Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
Donne e scienza, il valore dell'olio e....
Luigi Caricato, ideatore della manifestazione europea “Olio Officina” e gli artisti della associazione europea ArtedamangiareMangiareArte

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

DONNE E SCIENZA, IL VALORE DELL’OLIO, TECNOLOGIE SANITARIE IN EVOLUZIONE

 

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

Domanda : vorrei iscrivermi a fisica ma mia madre dice che non è una facoltà per le donne, ci sono dei dati europei sulle donne nella scienza? E’ vero che stanno aumentando? Monica Neddu

Risposta: Sì, le donne che studiano e si laureano in materie scientifiche stanno aumentando in Italia e in Europa, ma, anche se così non fosse, visto il tuo interesse per la fisica non devi demordere e iscriviti all’università in questo ambito; opportunità di lavoro ne troverai e inoltre vi sono diverse borse di studio italiane ed europee per le donne che si dedicano a temi scientifici. Sui dati puoi consultare anche il sito http://www.donnenellascienza.it. Quando sarai laureata potrai iscriverti pure ad associazioni di donne manager, ricercatrici e scienziate, come l’associazione Bewin o l’associazione Wileurope per avere supporto da altre donne. In Italia ad esempio l’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che è l’ente pubblico che finanzia la ricerca scientifica fondamentale nel campo della fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare, ha, al suo interno, una buona quota di dipendenti donne. Molti sono i volti femminili italiani poi che si sono distinti nel campo della fisica a livello europeo ed internazionale, basti pensare all'italiana Fabiola Gianotti, Accademica dei Lincei e prima donna Direttore Generale del più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire), dove collaborano 17 mila scienziati di tutto il mondo. Ma potrei citarti altri profili di rilievo quali Elisa Molinari, ordinaria di Fisica della Materia all’Università di Modena e Reggio Emilia, membro dell’Istituto Nanoscienze del CNR, e coordinatrice di MaX, uno dei nove centri di eccellenza europei per le applicazioni del supercalcolo scientifico. Il Parlamento Europeo promuove, sin dalla sua istituzione, l’occupazione femminile e pone particolare attenzione alle donne nelle professioni scientifiche. Qualcosa sta cambiando nella direzione del riequilibrio di genere nel mondo del lavoro e nella parità di retribuzione nelle professioni scientifiche. L’11 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza per ribadire l’importanza del ruolo femminile con l’obiettivo di colmare il divario di genere e promuovere uguaglianza e parità di accesso in un settore cruciale come quello scientifico. L’iniziativa fa parte della Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU con lo scopo di ridurre le disuguaglianze economiche, sociali e culturali che impediscono una crescita equa e omogenea del pianeta. L’uguaglianza di genere compare fra i 17 obiettivi di sviluppo inseriti nell’Agenda. Puoi consultare anche il sito https://100esperte.it e nell’area Fisica trovare diversi profili di studiose. Se vorrai fare ricerca ad esempio nei bandi dello European Research Council i finanziamenti di inizio carriera estendono di 18 mesi i vincoli temporali per le donne che hanno avuto un bambino per agevolarle. Certo le difficoltà e le disparità ci sono ancora ma, se sarai determinata, troverai la tua strada. Tienimi informata. Di recente proprio all’Accademia dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo, con sede a Roma, fondata nel 1603, sono state realizzate cinque conferenze con 5 grandi donne che sono state interpreti e testimoni delle attualità e potenzialità di progressi scientifici e socio-culturali. Era presente Fabiola Gianotti, Direttore Generale del CERN centro ricerche nel quale partecipano 22 stati e collaborano 17.000 scienziati di tutto il mondo; ha parlato delle potenzialità delle cellule staminali per curare le più gravi malattie Elena Cattaneo, Senatore a vita e forte sostenitrice nella sua attività politica dell’urgenza di aumentare l’investimento italiano nella ricerca e nella scienza, che risulta molto al di sotto degli altri paesi europei e degli stessi obiettivi fissati dall’UE; ha relazionato sull’ingegneria genetica e i problemi etici che questa comporta Emanuelle Carpentier, Direttore del Max Plank Institute, che ha sviluppato la tecnica per entrare nello scrigno del nostro patrimonio genetico; mentre, sulla parità di genere nella proprietà terriera, soprattutto agraria, nei paesi in via di sviluppo ha parlato all’Accademia dei Lincei, Bina Agarwal, economista dello sviluppo che ha contribuito a cambiare la legislazione indiana che precludeva alle donne la possibilità di ereditare le terre. La scienza “è universale e unificante e riduce le diseguaglianze” - ha ricordato Fabiola Gianotti al vertice di Davos – “È universale perché si basa su fatti oggettivi. È unificante perché è mossa dalla passione per la conoscenza che non ha passaporto, non ha genere, non ha razza e non ha partito politico”. La scienza e la conoscenza hanno le potenzialità di una grande forza di pace internazionale e le donne possono dare il loro contributo in tal senso. Le conferenze realizzate alla Accademia dei Lincei a Roma di recente sono in linea con la ‘carta costitutiva’ in cui si afferma che lo scopo di questa istituzione è “promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni, nel quadro dell’unità e dell’universalità della cultura”. Se poi hai un’età compresa tra i 15 e i 21 anni ed hai approfondito un tema e vuoi presentare una tua ricerca puoi partecipare al concorso europeo “I giovani e le scienze” della Commissione europea, che si svolge ogni anno, e vincere sino a settemila euro (www.fast.mi.it).

Domanda: sono un medico e vorrei sapere se vi sono dei dati sulla valutazione delle tecnologie sanitarie in Europa? Ludovico Prati

Risposta: ci sono dati europei su quanto le tecnologie stiano impattando nell’evoluzione del lavoro degli operatori sanitari e il dott. Danilo Mazzacane, Segretario Generale Cisl Medici Lombardia e Segretario G.O.A.L. Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi, da noi interpellato su questo tema ha detto :”Proprio di recente la Commissione europea ha presentato una proposta volta a promuovere la cooperazione tra gli Stati membri dell'UE in merito alla valutazione delle tecnologie sanitarie”. Si punta ad una maggiore trasparenza : un maggior numero di valutazioni potrebbe portare a strumenti sanitari efficaci e innovativi, più rapidamente disponibili per i pazienti. “E’ chiaro che le autorità nazionali di tutti gli Stati membri dell’Unione europea, e quindi anche l’Italia,” dice il dott. Danilo Mazzacane,”dovranno essere pronti nel formulare politiche per i propri sistemi sanitari sulla base di evidenze più solide. I fabbricanti, inoltre, non dovranno più adeguarsi a procedure nazionali differenti. Il Vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen ha dichiarato: "Rafforzare la cooperazione in materia di valutazione delle tecnologie sanitarie a livello dell'UE stimola l'innovazione e migliora la competitività delle imprese di tale comparto. Il settore dell'assistenza sanitaria costituisce una parte fondamentale della nostra economia, rappresentando circa il 10% del PIL dell'Unione. Il quadro normativo che proponiamo apporterà benefici ai pazienti in tutta l'Europa, incoraggiando nel contempo l'innovazione, favorendo la diffusione di innovazioni di elevata qualità nel settore medtech e migliorando la sostenibilità dei sistemi sanitari dell'UE”. La proposta di regolamento relativo alla valutazione delle tecnologie sanitarie concerne i nuovi medicinali e alcuni nuovi dispositivi medici e getta le basi per una cooperazione permanente e sostenibile a livello dell'UE in merito alle valutazioni cliniche congiunte in questi settori. Tutti gli Stati comunitari, sottolinea la Commissione europea, potranno utilizzare strumenti, metodologie e procedure comuni in materia di valutazione delle tecnologie sanitarie in tutta l'UE, collaborando in quattro settori principali: 1) valutazioni cliniche congiunte incentrate sulle tecnologie sanitarie più innovative, dall'impatto potenzialmente più significativo sui pazienti; 2) consultazioni scientifiche congiunte grazie alle quali gli sviluppatori possono chiedere la consulenza delle autorità di valutazione delle tecnologie sanitarie; 3) individuazione delle tecnologie sanitarie emergenti al fine di riconoscere precocemente le tecnologie promettenti; 4) proseguimento della cooperazione volontaria in altri settori. La responsabilità della valutazione degli aspetti non clinici (ad esempio, economici, sociali, etici) delle tecnologie sanitarie e delle decisioni in materia di fissazione dei prezzi e di rimborso continuerà a essere gestita invece dai singoli Stati dell'UE. La Joint Action EUnetHTA sarà in vigore sino al 2019 (http://www.eunethta.eu).

Domanda: ho ereditato un piccolo terreno con degli ulivi e vorrei saperne di più visto che è un albero molto sviluppato in Europa; inoltre coltivo kiwi e vorrei sapere se ci sono dei fondi europei per la prevenzione di fitopatie, grazie Lucia Teddali

Risposta: L’ulivo (Olea europaea) fa parte della nostra storia e cultura. Se ne è parlato di recente alla importante manifestazione Olio Officina che si è svolta a Milano per tre giorni in cui si sono alternati convegni, seminari, manifestazioni e mostre anche artistiche e teatrali sul tema dell’olio e per valorizzare la pianta dell’ulivo e i suoi svariati utilizzi. L'Olea europaea si distingue per la sua longevità e la frugalità. L'aspetto più interessante della capacità d'adattamento dell'olivo è la sua resistenza alla siccità anche quando si protrae per molti mesi. “L’olivicoltura si espande, si innova,” dice Luigi Caricato,” è un panorama in continua evoluzione, che va conosciuto ed approfondito sempre di più: è quanto si è compreso nella tre giorni di OLIO OFFICINA FESTIVAL a Milano. L’Italia ha sempre avuto un ruolo primario nel settore anche per gli impianti di estrazione di olio di oliva e per le competenze agronomiche, ma a tutt’oggi, per mantenere una leadership, necessita strategie nuove e maggiori sinergie tra operatori del settore, produttori, associazioni e consumatori per poter far fronte alla competizione internazionale. Non tutti sanno ad esempio che si dovrebbe dire olio da olive e non olio di oliva in quanto ci sono ben quattro distinte categorie merceologiche tra gli oli ricavati dalle olive (in ordine di qualità crescente: olio di sansa di oliva, olio di oliva, olio vergine di oliva, olio extra vergine di oliva), e in Italia vi sono ben 538 cultivar, ovvero altrettante varietà coltivate di olive da olio in Italia, tra cui Leccino, Frantoio, Moraiolo, Biancolilla, Coratina, Ogliarola, Moresca, Casaliva, Nocellara e molte altre. E inoltre occorre aprire la mente per conoscere bene l’olio, approfondire le sue caratteristiche e qualità perché non esiste solo l’olio italiano e l’olio del Mediterraneo, ma c’è l’olio per tutti, prodotto in ogni dove”. All’edizione 2018 sono state presentate produzioni di olio particolari quali quelle dell’olio di semi di Chia che ha 7 volte più vitamina C degli agrumi; gli oli etnici; le molteplici applicazioni di olio in varie discipline (dall’arte, al benessere alla cura della bellezza etc.). Erano presenti con i loro spazi e prodotti tutte le più importanti e qualificate aziende produttrici italiane e i consorzi certificati a livello europeo. “Il Valore dell’Olio in tutte le sue poliedricità è stato oggetto dell’edizione 2018. Il leitmotiv condiviso dai partecipanti ‘Io sono un albero’ ha evidenziato come, dalle radici della terra, ci si proietti verso l’alto con lo spirito, solo se si comprende meglio l’identità dell’olivicoltura e quanti ‘rami’ uniscono agricoltura e cultura del territorio”, sottolinea Luigi Caricato, ideatore e direttore di Olio Officina Festival 2018”. Gli annulli filatelici, i laboratori sensoriali, le degustazioni, gli incontri con gli autori di libri inerenti al settore, le performance artistico-teatrali, i seminari su vari argomenti sia di economia, che di innovazione tecnologica e la presentazione di progetti anche sociali, (quali quello dei non vedenti assaggiatori di olio), attorno al mondo della produzione dell’olio, hanno interessato sia giovani che meno giovani, appassionati ma anche persone che, solo per curiosità, hanno aderito al nostro Happening aperto al pubblico dedicato all'olio da olive e ai condimenti. Gli organizzatori sono riusciti a creare un ricco panorama di appuntamenti su tre giorni con un filo conduttore sviluppato in modo trasversale su varie discipline (arte, cultura, design, packaging etc.) e concorsi annessi di elevato profilo grazie agli esperti presenti nelle giurie. Ha riscosso molto successo la mostra “Chiome di artista” realizzata dalla associazione ArtedamangiareMangiareArte con copricapi originali realizzati con materiali ecosostenibili e componenti dell’olio. Le sale, dove si sono tenuti i convegni, erano gremite di pubblico e le sessioni sensoriali e di degustazione hanno avuto l’overbooking. Erano presenti soluzioni innovative anche tecniche per i produttori quali etichette anti macchia originali, tappi ecosostenibili, produzioni limitate con blending originali, apps per QRcode, etichette ‘parlanti’ degli oli. “Gli ulivi con la loro resilienza accompagnano le famiglie per generazioni e generazioni, fanno parte dell’identità italiana”, dice Luigi Caricato, Direttore e Ideatore di Olio Officina Festival,” in questa edizione di OLIO OFFICINA FESTIVAL sono state presentate molte novità ma anche le tante criticità di questo settore che necessita coraggio per poter proseguire e crescere in un mondo globalizzato e difficile, come quello odierno. A questa edizione erano presenti tutti gli oli italiani certificati e riconosciuti in Unione Europea, pari a 46 prodotti a denominazione di origine (di cui 4 Igp). L’olio da agricoltura biologica copre il 21% dell'intera superficie olivicola italiana. Il nostro Festival ha dato rilievo alla qualità produttiva e ha saputo far dialogare tra loro tutte le realtà che ruotano attorno all’olio, Functional Food, alimento nutraceutico di primissima rilevanza per la salute e il benessere della Persona, elemento imprescindibile per una corretta alimentazione”. Secondo l’Ismea delle 825mila aziende produttrici, solo il 37% risultano essere in grado di sostenere le sfide del mercato internazionale. OLIO OFFICINA FESTIVAL educa al rispetto, all’analisi sensoriale e gustativa, oltre che artistica dell’olio. Sono stati premiati Domenico Manca (Sardegna); Donato Pantaleo (Puglia); Angelo Godini (Puglia); Fethi Bichiou, Hammamet (Tunisia); Antonello Maietta (Liguria); Antonio Pascale (Lazio); e il sindaco di Cavaion Veronese, Sabrina Tramonte, ha ricevuto il Premio Olio Officina Valore al territorio. Lei può rivolgersi anche all’associazione Donne dell’Olio, che era presente a Olio Officina, e che ha evidenziato anche come sia cambiato il ruolo femminile nelle aziende dell’olivicoltura, dando valore alla materia prima realizzando progetti di integrazione e valorizzazione del territorio, creando soluzioni sia ludiche che tecniche per progetti di divulgazione mirati alle scuole e alle famiglie. Ci sono diversi bandi aperti sia europei che regionali per il settore dell’agricoltura. Visto che lei è lombarda le segnalo un bando regionale con fondi europei relativo all’Operazione 5.1.01 «Prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico» del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Lombardia con dotazione finanziaria complessiva per l’applicazione delle presenti disposizioni attuative di 4.300.000 euro. L'Operazione 5.1.01 finanzia gli investimenti, finalizzati alla prevenzione dei danni da fitopatie che saranno orientati all'impiego di sistemi, strumenti e metodi non tradizionali, di carattere strutturale ed agronomico. Gli eventuali interventi per limitare le popolazioni degli organismi nocivi saranno eseguiti nel rispetto di quanto previsto dalla Direttiva 2009/128/CE, del Decreto Legislativo 150/2014 e del Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, privilegiando ogniqualvolta possibile i metodi non chimici. Possono beneficiarne imprese agricole del comparto ortofrutticolo relativamente alle sole produzioni di melo, pero, drupacee, kiwi e piccoli frutti per tutto il territorio regionale; imprese agricole del comparto florovivaistico in possesso di autorizzazione all'attività vivaistica ai sensi del D..lgs.. 214/2005 e s..m..i.. rilasciata dal Servizio fitosanitario regionale ai sensi dell'articolo 19 ed in regola con il pagamento della tariffa fitosanitaria annuale e per interventi effettuati relativamente alle produzioni florovivaistiche per tutto il territorio regionale. La spesa ammissibile minima è pari a 5.000 euro quella massima è pari a 100.000 euro. Il contributo in conto capitale è pari all’80% della spesa ammissibile. La domanda deve essere presentata entro il 6 aprile 2018 e la procedura valutativa è a graduatoria (rif. http://www.psr.regione.lombardia.it)

Tags:
donne e scienza





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