Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
Progetti Ue contro la violenza sulle donne

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

TUTELA DEI MINORI, PROGETTI SULLA VIOLENZA DI GENERE, COLLABORAZIONE NEUROCHIRURGICA EUROPEA

 

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com

 

 

Domanda: quali sono i dati sulla tutela dei minori soprattutto immigrati in Europa? Si parla tanto di cyberbullismo ma quali sono le misure concrete attuate in Italia e all’estero ? Elisa Fuggetto

Risposta: Se ne è parlato di recente ad un corso di aggiornamento per giornalisti intitolata “Quando i minori fanno notizia. Il diritto di cronaca e il diritto di tutela” svoltosi di recente in Regione Lombardia. E’ emerso che l’Italia è il Paese con il più basso tasso di delinquenza minorile rispetto agli altri Stati dell’Unione Europea ed agli Stati Uniti. “Tale effetto” ha spiegato il dott. Galli,” è certamente da ricondursi all’efficacia sia programmi di prevenzione adottati, che delle misure di trattamento alternative alla detenzione. E’ importante dare dati aggiornati e corretti: sono 3.192 le strutture di accoglienza in Italia per i minori; sono 19.245 i minori accolti di cui il 58,9 al Nord secondo i dati accolti al 2014 dalle Procure per i Minorenni pubblicati dall’Autorità Garante Nazionale; oltre il 50% dei minori in comunità ha più di 14 anni (dati 2015 – Autorità Garante Nazionale)”. La figura del Garante per la tutela dei minori nasce in Svezia nel 1809. In Lombardia è stata istituita nel 2009 (rif. Legge istitutiva del Garante L.R. n. 6/2009) la figura e l'Ufficio del Garante per l'infanzia e l'adolescenza. Anche le normative europee di rifanno alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il nuovo Regolamento comunitario sulla protezione dei dati dapprima riconosciuto in ambito giurisprudenziale (sentenza Google Spain 2014) poi recepito dalla Commissione Europea, è in vigore dal maggio 2016 ma sarà attuativo nei Paesi membri dal 25 maggio 2018 per adattamento ai diversi ordinamenti interni. Riconosce un livello elevato e uniforme di tutela dei dati ed è finalizzato a dare un maggiore controllo ai cittadini sull’utilizzo degli stessi. Il 24 gennaio 2017 il Consiglio regionale della Lombardia, ha approvato la Legge contro il Cyberbullismo che prevede una serie di azioni concrete e una Consulta regionale sul bullismo con il compito di monitorare il fenomeno e valorizzare le iniziative esistenti e di suscitarne di nuove. Il Co.re.Com Lombardia ha istituito uno sportello“Help Web Reputation Giovani”.

Ricordiamo che le direttive europee in materia di cyberbullismo sono iniziate nel 2008 (rif. decisione 1351/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008) ed è attivo il programma comunitario Safer Internet pluriennale per la protezione dei bambini che usano Internet e altre tecnologie di comunicazione. Relativamente poi al diritto di cronaca e al diritto di tutela dei minori si fa riferimento alle Linee Guida sulla giustizia «child-friendly» approvate dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa in data 17 novembre 2010 (rif. Protection of private and family life).

 

Domanda: ci sono studi europei sulla spina bifida occulta? Sto facendo una tesi su questo argomento, grazie Ludovica Bidasi

Risposta: Sì. Se ne è parlato proprio di recente ad un evento che ha avuto il patrocinio di Società Italiana di Urologia Pediatrica, Società Italiana di Chirurgia Pediatrica, Società Italiana di Urodinamica a Milano. Milano è un Centro di eccellenza a livello europeo ed internazionale in questo ambito soprattutto per le patologie rare. “E’ fondamentale avere un approccio multidisciplinare per la diagnosi e cura della Sindrome da ancoraggio midollare,” spiega la dott.ssa Laura Valentini, della U.O. di Neurochirurgia Pediatrica della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano,”Questo è stato il tema del secondo Incontro di Aggiornamento sulla Spina Bifida Occulta che abbiamo organizzato come Istituto Besta in collaborazione con l’Ospedale Buzzi ASST FTF-Sacco”. Gli esperti hanno spiegato perché la Spina Bifida Occulta non è la Spina Bifida e come i due Enti (Istituto Besta e Ospedale Buzzi) collaborino in sinergia per dare il massimo dell’assistenza ai piccoli pazienti; come l’ ancoraggio midollare possa avere una diagnosi sia prenatale che postnatale; quali sono i trattamenti neurochirurgici, perché, quando e come si fanno; il monitoraggio intraoperatorio e tutti gli aspetti età-dipendenti del follow-up neuropsichiatrico infantile. “Occorre implementare la diagnosi precoce e realizzare un follow-up multidisciplinare per questi pazienti pediatrici,” sottolinea la dott.ssa Valentini che coordina diversi studi europei, ”Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti grazie alla collaborazione tra i nostri due Enti e grazie al contributo di pediatri attenti e scrupolosi, sempre più bambini vengono diagnosticati per tempo e trattati con una sola chirurgia risolutiva in fase asintomatica”. L’Ambulatorio Multidisciplinare Spina Bifida Occulta è cresciuto molto con giovani urologi e neurochirurghi pediatrici, che si stanno formando grazie al contributo della Fondazione Mediolanum, per proseguire il percorso iniziato e per nuovi obiettivi. L’impegno è quello di trovare per i pazienti un percorso che li conduca all’età adulta col minor danno motorio possibile. “Questi ragazzi escono dall’ala protettiva dell’esenzione economica pediatrica proprio nel momento in cui avrebbero più bisogno di attenzione sanitaria e meno voglia di curarsi. Il SSN può offrire un supporto agli sforzi delle famiglie: la certificazione di Malattia Rara (RN0300) per aiutarli a non ‘mollare il colpo’ in adolescenza, a pochi metri dal traguardo,” dicono la dott.ssa Giovanna Riccipetitoni e il dott. Giorgio Selvaggio, della Chirurgia Pediatrica ASST-FBF-Sacco-Buzzi.

Domanda: ci sono progetti europei per educare a contrastare la violenza di genere? Emilio Caretta

Risposta: Sì. C’è ad esempio il programma comunitario intitolato “Diritti, uguaglianza e cittadinanza” che prevede azioni volte ad educare e sensibilizzare i ragazzi e le ragazze riguardo alla violenza di genere come modo di prevenzione precoce. Vengono cofinanziati progetti transnazionali riguardanti attività di educazione e sensibilizzazione quali campagne, manifestazioni, workshop; iniziative di capacity-building e formazione per i professionisti e i volontari che siano a contatto con ragazzi e ragazze e che siano coinvolti nelle attività educative miranti a contrastare la violenza di genere, compresi gli insegnanti e i loro formatori, gli psicologi scolastici, gli allenatori sportivi, i leader giovanili, gli organizzatori di attività extrascolastiche e altri professionisti e volontari simili. E’ aperto un bando adesso con un budget di ben due milioni di euro. Il 2017 è dedicato dalla Commissione europea alla lotta contro tutte le forme di violenza contro le donne nell’Unione europea e la mutilazione genitale femminile è una di queste. Nel mondo, oltre 200 milioni di donne e ragazze hanno subito mutilazioni genitali femminili e 500mila di loro vivono in Europa. Attraverso la riforma del nostro sistema europeo comune di asilo si potranno affrontare meglio le esigenze specifiche delle donne richiedenti asilo vittime di violenza di genere. La mutilazione genitale femminile è un reato in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea All’avvio del pertinente programma UE-ONU, Gambia e Nigeria hanno adottato una legislazione innovativa che configura questa pratica come reato. 531.300 ragazze hanno potuto usufruire di programmi di cura o prevenzione della mutilazione genitale femminile e duemila comunità sul territorio si sono impegnate pubblicamente ad abbandonare questa pratica deleteria. 

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violenza sulle donne





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