Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
L'Ue contro le fake news sui migranti
il commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis al Cluster Meeting su Salute e Migranti svoltosi di recente a Bruxelles organizzato da CHAFEA-Commissione europea

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

CONTRO LE FAKE NEWS SUI MIGRANTI, LA FORZA DELLE RETI EUROPEE, PROGETTI INNOVATIVI DI ASSOCIAZIONI

 

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

 

Domanda: sono preoccupato sia come cittadino che come medico del fatto che aumentano le malattie croniche; ci sono delle iniziative europee per una gestione più integrata? Nicola Guspi

Risposta: su questo tema la Commissione europea sia con il programma europeo Sanità Pubblica, in vigore sino al 2020, che con diversi progetti innovativi quali Chrodis Plus, sta attuando delle politiche ed iniziative strategiche. La salute però è ancora un ambito che viene gestito in modo autonomo dai diversi Stati europei. Ha ragione a sottolineare l’impatto delle malattie croniche in Europa e ad esserne preoccupato: le malattie croniche sono una voce in incremento visto l’allungamento della vita ed hanno un costo economico elevato. E’ importante cercare di garantire anche una migliore qualità di vita ai pazienti con tali patologie. Il progetto Chrodis-Plus implementa buone pratiche per le patologie croniche, ha diversi ambiti tra cui la promozione della salute e la prevenzione; l’ empowerment del paziente; affrontare il declino funzionale e la qualità della vita e rendere i sistemi sanitari sostenibili e reattivi all'invecchiamento delle nostre popolazioni associate alla transizione epidemiologica. Questa Joint Action, Chrodis-Plus, darà supporto agli Stati membri con azioni di monitoraggio, con iniziative transnazionali, con lo studio di politiche e di best practices. Sono coinvolti 42 beneficiari di 20 Stati che collaborano per implementare attività in rete che tengono conto anche della multimorbilità, dell’EU Care Model , dei piani nazionali. Chrodis-Plus durerà 36 mesi, fino ad agosto 2020, e lavorerà in stretto contatto con i ministeri europei della salute con una collaborazione cross-country. A settembre è iniziato il progetto europeo Chrodis Plus,  di cui l’Istituto Neurologico Carlo Besta è coordinatore del WP 8 (Lavoro e Condizioni Croniche) gestito dalla Unità Operativa della dott.ssa Leonardi Matilde, Responsabile SOSD Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico C. Besta.

Domanda: per i migranti e per le questioni sulla salute cosa si fa a livello europeo? Luisa Fiammero

Risposta: di recente si è svolto un cluster meeting proprio per sfatare le fake news sul tema salute e migranti a Bruxelles, organizzato da Chafea, Agenzia esecutiva della Commissione europea per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare, il cui mandato è stato esteso al 2024, in collaborazione con la Direzione Generale Salute e Sicurezza alimentare alla presenza del Ministro della Salute della Bulgaria Angel Kunchev, del Ministro della Salute della Grecia Agapios Terzidis, del Direttore Generale della DG Sante della Commissione europea Xavier Prats Monné e del Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, in cui sono stati presentati i dati e le attività relative alla gestione della salute e della integrazione in particolare sul tema dei migranti. Il Commissario europeo Vytenis Andriukaitis ha evidenziato come sia importante informare in modo corretto su quanto viene effettuato dalla Commissione europea, sugli sforzi di integrazione e gli interventi attuati, ed evitare disinformazione. I dati confermano che la maggior parte dei rifugiati e migranti arrivati nell’Unione europea sono sani e non portano malattie, non c’è quindi ragione per creare allarme, paure o stigmatizzazione sui migranti. Sempre il Commissario europeo Vytenis Andriukaitis ha sottolineato come ci sia ancora necessità di supporto per gli Stati soprattutto di frontiera e più pressati dall’arrivo dei rifugiati e dei migranti. Il Personal Health Record è stato testato mediante il progetto Re-Health 2 ed è un tool utile. Tra i vari progetti il progetto europeo Care (http://careformigrants.eu), della durata di dodici mesi finanziato dalla Commissione Europea (Terzo Programma  di Azione dell’Unione Europea in materia di salute),  coordinato dall’Istituto Italiano per la Salute, la migrazione e le malattie della povertà, lanciato nell’Aprile 2016, con la partecipazione di un consorzio di quindici partner da cinque Stati Membri (Italia, Grecia, Croazia, Malta, Slovenia). ll progetto Care ha lo scopo di promuovere l’accesso a cure appropriate per migranti  e rifugiati, attraverso un modello integrato da implementare negli hot spot e nei centri di accoglienza per migranti e rifugiati. Gli strumenti principali sono un approccio multidisciplinare alla salute dei migranti ospitati negli hot spot e nei centri di accoglienza in Italia, Grecia e Croazia; l’uso di un dispositivo portatile contenente dati sanitari di queste persone; il monitoraggio del rischio di malattie infettive, attraverso una piattaforma operativa; un modello olistico per la determinazione dell’età dei minori non accompagnati.

Domanda: ho letto che esistono delle reti di collaborazione utili ad imprese, enti pubblici, associazioni, liberi professionisti in Europa di cosa si tratta? Paolo Buretto

Risposta: negli anni si sono rafforzate diverse reti di cooperazione a livello europeo, c’è di particolare interesse per le imprese, la rete europea Enterprise Europe Network per aiutare le pmi a crescere, innovarsi e internazionalizzarsi che aiuta a trovare partners per progetti europei di ricerca, organizza B2B gratuiti, eventi di matchmaking internazionali. Ci sono le reti europee cofinanziate dal programma comunitario Europa Creativa per aiutare i settori culturali e creativi ad operare al di là delle frontiere nazionali e per rafforzarne la competitività. Ci sono ad esempio anche le reti europee costituite dall’Eurispes che sono organismi permanenti di collaborazione culturale e scientifica tra istituti universitari, enti, centri studi, esperti individuali, sia europei che extra-europei, su un’area tematica ben individuata e selezionata per la sua rilevanza. Le reti hanno la struttura formale di veri e propri Gruppi Europei di Ricerca/ERG-European Research Group. Ci sono gli European Reference Network , reti di riferimento europee , che coinvolgono prestatori di assistenza sanitaria in tutta Europa, ospedali, centri di ricerca, associazioni di pazienti. Il loro compito è affrontare malattie rare o complesse e condizioni che richiedono cure altamente specializzate e conoscenze e risorse concentrate. L’elenco sarebbe lunghissimo un po’ in tutti i settori. Quasi tutte le libere professioni hanno attivato delle reti europee tra cui anche noi giornalisti ad esempio l’associazione UGIS è cofondatrice della associazione EUSJA europea dei giornalisti scientifici. Tutte queste reti meriterebbero più spazio sui media perché dimostrano come tra cittadini europei siano maggiori le opportunità, i progetti, le iniziative di cooperazione create da numerose reti positive che quelle di distacco e di scollamento.

 

 

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