Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
L'Europa a fianco dei malati di Sla


 

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

STUDI SULLE MIGRAZIONI, FONDI PER ENERGIA PULITA, PROGETTI PER PAZIENTI E RICERCATORI UNITI SULLA SLA (SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA) E LA SCLEROSI MULTIPLA

 

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com

 

Domanda: ma per le migrazioni che , ritengo facciano parte della storia della nostra umanità, possibile che oltre ad un approccio “in emergenza” non si possa attuare un approccio anche scientifico, di studio per essere preparati e strutturati a gestirle meglio? Ludovico Guvesco

Risposta: Lei ha perfettamente ragione. Ebbene al centro di ricerca di Ispra si sta già facendo. Il Centro Comune di Ricerca (JRC), attivo a Ispra dal 1961, dipende direttamente dalla Commissione europea che ne garantisce l’indipendenza operativa e finanziaria e vi si è recato a fine novembre il Comitato delle Regioni e della Carle proprio comprendere meglio come su temi quali quelli dei migranti e della prevenzione dei disastri naturali e il tema dell’impatto territoriale delle politiche possano essere utili i dati del Centro. La visita, nell’ambito della due giorni europea dedicata all’Assemblea plenaria della Calre, ha coinvolto una delegazione composta da membri del Comitato delle Regioni, guidata dal Presidente Markku Markkula, e della Conferenza delle Assemblee legislative regionali d’Europa presieduta da Raffaele Cattaneo. “Le conoscenze che abbiamo appreso oggi –ha evidenziato Cattaneo- devono essere utilizzate per aggiornare le politiche regionali e per strutturarle in modo sempre più adeguato. A Ispra c’è una miniera d’oro e la Lombardia deve usare bene e fare tesoro di questa presenza, sfruttandone la vicinanza e le possibili interazioni che nei prossimi mesi si svilupperanno tra il Centro e la nostra regione”. Nell’occasione i rappresentanti delle Commissioni di lavoro del Comitato delle Regioni hanno approfondito le attività di ricerca e di sviluppo promosse dal Centro, per avvalersene nei rispettivi ambiti di definizione delle politiche europee, con attenzione soprattutto al centro di prevenzione dai rischi di disastri naturali (già sperimentato ad Amatrice), al centro dedicato allo studio dei fenomeni migratori e demografici, a quello dell’ interoperabilità per veicoli e rete di distribuzione elettrica e a quello per lo sviluppo delle politiche territoriali. In particolare la delegazione si è soffermata sul problema dell’immigrazione, sul quale dal mese di luglio il Centro ha sviluppato un percorso di studio e approfondimento appositamente dedicato e di cui la prossima settimana saranno resi pubblici i primi risultati. “Verso il tema dell’immigrazione –ha detto la responsabile del settore Alessandra Zampieri- serve oggi un approccio scientifico da parte della politica, che sappia tenere conto di dati certi e oggettivi per meglio gestire gli impatti e le conseguenze che questo fenomeno genera sulla gestione del nostro territorio, in particolare in ambito sanitario e in quello delle professioni”. La Zampieri ha indicato come prossimi obiettivi del suo settore quello di indagare in modo distinto le differenti realtà dei rifugiati e dei migranti, cercando anche di capire quali etnie, e in che modo, sono più propense all’integrazione nelle nostre comunità. “Dagli studi effettuati –ha ricordato infine- emerge come una forte pressione migratoria genera spesso effetti negativi su un territorio, solo se nell’area in questione vi è già un alto tasso di criminalità”.

 

 

Domanda: ho un mio stretto parente malato di SLA non ci sono progetti europei su questa patologia così devastante? Grazie Riccardo Buresci

Risposta: è partito proprio di recente un importante progetto europeo ed internazionale di ricerca sulla SLA con ben venti partners finanziato dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica.Il Kick off del nostro progetto TRANS –ALS (Translating molecular mechanisms into ALS risk and patient’s well-being) che riguarda la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), coinvolge un network di 19 centri clinici e 7 laboratori di neuroscienze di IRCCS, CNR , oltre a centri neurologici ospedalieri ed universitari lombardi ed al laboratorio di nanotecnologia dei materiali del Politecnico di Milano, “ dice il dott. Giuseppe Lauria, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, “Puntiamo ad identificare meccanismi patogenetici la cui modulazione possa prevenire l’esordio e rallentare la progressione della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Coniughiamo ricerche di laboratorio a valutazioni cliniche”. Il progetto è uno dei quattro progetti  vincitori  per i quali sono stati  stanziati  in totale 15  milioni di euro da parte della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica  in collaborazione con Fondazione Cariplo. Un’occasione di grande importanza per rendere la Regione Lombardia un hub strategico per la ricerca sulla SLA a livello internazionale.  Il progetto vuole identificare nuovi meccanismi cellulari e molecolari alla base della variabilità individuale di presentazione e decorso della malattia, con l’obiettivo di scoprire quali siano i più importanti fattori di rischio ed in che modo essi siano modificabili. La SLA è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, conducendo alla paralisi della muscolatura che controlla movimento, deglutizione, fonazione e respirazione e che non ha ad oggi una terapia efficace. In Italia si contano circa 5.000 malati di SLA; l’aspettativa di vita dopo la diagnosi è in media di 3-5 anni.  Il   numero di pazienti in Lombardia è sui mille casi. Il progetto aggrega un team di esperti a livello internazionale in discipline complementari come ricerca clinica, neuroscienze, genetica e nanotecnologie. I risultati verranno verificati e validati in pazienti affetti dal SLA ed in familiari  con rischio genetico di svilupparla. Pazienti e familiari a rischio saranno sottoposti ad estensive indagini neurologiche, neurofisiologiche, neuropsicologiche e neuroradiologiche, in cui risultati saranno integrati con quelli dell’analisi molecolare condotta mediante il sequenziamento di oltre 80 geni malattia e, in gruppi selezionati, dell’intero esoma. Il progetto permetterà inoltre di sviluppare nuovi strumenti di supporto alle attività di ricerca sulla SLA, tra cui un database elettronico per la registrazione anonima e sicura dei dati clinici, genetici ed laboratorio dei pazienti, linee guida per la consulenza genetica e biobanche per campioni biologici derivati da pazienti e modelli animali.

 

Domanda: noi pazienti che abbiamo la sclerosi multipla subiamo le cure e non siamo mai interpellati sulla qualità di vita che queste cure inficiano in taluni casi, non ci sono progetti europei in cui siamo coinvolti prima dei varare dei protocolli di cure? Luisa Discare

Risposta: proprio di recente a Milano è anche partito il primo progetto internazionale  denominato PRAG-MS che coinvolge da subito i pazienti. E’ coordinato dalla ricercatrice dott. ssa Silvia Rossi  sulla sclerosi multipla. Il progetto è stato approvato per un costo di $ 3.395.535 milioni di finanziamento da parte dell’organizzazione indipendente, no profit   PCORI - Patient-Centered Outcomes Research Institute (www.pcori.org). Lo  studio confronta in termini di efficacia e specifici profili di effetti, due trattamenti già approvati per la sclerosi multipla in un contesto di reale pratica clinica”.  E’ stato presentato a Milano alla presenza del dott. Gaetano Guglielmi , Direttore Ufficio 3 - Rete I.R.C.C.S. e Ricerca Corrente della Direzione Generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità del Ministero della Salute.   “Questo progetto rappresenta l’inizio di una nuova era di trial farmacologici,” dice il dott. Renato Mantegazza, Direttore dell’ Unità Operativa Neuroimmunologia e Malattie Neuromuscolari e Responsabile del Servizio Ricerca e Sviluppo Clinico della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta,”i risultati di questo studio rappresenteranno un passo avanti in quella che oggi si definisce Medicina di precisione”.  Ci sono varie terapie per la sclerosi multipla e questo studio del team di ricercatori del Besta farà una comparazione oggettiva di efficacia delle opzioni di trattamento. ”Sarà il primo trial pragmatico sulla sclerosi multipla e sono molto entusiasta di contribuire alla ricerca clinica da questa nuova prospettiva,” sottolinea la dott.ssa Silvia Rossi, neurologa, ricercatrice e responsabile di questo progetto.  Lo studio multicentrico  randomizzato controllato per confrontare direttamente l'efficacia di due farmaci orali (fingolimod/gilenya contro dimethyl‐fumarate/tecfidera) sull'esperienza globale di malattia. Pazienti, familiari e delegati di associazioni di pazienti è previsto che siano coinvolti direttamente in tutte le fasi della ricerca, dall’ideazione, alla conduzione, alla supervisione dello studio proprio per l’approccio innovativo del progetto. All’incontro di partenza del progetto a Milano, oltre allo Steering Committee  erano presenti oltre ai ricercatori, anche rappresentanti di associazioni di pazienti e categorie professionali quali infermieri, psicologi, a fianco dei neurologi e dei rappresentanti di Società Medico Scientifiche italiane e Internazionali , oltre a tutti gli Enti di ricerca e dell’università che vi aderiscono. “Abbiamo presentato la strategia del progetto, le procedure, l’impostazione delle statistiche, gli aspetti etici e ci confrontiamo tra medici e ricercatori ma anche con pazienti e familiari”, dice la dott.ssa Rossi. Lo  studio sarà condotto negli Stati Uniti, in Israele e in Europa. Sono in via di selezione centri clinici partecipanti specializzati nell’immunoterapia in Italia, Svizzera, Germania, Israele, Spagna e Stati Uniti di cui , in data 16 dicembre, saranno presenti i coordinatori di area. Questo studio potrà colmare un importante gap nel comprendere il trattamento della sclerosi multipla. Fornirà utili informazioni per aiutare i pazienti ed i loro  caregivers nella comprensione delle opzioni di cura e della loro efficacia”.

 

Domanda: in Europa si parla tanto di energia pulita, ma nel concreto cosa stanno facendo visto che l’inquinamento mi pare ci sia ancora e anche il costo dell’energia non stia cambiando? Enrico Fuscemi

Risposta: La Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure volte a mantenere l'Unione europea competitiva in questa fase di transizione all'energia pulita che sta trasformando i mercati mondiali dell'energia. La Commissione intende impegnarsi affinché l'UE non soltanto si adatti alla transizione ma la guidi. Per questo motivo, ci spiegano alla Rappresentanza di Milano della Commissione europea, l'Unione europea ha assunto l'impegno di ridurre le emissioni di CO2 almeno del 40% entro il 2030, modernizzando allo stesso tempo la propria economia e creando posti di lavoro e crescita per tutti i cittadini europei. Gli obiettivi principali sono: privilegiare l'efficienza energetica, conquistare la leadership a livello mondiale nelle energie rinnovabili e garantire condizioni eque ai consumatori. In tutta l'Unione Europea i consumatori disporranno in futuro di una migliore scelta di fonti di approvvigionamento, potranno accedere a strumenti affidabili per il confronto dei prezzi dell'energia e avranno la possibilità di produrre e vendere energia autonomamente. Il pacchetto comprende anche una serie di misure volte a tutelare i consumatori più vulnerabili. Solo nel 2015 le energie pulite hanno attratto più di 300 miliardi di euro di investimenti mondiali. Le proposte legislative del pacchetto "Energia pulita per tutti gli europei" riguardano l'efficienza energetica, le energie rinnovabili, l'assetto del mercato dell'energia elettrica, la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico e le norme sulla governance per l'Unione dell'energia. La Commissione propone un cambiamento di rotta per l'ecodesign e una strategia per la mobilità connessa e automatizzata.  Il pacchetto comprende anche azioni volte ad accelerare l'innovazione dell'energia pulita e a favorire le ristrutturazioni edilizie in Europa. Contiene misure per incoraggiare gli investimenti pubblici e privati, per promuovere la competitività delle imprese.

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