agricolo Sud di Milano, come hanno utilizzato materiali di riciclo per realizzare sculture, opere sul tema del Valore dell’Acqua e della Depurazione. Tali iniziative sono state inserite anche nella Green Week della Commissione europea nel 2018. I due depuratori sono già di per sé una eccellenza a livello europeo ed internazionale.

L’impianto di depurazione di Milano S. Rocco, dimensionato per 1.050.000 abitanti equivalenti, è localizzato alla periferia sud della città, in prossimità del Borgo di Ronchetto delle Rane, non distante dall’Abbazia di Mirasole, in un ambito agricolo di particolare pregio paesistico-ambientale, fortemente improntato dalla bonifica monastica e caratterizzato dalla presenza di un fitto reticolo idrografico di rogge in gran parte alimentate dalle acque di Roggia Ticinello. Tutte le acque trattate in uscita dall’impianto, la cui portata si aggira sui 4 mc/s a medio regime, sono utilizzabili ai fini irrigui e reimmesse in due altre Rogge (Carlesca e Pizzabrasa) altrimenti penalizzate dalla deviazione dei reflui verso il depuratore. Anche l’uso del colore, presente in modo significativo, non è stato applicato come mero elemento decorativo, ma evocativo del processo di depurazione e attualmente le pareti dell’impianto sono diventate un Museo a cielo aperto con installazioni di opere artistiche che ne valorizzano l’architettura.

Così anche il lungo prospetto rivolto verso la città è tutto giocato sui toni del blu che gradatamente sfuma, in una successione di onde cromatiche, nell’azzurro fino a concludersi nella vasca di acqua trasparente di fronte all’atrio di ingresso all’edificio di rappresentanza, e simboleggia proprio il processo di  depurazione delle acque che, da scure e sporche all’ingresso, diventano via via sempre più pulite e chiare. Mentre il depuratore di Nosedo ospita le opere degli artisti europei ed internazionali sia all’interno che all’esterno nel verde ed è il primo e più grande impianto di trattamento delle acque reflue della città, sorge a sud est di Milano, in un'area compresa tra la città costruita e la vasta fascia irrigua che si estende a sud, nei pressi dell'Abbazia di Chiaravalle. Anche qui si tratta di un territorio ricco di valori paesaggistici e culturali, con un'articolata rete idrografica di rogge e fontanili che ha legato la sua storia al lungo lavoro di bonifica e riorganizzazione territoriale operato dai monaci cistercensi. L'impianto completo è stato messo a regime dal 30 ottobre 2004 ed ha una capacità di trattamento equivalente a 1.250.000 abitanti. Le acque reflue depurate vengono utilizzate in ambedue gli impianti per irrigare i campi tramite consorzi di cascine ad essi collegati e per riscaldare edifici. Un esempio pilota quindi sia a livello europeo che internazionale, un Unicum per il connubio tra innovazione, tecnologia, cultura con principi di economia circolare ed una attenzione particolare alla depurazione non solo naturale ma anche culturale, viste le performance sia di pittura che di architettura e di musica che vi si svolgono accanto alle opere esposte nei depuratori.

E’ stato anche realizzato un “Libro dell’acqua” fatto dagli artisti i quali creano opere declinando le emozioni che si ritrovano anche sul libro di Bonvesin de la Riva “De Magnalibus Mediolani”( 1288) in cui lui scrive “Sunt in civitate non cisterne, non aquarum a longe conductus, imo aque vive naturalles humano usui potatu mirabiles, limpide, salubres, habilles, nullo ariditatis tempore deffective, in tanta copia, ut in unaquaque fere domo decente sit fons, qui dicitur puteus, aque vive…Nulla sub celo civitas tanta tallium fontium copia cognositur nec creditur copiosa”.

E’ come se il flusso dell’acqua a Milano costante nei secoli abbia consentito di mantenere vivo il rapporto tra territorio e ambiente, cittadini e cultura. “L’acqua è la sostanza da cui traggono origine tutte le cose” ricordava Talete ed è un diritto di base per tutti gli esseri umani: senza acqua non c’è futuro. L’accesso all’acqua e la tutela dell’acqua è un obiettivo comune a livello comunitario ed il progetto dei due depuratori di Milano prosegue con fatica ed impegno ogni giorno al fianco del benessere dei cittadini e del territorio per uno sviluppo ecosostenibile in un’area colma di rimandi storici ed architettonici. Si pensi solo all’intervento sia materiale che funzionale terminato nel 2009 grazie a un finanziamento erogato da Autostrada Serenissima, Comune di Milano, Provincia di Milano-Ente gestore del Parco Agricolo Sud Milano e Fondazione Cariplo che ha consentito di ridare vita ad un duecentesco mulino vicino all’abbazia di Chiaravalle dove ora si tengono corsi per famiglie, scuole, e che si trova a cavallo di un corso d’acqua derivato dalla Roggia Vettabbia che passa nei pressi dell’Abbazia e poi si dirige verso San Donato per sfociare infine nel Lambro. “Tutto scorre” diceva Eraclito ed è proprio così, la natura ci insegna che solo rispettandone i flussi si può donare futuro alle generazioni.

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