Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
Sanitá, telecomunicazioni e sicurezza stradale. L'Europa c'é
dott. Nardo Nardocci, Direttore Dip. Neuroscienze Pediatriche Ist. Besta, Milano

 

Pillole d'Europa
di Cinzia Boschiero

NOVITA’ SU SICUREZZA E TRACCIABILITA’, TRASPORTI E ROAMING

 

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com


 

Domanda: ci sono degli studi europei sulle malattie mitocondriali? Devo fare una tesina e cercavo dei dati più aggiornati, grazie Roberto Nusci

Risposta: abbiamo chiesto per Lei a due esperti ovvero al dott. Nardo Nardocci, Direttore del Dip. Gestionale Neuroscienze Pediatriche e alla dott.ssa Isabella Moroni, medico neuropsichiatra infantile, U.O. Neuropsichiatria Infantile, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e ci hanno detto ”Le malattie mitocondriali sono malattie rare, per le quali il nostro ente rappresenta storicamente un punto di riferimento a livello sia nazionale che internazionale. Nel nostro Istituto si condivide l’attività clinica e scientifica e si collabora in modo trasversale ed interdisciplinare con tutte le diverse figure professionali coinvolte, proprio per ottimizzare la presa in carico dei pazienti di tali patologie. Per evidenziare tutto ciò, come referenti di queste patologie, sia io che la dott.ssa Lamperti, la dott.ssa Garavaglia, della U.O. Neurogenetica, e la dott. ssa Ardissone della mia U.O. di neuropsichiatria infantile, abbiamo voluto organizzare di recente un convegno a Milano”. Possono esserle utili i dati di questo importante evento formativo e di aggiornamento medico-scientifico che ha affrontato gli aspetti prettamente clinici, diagnostici, terapeutici e di gestione di pazienti affetti da queste complesse malattie. Pur essendo rare se non rarissime, prese singolarmente, nel loro complesso colpiscono circa 1 soggetto su 5.000 nati. In queste malattie multisistemiche, sebbene il sistema nervoso centrale sia quello più spesso e severamente colpito, di frequente sono interessati più organi e apparati determinando la coesistenza di cardiopatie, neuropatie, disturbi del nervo ottico, endocrinopatie. Questo comporta la necessità di un approccio multidisciplinare- dall’identificazione di segni precoci di malattia, alla gestione del paziente a diagnosi conclamata - che implica la collaborazione di diversi specialisti quali neurologi, pediatri, neuropsichiatri infantili, genetisti, cardiologi, neuroftalmologi che si devono integrare tra loro e che vedono nel medico di medicina generale un fondamentale alleato.

 

Domanda: dopo lo scandalo delle protesi vorrei sapere se ci sono controlli europei sulle protesi d’anca, grazie Rosaria Minneso

Risposta: Ci sono controlli a livello comunitario e, di recente, il Parlamento europeo ha anche approvato norme più severe per garantire che i dispositivi medici , come le protesi mammarie e le protesi d’anca, siano rintracciabili e conformi ai massimi requisiti di sicurezza. Sono stati anche decise norme più stringenti per la sicurezza dei dispositivi medico-diagnostici in vitro, utilizzati ad esempio per i testi di gravidanza e del DNA. "Lo scandalo dell'anca metallo-metallo ha evidenziato le debolezze del sistema attuale. Abbiamo quindi introdotto requisiti più severi per gli organi che autorizzano i dispositivi medici e insisteremo affinché i dispositivi particolarmente ad alto rischio, come ad esempio gli impianti, le protesi articolari o le pompe per insulina, siano oggetto di valutazioni supplementari da parte di esperti prima della loro autorizzazione”, ha dichiarato la relatrice del testo sui dispositivi medici, l’eurodeputata Glenis Willmott. E’ prevista anche una “Tessera per il portatore di impianto" che consentirà a pazienti e medici di monitorare il prodotto impiantato.

Domanda: ma è vero che la Svizzera partecipa a progetti europei? Francesca Romano

Risposta: Sì ed è aperto adesso ad esempio un bando del programma europeo Interreg V-A Italia-Svizzera che è in vigore sino al 2020. Possono presentare progetti di cooperazione transfrontaliera soggetti pubblici e privati con sede legale e operativa localizzata nell’area di cooperazione. Possono essere cofinanziati progetti in settori quali ambiente, cultura, mobilità, integrazione, competitività. Saranno cofinanziati progetti brevi, di durata non superiore ai diciotto mesi e progetti di durata compresa tra 18 e 36 mesi.

Domanda: cosa si intende per “fine del roaming”? Nuccio Silvestri

Risposta: con il termine “roaming” si intende la capacità di cellulari e smartphone di connettersi a reti differenti da quella del proprio operatore mobile. E’ stata decisa a livello europeo l’abolizione del sovrapprezzo per le comunicazioni in roaming, programmata per il 15 giugno 2017, ovvero ciò consentirà ai consumatori di telefonare, inviare messaggi e utilizzare dati della rete mobile mentre si trovano in altri Stati dell’UE senza pagare tariffe aggiuntive. “Questa è una grande vittoria per i consumatori europei”, ha dichiarato la relatrice Miapetra Kumpula-Natri (S&D, FI). “Possiamo celebrare il fatto che dal 15 giugno non ci saranno più tasse sul roaming. Gli utenti europei in viaggio potranno controllare le proprie e-mail, usare le mappe, caricare foto sui social media, telefonare e scrivere messaggi a casa senza costi aggiuntivi”. Il Parlamento ha rimosso l’ultimo ostacolo stabilendo limiti ai prezzi all’ingrosso dell’uso della telefonia mobile, approvando un accordo informale con il Consiglio con 549 voti favorevoli, 27 voti contrari e 50 astensioni.

Domanda: non ci sono interventi europei per la sicurezza stradale ? Marilena Bureddu

Risposta: Ci sono. Nel 2016 hanno perso la vita sulle strade dell'Unione Europea 25.500 persone, 600 in meno rispetto al 2015 e seimila in meno rispetto al 2010. Secondo i calcoli della Commissione altre 135mila persone sono rimaste gravemente ferite nel 2016. Negli ultimi sei anni il numero delle vittime della strada in Europa si è ridotto del 19 per cento. L'Unione Europea vuole raggiungere l'obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada tra il 2010 e il 2020. Ciò impone di intensificare gli sforzi di tutte le parti interessate. La Commissione europea, in collaborazione con la presidenza maltese, ha inoltre organizzato il 28 e 29 marzo 2017 una conferenza ministeriale e delle parti interessate a Malta. La Commissione europea aggiorna anche le norme sulla formazione dei conducenti professionisti. C’è anche un Osservatorio Europeo della sicurezza stradale e di recente è stata anche istituita una commissione di esperti sui droni (http://ec.europa.eu/transport). Se ne occupa la Direzione Generale Mobilità e Trasporti della Commissione europea.


 

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