Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
Casa della storia europea, giovani italiani premiati all'estero e...
Valerio Pagliarino, vincitore concorso europeo “I giovani e le scienze”2017 e vincitore a ISEF-Usa e il dott. Alberto Pieri, segretario generale della FAST

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

CASA DELLA STORIA EUROPEA, GIOVANI ITALIANI PREMIATI ALL’ESTERO, DISABILITY MANAGER E NUOVI NETWORK PER I TRIALS

 

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

Domanda: sono un’insegnante e sono preoccupata per l’ignoranza su temi europei che hanno i miei studenti, cosa può consigliarmi? Andreina Pureddu

Risposta: Le consiglio di portare le sue classi a visitare la nuova Casa della Storia europea, museo interattivo inaugurato di recente e anche al Parlamento europeo e al Parlamentarium che è il centro visitatori del Parlamento europeo, situati tutti a Bruxelles. All’inaugurazione della Casa della Storia europea ha detto Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo: “Questa Casa della Storia europea rispecchia la nostra vita comunitaria, che è stata caratterizzata da tempi difficili e da tempi più facili. Ricorda la tragedia della guerra e l'ingiustizia della separazione tra le nostre nazioni e i nostri popoli, ma anche la promessa della pace europea dei nostri padri fondatori e il nostro sforzo comune per unificare il continente. La nostra identità comune sta nei valori che condividiamo. La nostra unità nella difesa dei diritti umani e contro la pena di morte, la nostra difesa della Democrazia e dello Stato di diritto, la promozione della libertà e della solidarietà. Questa identità è stata forgiata dalla nostra storia comune che va ricordata sempre e difesa ”.

 

Domanda: ho 15 anni e mi piacciono le materie scientifiche, non c’è qualche concorso europeo a cui potrei partecipare? Mario Cuscio

Risposta: c’è il concorso annuale europeo “I giovani e le scienze” della Commissione europea, la cui selezione nazionale è organizzata dalla Federazione delle Associazioni Scientifiche e tecniche ogni anno. Si può partecipare con un’età compresa tra i 14 ed i 21 anni, occorre presentare uno studio, una ricerca o un prototipo di una qualsiasi disciplina (sia scientifiche che umanistiche) e si possono vincere viaggi, borse di studio e premi in denaro. La prossima scadenza entro al quale si può partecipare è il 10 febbraio 2018 e la modulistica la trovi al sito www.fast.mi.it . Di recente proprio un tuo coetaneo, Valerio Pagliarino, 17 anni, vincitore dell’edizione 2017 per il suo progetto Laserwan sulla banda larga, ha, con questo progetto e grazie a Fast, anche partecipato e vinto negli Stati Uniti nella manifestazione internazionale ISEF 50mila dollari e , sempre a ISEF-Usa, è stato assegnato anche un riconoscimento ad un altro lavoro di ricerca che era già stato selezionato al concorso europeo- selezione italiana della Commissione europea 2017 a Milano, quello degli studenti di Jesi Gloria Cascio, Romina Paolucci e Elena Sparaciari , sempre tuoi coetanei,. che hanno vinto 500 dollari messi a disposizione dalla Ashtavadhani Vidwan Ambati Subbaraya Chetty Foundation per il loro progetto sulla cucurmina che cattura metalli pesanti. Il dott. Alberto Pieri, Segretario generale della FAST, presente all’evento di Los Angeles dice:”Come negli anni precedenti gli studenti italiani si distinguono sempre per bravura. In particolare Valerio Pagliarino ha già alle spalle importanti successi come giovane scienziato: l’11 aprile 2016 a Milano da noi ha vinto il primo premio a ‘I giovani e le scienze’, 28a edizione poi alla finale europea EUCYS a Bruxelles ha ricevuto non solo il primo premio di settemila euro, ma pure il riconoscimento d’onore di partecipare a LIYSF, il Forum giovanile internazionale della scienza previsto a Londra dal 26 luglio al 9 agosto 2017 ed ora a Los Angeles sono stato lieto che il suo progetto ‘LaserWAN’ sia stato premiato tra i migliori alla importante manifestazione ISEF di Los Angeles dal 13 al 19 maggio 2017; qui Valerio Pagliarino che si è aggiudicato ben 4 prestigiosi riconoscimenti: il K. Soumyamath memorial award (3000 $), il Quatar Foundation research and development (1000 $), lo SPIE, the international society for opticts and photonics (1500 $) e il premio della United Technologies Corporation (3000 $)”.

 

Domanda: Domanda: mi è stata diagnosticata una insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (CCSVI), ci sono in merito studi europei o internazionali relativi ad essa e alla sclerosi multipla ? Ludovico Prati

Risposta: di recente alla trasmissione MotoreSalute, molto seguita a livello nazionale, il professor Mario Alberto Battaglia ha evidenziato i più recenti studi e ancora a marzo 2017 a Washington DC, sono stati illustrati i dati preliminari relativi a uno studio interventistico canadese, controllato, in cieco, sull’insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (CCSVI) nella sclerosi multipla, in occasione del convegno annuale della Society for Interventional Radiology. «Lo studio interventistico canadese , dice il Prof. Mario Alberto Battaglia, Presidente FISM ,” è stato condotto con rigore metodologico e seguendo il protocollo diagnostico ufficiale per la CCSVI. I risultati affermano che, a circa un anno dall’intervento, non si rilevano differenze tra i due gruppi né per le misure cliniche e di risonanza magnetica, né per ciò che riguarda i cosiddetti Patient Reported Outcome, cioè l’autovalutazione delle persone che hanno ricevuto il trattamento. L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla , anch’essa presente a MotoreSalute, ha evidenziato i progetti attivati a livello nazionale e si è impegnata a far luce, attraverso un grande studio osservazionale multicentrico, controllato, con lettura dei dati centralizzata e in doppio cieco, sull’associazione dell’ Insufficienza Venosa Cronica Cerebro-Spinale (CCSVI) con la Sclerosi Multipla confrontandola anche con volontari sani e con altre malattie neurodegenerative. Le cito lo Studio Cosmo, finanziato interamente da AISM e la sua Fondazione con 1,5 milioni di euro, che ha esaminato 1767 persone, di cui 1165 con sclerosi multipla. Dai risultati è emerso come il 97% delle persone con SM non presenti la CCSVI, e quando ricorre la frequenza è assolutamente simile a quella dei controlli sani e di altre malattie neurologiche degenerative.

 

Domanda: sto facendo una tesina sui trials clinici e farmacologici ha qualche dato europeo da darmi? Ludovico Nureo

Risposta: La segnalo che è stato avviato un nuovo trial che “Sarà l’inizio di una nuova era di trial farmacologici,” dice il dott. Renato Mantegazza, Direttore del Dipartimento di Neuro-immunologia e del Centro Sclerosi Multipla della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta,”i risultati di questo studio rappresenteranno un passo avanti in quella che oggi si definisce Medicina di precisione”. Ci sono varie terapie per la sclerosi multipla e questo studio del team di ricercatori del Besta farà una comparazione di efficacia delle opzioni di trattamento. ”Sarà il primo trial pragmatico sulla sclerosi multipla e sono molto entusiasta di contribuire alla ricerca clinica da questa nuova prospettiva,” sottolinea la dott.ssa Silvia Rossi, neurologa, ricercatrice e responsabile di questo progetto”. Il progetto di ricerca coordinato dalla dott.ssa Silvia Rossi della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta è stato approvato per un costo di $ 3.386.735 milioni di finanziamento premio da parte di PCORI - Patient-Centered Outcomes Research Institute. Lo studio confronta in termini di efficacia e specifici profili di effetti, due trattamenti già approvati per la sclerosi multipla (SM) in un contesto di reale pratica clinica. Inoltre Le segnalo che ogni anno il 20 maggio si celebra la Giornata Internazionale dei Trial Clinici per commemorare il giorno in cui, nel 1747, James Lind avviò il primo trial randomizzato che confrontava diversi trattamenti per lo scorbuto tra i marinai della British Royal Navy. L'obiettivo dell'International Clinical Trials’ Day è quello di aumentare la consapevolezza sull’importanza della ricerca clinica per migliorare la salute delle popolazioni e sulle metodologie che ne accrescono rilevanza clinica e valore sociale. Questo evento è coordinato dall’European Clinical Research Infrastructures Network. Il termine evidence-based research (EBR) è stato coniato nel 2009 per indicare l’approccio che contrasta questa rilevante fonte di spreco nella ricerca biomedica, oltre che di rischi evitabili per i partecipanti. In questo contesto, un gruppo di ricercatori ha costituito l’EBR Network (www.ebrnetwork.org/join/) per diffondere la consapevolezza e gestire questo problema che affligge la ricerca sanitaria. L’EBR Network ha l’obiettivo di ridurre gli sprechi nella ricerca promuovendo nuovi studi primari solo quando contemplino revisioni sistematiche delle evidenze disponibili, oltre che una efficiente produzione, aggiornamento e diffusione delle revisioni sistematiche stesse.
 

Domanda: Che professione è quella del disability manager? Maurizio Vetti

Risposta: La figura e la rete professionale dei Disability Case Manager e i progetti realizzati in Italia e in Europa nel settore socio-sanitario sono una risorsa preziosa per rispondere ai bisogni delle persone affette da malattie croniche. ”Con l’aumento delle patologie croniche la figura professionale del Disability-Case Manager è più che mai attuale,” dice la dott.ssa Matilde Leonardi, responsabile SOSD Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico C. Besta. Si tratta di un professionista che, attraverso competenze specifiche e strumenti culturali, è in grado di valutare i bisogni della persona con disabilità e con malattie croniche, garantirne la partecipazione, a tutti i livelli, e migliorare la qualità e l’efficacia delle politiche territoriali. Di recente si è svolto a Milano un workshop organizzato dal Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica e dalla Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico C. Besta in collaborazione con SIDIMA -Società Italiana Disability-Case Managers. Il professor Adriano Pessina, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica e del Corso di Perfezionamento Case-Disability Manager sottolinea «Vogliamo formare specialisti in grado di costruire reti con i vari soggetti istituzionali per non lasciare sole le persone affette da malattie croniche e aiutarle a inserirsi nella vita sociale e a trovare risposte adeguate alla pluralità dei loro bisogni. Un nuovo modo per pensare e attuare contesti capaci di dare assistenza globale ai pazienti, che sono prima di tutto persone con esigenze non soltanto sanitarie». Il Disability case manager per le malattie croniche e la multimorbilità è oggi una figura definita a livello europeo dal progetto CHRODIS, approvato dalla Commissione Europea e da 28 Paesi, inclusa l'Italia, lo scorso marzo. «Va sottolineato - aggiunge la dottoressa Leonardi - che in questo campo siamo stati precursori, visto che dal 2006 il Centro di Bioetica della Cattolica e la mia unità di ricerca dell’Istituto neurologico Besta, hanno realizzato appositi corsi in Disability-Case Manager, formando decine di persone che già oggi operano in Italia». Il 9 giugno sempre a Milano si terrà un altro workshop sul tema “Disability management e lavoro”, per approfondire un'altra area di intervento dei disability case manager, prevista dal Piano Nazionale di Azione sulla Disabilità e dal Job Act: una linea di intervento di cui dovranno dotarsi le aziende italiane e che favoriranno nuove possibilità di lavoro e integrazione sociale.

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