Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
Unione europea, Giappone e Turchia. ma non solo....
dott. Danilo Mazzacane, segretario generale CISL MEDICI LOMBARDIA ad un recente congresso a Bari

Pillole d'Europa di Cinzia Boschiero

UNIONE EUROPEA E GIAPPONE, TECNOLOGIE SANITARIE AL VAGLIO, TRASPORTI ECOSOSTENIBILI, MENO FONDI ALLA TURCHIA

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: sono interessato a lavorare con il Giappone, non ci sono per caso delle opportunità europee che posso utilizzare fare esperienza in Giappone? Maurilio Buscolo

Risposta: ci sono varie opportunità, Le segnalo tra queste ad esempio il Programma Vulcanus utile per chi è alla ricerca di una nuova esperienza di lavoro e studio all’estero in Giappone e che funziona dal 1997. Consente agli studenti universitari dell’Unione Europea di vivere una straordinaria e intensa esperienza di soggiorno in Giappone studiando tecnologie super avanzate, oltre che poter approfondire la conoscenza della lingua e cultura giapponese. Possono aderire al Programma europeo Vulcanus studenti di facoltà scientifiche di corsi di laurea di primo livello, laurea magistrale o master, cittadini di stati membri della UE e cittadini nipponici. Il Programma Vulcanus (https://www.eu-japan.eu/tags/vulcanus-japan) prevede un seminario sul Giappone della durata di una settimana, quattro mesi di corso intensivo di lingua giapponese, un tirocinio di otto mesi presso una compagnia nipponica per gli italiani e presso una azienda europea per i giapponesi. Chi viene selezionato può usufruire di una borsa di studio a copertura delle spese di viaggio e vitto, mentre l’alloggio verrà fornito gratuitamente. Inoltre l’ EU-Japan Centre gestisce un EU-Japan Technology Transfer Helpdesk, un nuovo servizio per aiutare le aziende europee e giapponesi, ma anche i liberi professionisti nei passi da fare per cercare o acquisire tecnologie, know how. Si può consultare il sito http://www.eu-jp-tthelpdesk.eu che fornisce supporto per i diritti di proprietà intellettuale, il loro utilizzo, le opzioni di monetizzazione . Inoltre sono fruibili anche video esplicativi, webinar, presentazioni utili alle aziende europee e giapponesi interessate ad implementare delle cooperazioni industriali, di ricerca, di trasferimento tecnologico etc. e il servizio infatti è dedicato a imprese europee, università, centri di ricerca.

Domanda: perché non sanzioniamo la Turchia ? Nuccia Misurale

Risposta: forse sui giornali italiani non se ne è scritto molto ma in verità il Parlamento europeo ha tagliato 70 milioni di euro che erano destinati alla Turchia proprio per evidenziare che la Turchia non rispetta i valori dell’Unione europea, non applica democrazia e non rispetta i diritti umani e la libertà di stampa. Sono fondi destinati alla pre-adesione della Turchia e invece così andranno a programmi europei per la gestione della migrazione.

Domanda: sto preparando una tesi sulla valutazione delle tecnologie sanitarie in Europa ha dei dati aggiornati da darmi per favore? Lucia Ghisalli

Risposta: Le tecnologie sanitarie comprendono i medicinali, i dispositivi medici, le procedure e le misure di prevenzione, diagnosi e trattamento. “Le tecnologie sanitarie rappresentano un settore innovativo e fanno parte di un mercato globale della spesa sanitaria che rappresenta il 10% del PIL dell'UE”, dice il dott. Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia,” Il Parlamento europeo ha di recente approvato un importante progetto legislativo che mira ad evitare la duplicazione delle valutazioni nazionali per determinare il valore aggiunto di un farmaco, che serve a fissarne il prezzo. Questo perché gli eurodeputati hanno evidenziato come ci siano molti ostacoli all'accesso alla medicina e alle tecnologie innovative nell'UE, come la mancanza di nuovi trattamenti per alcune malattie e il prezzo elevato dei farmaci, che in molti casi non comportano un valore terapeutico aggiunto. Gli operatori sanitari, i pazienti e le istituzioni hanno la necessità di sapere se un nuovo farmaco o un dispositivo medico rappresenta un miglioramento rispetto a quelli esistenti. Le valutazioni delle tecnologie sanitarie (HTA) servono quindi a identificare il valore aggiunto e l’efficacia di un farmaco, confrontandolo con altri prodotti. La nuova legge, ancora da concordare con i Ministri degli Stati dell’Unione Europea, mira a rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri nel campo dell'HTA, stabilendo la procedura per effettuare delle valutazioni congiunte, su base volontaria. Le disposizioni riguardano diversi aspetti, tra cui le regole per la condivisione dei dati, l'istituzione di gruppi di coordinamento, la prevenzione dei conflitti di interesse tra esperti e la pubblicazione dei risultati dei lavori congiunti. Attualmente la valutazione delle tecnologie sanitarie è una materia di competenza esclusiva degli Stati membri”. Secondo i deputati del Parlamento europeo, tuttavia, la duplicazione delle valutazioni sui nuovi farmaci portate avanti dai vari Stati, attuata in base a legislazioni nazionali divergenti, può comportare un aumento dell'onere finanziario e amministrativo per gli sviluppatori di tecnologie sanitarie. Tale onere costituisce un ostacolo alla libera circolazione delle tecnologie sanitarie e al buon funzionamento del mercato interno e ritarda l'accesso dei pazienti alle cure innovative. Negli ultimi anni vari paesi dell’UE hanno introdotto la cosiddetta valutazione delle tecnologie sanitarie (HTA, da "Health Technology Assessment"), che misura il valore aggiunto di una nuova tecnologia sanitaria rispetto a quelle già esistenti. La rete HTA collega le autorità nazionali o gli organismi responsabili della valutazione delle tecnologie sanitarie. La rete è stata introdotta dalla direttiva 2011/24/UE concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera per dotare di un orientamento strategico e politico la cooperazione scientifica e tecnica. Sebbene cooperazione sia volontaria, tutti i paesi dell’UE hanno fatto domanda di adesione alla rete e ne fanno parte. La rete HTA elabora documenti orientativi, discute aree di potenziale collaborazione.cui viene dato seguito nell’ambito dell’azione comune illustrata sotto, in funzione del suo piano di lavoro. L’azione comune 3 EUnetHTA costituisce la componente scientifico-tecnica della cooperazione dell'UE sulla valutazione delle tecnologie sanitarie. Avviata nel giugno 2016, sarà operativa fino al 2020. L’azione comune è finanziata dal programma dell’UE per la salute e comprende una selezione di enti nazionali (dei paesi UE, dei paesi in fase di adesione e dei paesi SEE ed EFTA) e una nutrita serie di agenzie regionali e di organizzazioni non profit del settore coinvolte direttamente o indirettamente nella valutazione delle tecnologie sanitarie in Europa.

Domanda: l’Unione europea mi pare che stia sfidando le multinazionali per tanti temi importanti come la lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori, le scelte per l’ambiente etc, non è che forse proprio per queste scelte coraggiose viene osteggiata ? A che punto siamo in EU con le misure per limitare le emissioni di CO2? Enrico Favetto

Risposta: sono state evidenziate misure per accelerare l'introduzione delle auto elettriche; test in condizioni reali delle emissioni di CO2; sostegno alla produzione europea di batterie. Di recente gli eurodeputati hanno chiesto un taglio del 40% delle emissioni di CO2 delle nuove auto entro il 2030 ed un rapido assorbimento da parte del mercato delle auto elettriche e a basse emissioni. Il Parlamento europeo ha proposto anche un obiettivo intermedio del 20% entro il 2025 (anno di riferimento 2021). Un taglio più significativo rispetto al 30% chiesto dalla Commissione Europea. Obiettivi analoghi sono fissati per i nuovi furgoni. I costruttori le cui emissioni medie di CO2 supereranno tali obiettivi pagheranno un'ammenda al bilancio dell'UE. Tali fondi saranno destinati ai lavoratori altamente qualificati colpiti da cambiamenti nel settore automobilistico. Le case automobilistiche dovranno inoltre garantire che i veicoli a emissioni zero e a basse emissioni - ZLEV (auto elettriche o veicoli che emettono meno di 50 g CO2/km) abbiano una quota di mercato del 35% sulle vendite di nuove auto e furgoni entro il 2030 e del 20% entro il 2025. Il Parlamento europeo ha invitato la Commissione europea a presentare, entro due anni, una proposta per introdurre test delle emissioni di CO2 in condizioni di guida reali, utilizzando un dispositivo portatile come quello recentemente introdotto per la valutazione delle emissioni di NOx. Fino ad allora, le emissioni di CO2 dovrebbero essere misurate sulla base dei dati dei contatori del consumo di carburante delle automobili. Il test delle emissioni in guida reale deve essere operativo dal 2023, chiedono gli eurodeputati. Entro la fine del 2019, la Commissione europea dovrà proporre una legislazione per fornire ai consumatori informazioni accurate e comparabili sul consumo di carburante, sulle emissioni di CO2 e sulle emissioni inquinanti delle autovetture nuove. A partire dal 2025, le case automobilistiche dovranno comunicare alla Commissione il ciclo di vita delle emissioni di CO2 delle nuove automobili immesse sul mercato, utilizzando una metodologia comune.  Si segnala che a Milano viene presentato in data 11 ottobre in via vivaio 7 il primo semirimorchio con motore refrigerante ad azoto liquido - zero emissioni ambientali ed acustiche e gli esperti si confrontano sul presente e il futuro del trasporto su gomma con veicoli LNG. Tra le aziende innovative del settore logistica trasposti c’è LC3 Trasporti, fondata a Gubbio, in Umbria nel 2010 ha sviluppato ad esempio tra gli altri anche il progetto B.E.S.T. (Better Environment & Sustainable Transport) e negli anni ha proseguito la sua evoluzione diventando sempre più competitiva. E’  partner di Corridoio Blu, progetto della Commissione Europea dal 2015 sul LNG nel trasporto pesante ed ha sottoscritto l’appello delle imprese della Green Economy per la Conferenza di Parigi 2015 - COP21. E’ l'azienda in Italia con la più grande flotta di mezzi (camion) alimentati a gas naturale liquefatto. Per primi hanno investito in questa tecnologia come soluzione concreta per la transizione ecologica dell’autotrasporto merci su gomma. Si tratta di una scelta pionieristica che rappresenta un valido modello energetico per vincere la sfida dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità dell’aria. LC3 è impegnata su un ulteriore fronte di innovazione che riguarda il bio LNG ovvero la possibilità di utilizzare gas naturale realizzato attraverso biomassa. Un tema anche di recente oggetto di attività legislativa e che interessa migliaia di produttori agricoli in Italia e in Europa.

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