Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
Dalle multinazionali ai migranti... l'Europa c'é
dott.ssa Leonardi Matilde, responsabile SOSD Neurologia, Salute pubblica, Disabilità della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta

 

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

AIUTI AGLI STATI AFRICANI ED EXTRAEUROPEI, LA COOPERAZIONE REGIONALE EUROPEA, PIU’ TRASPARENZA PER LE MULTINAZIONALI IN EU, MEDICINA NARRATIVA A FAVORE DEI PAZIENTI EUROPEI

 

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

 

Domanda- Regione Lombardia ha speso sinora un milione e 363mila euro per la campagna sul referendum per l’autonomia regionale, ma non ci sono già progetti di cooperazione tra regioni o modalità per le quali le regioni autonomamente possano fare sentire la propria voce in Europa? Mimmo Nucera

Risposta: c’è il Comitato europeo delle regioni che è un organo consultivo dell'Unione Europea composto da rappresentanti eletti a livello locale e regionale provenienti da tutti gli Stati membri. Consente alle città e alle regioni la possibilità di esprimere formalmente la loro opinione nel processo legislativo dell’Unione europea per assicurare che la posizione e le esigenze degli enti regionali e locali siano rispettate. La Commissione europea, il Consiglio dell'Unione Europea e il Parlamento europeo devono consultare il CdR quando elaborano norme in settori che riguardano l'amministrazione locale e regionale come la sanità, l'istruzione, l'occupazione, la politica sociale, la coesione economica e sociale, i trasporti, l'energia e i cambiamenti climatici. In caso contrario, il CdR può adire la Corte di giustizia. Una volta ricevuta una proposta legislativa, elabora e adotta un parere e lo comunica alle pertinenti istituzioni dell'UE. Per quanto concerne Regione Lombardia il presidente del Consiglio regionale della Lombardia e della commissione Coter (Coesione territoriale e bilancio) del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Raffaele Cattaneo, segue lo stato di avanzamento del parere sulle strategie macroregionali. Attualmente esistono quattro strategie macroregionali in Europa e la Lombardia partecipa a due di queste: quella Alpina (Eusalp) e quella Adriatico-ionica. Stante l'Agenda Urbana UE, le città europee e le regioni hanno unito le forze per affrontare meglio sfide come migrazione, qualità dell'aria e lotta contro le povertà. I piani d'azione e i progetti sono stati esaminati di recente dalla Commissione per lo sviluppo regionale (REGI) del Parlamento europeo e dalla Commissione Coesione territoriale e Bilancio (COTER) del Comitato europeo delle Regioni.

 

Domanda: sono uno specializzando nel settore biomedicale e mi interesserebbe fare dei corsi specifici innovativi con simulatori e anche fare almeno un corso o approfondire la medicina narrativa sulla quale non conosco progetti in Italia e in Europa, mi può segnalare qualcosa per favore? Mirko Nutti

Risposta: gentmo per il settore ricerca e innovazione nella salute di recente alla presenza dell’assessore al welfare Giulio Gallera di Regione Lombardia è stato presentato a Milano, presso la sede italiana di Boston Scientific, l’Institute for Advancing Science (IAS), Centro di Formazione per medici e operatori sanitari che offre ai clinici italiani ed europei le strutture, le tecnologie e le strumentazioni più avanzate nel settore biomedicale. Il programma di formazione Educare del nuovo IAS di Milano, insieme alla rete di Centri già consolidati in Europa (Ratingen, Varsavia e l’Head Quarter di Parigi) con tutta una serie di innovativi simulatori, utilizzati nei corsi di formazione multi-stage, si pone come Hub di riferimento per la sanità nazionale e, soprattutto, regionale, garantendo elevati standard di formazione ed innovazione, accrescendo l’expertise dei professionisti, tutti ugualmente impegnati nel progresso della scienza per la vita. Mentre per la medicina narrativa può chiedere i dati alla Direzione scientifica della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, dove si è svolto di recente una iniziativa per informare i cittadini sulla medicina narrativa e tutti i progetti in essere. La medicina narrativa ,” dice la dott.ssa Matilde Leonardi, responsabile SOSD Neurologia, Salute pubblica, Disabilità della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta, che coordina diversi progetti europei ed internazionali di ricerca,” è uno strumento che serve a migliorare le cure, pone i pazienti al centro di ogni agire sanitario; coinvolge direttamente i pazienti, i professionisti sanitari e tutti coloro che si occupano di salute. La narrazione, anche in neurologia, rappresenta un elemento fondamentale nei processi di cura, si aggiunge e si integra ai dati quantitativi raccolti dalla Evidence Based Medicine; questo consente di garantire un approccio clinico-terapeutico-assistenziale olistico e realmente orientato all’umanizzazione delle cure. Noi, come Ente di ricerca e cura, ce ne occupiamo da tempo utilizzando anche l’esperienza derivante dalle ricerche sul modello bio-psicosociale di salute e disabilità”. La dott.ssa Venusia Covelli, ricercatrice della SOSD Neurologia, Salute pubblica, Disabilità, che ha organizzato l’iniziativa, spiega “A livello europeo ed internazionale si utilizza la medicina narrativa in quanto ha un suo ruolo anche per il paziente neurologico; noi la stiamo applicando per la cura e la ricerca su pazienti con diverse patologie tra cui emicrania, sclerosi multipla, epilessia e il dott. Flavio Villani, dell’Unità di monitoraggio Epilessie farmacoresistenti della U.O. di Epilettologia clinica e sperimentale del nostro Istituto, la applica in un progetto attuato con i pazienti affetti da epilessia”.

 

 

Domanda: vorrei sapere se come Unione europea stiamo o non stiamo aiutano i Paesi africani ed extraeuropei che sono in serie difficoltà? Grazie Elvira Guspesi

Risposta: il 6 luglio è stato approvato il Piano di investimenti dell’Unione europea per l’Africa, con   fondi comunitari per 3,3 miliardi di euro per mobilitare 44 miliardi di investimenti privati e attivare progetti di riduzione della povertà attraverso investimenti per lavoro, lotta al cambiamento climatico, l’approvazione di  regole severe sui diritti umani e dei lavoratori e sulla trasparenza fiscale. Fa parte del Piano europeo per gli investimenti esterni, il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD). La Commissione europea ha stanziato anche 1,8 miliardi di euro di risorse finanziarie dell’UE per costituire un Fondo fiduciario di emergenza per la stabilità e per affrontare le cause profonde della migrazione illegale in Africa. Inoltre l’Unione europea vara periodicamente anche dei bandi per altri Stati extraeuropei quali i bandi del programma comunitario EIDHR in vigore sino al 2020 per la democrazia e per i diritti umani ad esempio. Di recente, per progetti di cooperazione in Malesia, sono stati stanziati trecentomila euro. Mentre per progetti in Uzbekistan il budget stanziato ammonta a 800mila euro. Inoltre per progetti di cooperazione in Albania l’importo stanziato ammonta a un milione e duecentomila euro. Ci sono poi alcuni bandi del programma comunitario denominato DCI II. Si tratta dello Strumento per il sostegno delle autorità locali e degli attori non statali per il periodo sino al 2020 e che prevede bando sia su singoli Stati che bandi multi-Stato.  Si segnala ad esempio che è aperto un bando per fondi destinati a progetti di cooperazione da attuarsi in Colombia con un importo di nove milioni e 700mila euro.

 

Domanda: non sarà che l’Europa è tanto attaccata perché ha chiesto alle multinazionali più trasparenza? Monica Furlan

Risposta: in effetti ad esempio in data 4 luglio il Parlamento europeo ha approvato una proposta legislativa relativa alla tassazione delle multinazionali che le obbliga a rivelare quante tasse pagano in ogni Stato non solo dell’Unione europea, ma del mondo; le imposte pagate al di fuori dell’UE sono incluse e la regola vale per società con un fatturato globale pari o superiore a 750 milioni di euro. Si tratta del cosiddetto ‘country by country reporting’ (Cbcr). L’obiettivo è quello di aumentare la trasparenza fiscale rendendo pubblico il quadro delle imposte pagate dalle imprese e il luogo in cui tali imposte vengano pagate.

 

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