Pensioni europee, associazioni per il cuore e...

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

PENSIONI EUROPEE, NETWORK DI ASSOCIAZIONI PER IL CUORE, SPORT PER TUTTI

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com

Domanda: soffro di cuore c’è per caso un network europeo che si occupa delle patologie del cuore? Alfredo Vuccera

Risposta: Sì. C’è il network EHN (European Hearth Network) che riunisce le associazioni che si occupano delle malattie cardiovascolari. In Italia ne fa parte l’associazione ALT (Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari) di cui è presidente la dott.ssa Lidia Rota Vender (www.trombosi.org) e le segnalo anche una app gratuita Stroke Riskometer per smartphone utile a chiunque desideri calcolare il proprio rischio di ictus e infarto allo scopo di ridurlo e migliorare il proprio stile di vita. Chi utilizza la app potrà aderire ad un progetto di ricerca e di prevenzione, rimanendo anonimo, che coinvolgerà i cittadini di tutta Europa. L’associazione ALT fa progetti di informazione, formazione, divulgazione e ricerca sulle patologie cardiovascolari che sono la prima causa di morte non solo in Europa, ma anche nel mondo. Queste patologie sono evitabili un caso su tre e quindi è fondamentale essere cittadini consapevoli e modificare sia il modo in cui viviamo che il modo in cui ci alimentiamo per prevenirle ed evitarle.

Domanda: sono una libera professionista e sono molto preoccupata per la mia pensione perché da un lato ho lavorato molto all’estero e per vari enti ed aziende e quindi ho contributi Inps e anche di altre casse previdenziali che dovrò cumulare assieme , se ciò sarà possibile; dall’altro credo che siano in deficit molti enti, INPS in primis e che forse tra poco meno di una decina di anni non ci saranno soldi per alcuna pensione. Il tema pensioni è studiato anche a livello europeo a chi posso rivolgermi? Monica Scarlecca

Risposta: ha ragione ad essere preoccupata. In Italia solo poco più del 20 per cento delle pensioni di anzianità in essere sono erogate a donne; la pensione di anzianità media delle donne è pari a 1.065 euro mensili, mentre per gli uomini è di 1.549 e la differenza economica si riscontra anche nelle pensioni di vecchiaia ovvero 605 euro per le donne in media contro 917 euro per l’uomo. Questi dati sono all’interno del Libro Bianco 2016 intitolato “La salute della donna: dalla salute al welfare al femminile” realizzato da Onda-Osservatorio nazionale sulla salute della donna. Nell’Unione europea sono 23 i Paesi,inclusa l’Italia, che consentono l’anticipo della pensione, mentre ciò non esiste in cinque Stati ovvero in Danimarca, Svezia, Irlanda, Olanda e Gran Bretagna. In dodici Stati è previsto un bonus per restare al lavoro più a lungo. In Germania possono andare in pensione anticipata senza decurtazioni i dipendenti e gli autonomi che abbiano maturato 45 anni di contributi. Per avere informazioni visto che hai lavorato in diversi paesi dell'UE potresti aver accumulato diritti alla pensione in ciascuno di essi. Dovrai presentare domanda all' ente pensionistico del paese in cui vivi o dell'ultimo paese in cui hai lavorato. Se non hai mai lavorato nel paese in cui vivi, il tuo paese ospitante trasmetterà la tua richiesta al paese in cui lavoravi prima di andare in pensione. Quest'ultimo deve esaminare la tua richiesta e riunire i contributi pensionistici che risultano versati in tutti i paesi in cui hai lavorato, ma trovi tutti i dati al link :

http://europa.eu/youreurope/citizens/work/retire-abroad/state-pensions-abroad/index_it.htm

Domanda: inizia un nuovo anno e vorrei che i miei tre figli maschi adolescenti facessero un nuovo sport, ci sono studi europei sugli sport e la loro adeguatezza psico-fisica per aiutarci a scegliere lo sport più adatto a loro e non cadere nel solito calcio? Uno è disabile e ha una patologia neurologica a chi potrei rivolgermi? Erminia Grescello

 Risposta: c’è un libro intitolato “Il vero Sesto senso- tutto ciò che esiste per uno scopo, anche il piacere”, scritto dall’andrologo dott Mario Mancini , che è presidente della associazione nazionale di andrologia ed endocrinologia pediatrica. Al suo interno c’è un capitolo intitolato “Il figlio maschio e lo sport più adatto” in cui spiega i meccanismi per comprendere meglio i nostri maschi. Mentre per il figlio disabile con patologia neurologica sappia che c’è la Strategia europea sull’attività fisica in vigore sino al 2025 che incentiva progetti sportivi per tutti e che vengono anche organizzate delle olimpiadi per giovani sportivi con patologie mentali, come persone che hanno subito un ictus ad esempio. Si può rivolgere in Italia alla UISP sport per tutti che partecipa a progetti europei, di cui si è parlato al recente Cluster Meeting europeo svoltosi a Budapest organizzato dalla agenzia Chafea (Consumers, Health and Food Executive Agency) della Commissione europea sul tema nutrizione e attività fisica. All’incontro ha parlato anche il giovane sportivo Arpad Szabo che ha partecipato vincendo al alcune delle Special Olympics , dopo aver subito un ictus ed essersi ripreso, il tutto grazie alla Fondazione Europe Eurasia che nel 2017 organizzerà i giochi olimpici per disabili con problematiche intellettive in Austria. Della Uisp, Unione Italiana Sport Per tutti, fanno parte 1.345.000 soci, 17.750 Associazioni e Società affiliate che sono presenti in tutte le regioni, le province e in molte città con 142 Comitati regionali e territoriali e 26 Strutture nazionali di attività. Appuntamenti, convegni, calendari di iniziative e di formazione sono facilmente consultabili sul sito www.uisp.it