Sesto, una sala comunale per CasaPound: esplode la polemica
Il movimento chiede lo Spazio Arte per una sua convention. Il Comune, per ora, non risponde. La sinistra insorge.
Sesto, CasaPound chiede lo Spazio Arte e la sinistra insorge
Casa Pound vuole organizzare una convention politica a Sesto San Giovanni, e per farlo ha chiesto la sala comunale dello Spazio Arte. Una richiesta che, per ora, non risulta ancora accolta ma che già provoca polemiche e scossoni, con voci di una spaccatura interna alla Giunta e una dura presa di posizione da parte del Pd locale.
"Sesto San Giovanni, medaglia d’oro alla resistenza antifascista non merita l’ennesima ferita - scrive il segretario dem cittadino in una nota ufficiale - Noi del Partito Democratico confidiamo che l’amministrazione comunale vorrà rispettare la storia della nostra città, Medaglia d’oro alla Resistenza, e il valore antifascista delle nostre istituzioni e della nostra Costituzione e che di conseguenza negherà il permesso di usare una delle sale comunali a Casa Pound, una associazione - partito che non solo non rinnega ma anzi “tollera” ai suoi militanti, nei suoi raduni, espliciti richiami ideologici alle ideologie nazista e fascista". Il Pd chiede anche che "gli amministratori si pongano anche la preoccupazione della reazione spontanea di tutta una comunità orgogliosa della sua matrice antifascista".
Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario metropolitano Pietro Bussolati: "Ancora una volta la destra sbaglia da che parte stare e sceglie l’ambiguità, invece che il rifiuto netto a chi esprime valori e principi che non sono compatibili con quelli della nostra Costituzione, repubblicana e antifascista. Né tantomeno con la storia di Sesto San Giovanni, città Medaglia d’Oro alla Resistenza. È inaccettabile e indegno che il sindaco Di Stefano non abbia immediatamente negato la richiesta da parte del gruppo di estrema destra, CasaPound, di utilizzare la sala SpazioArte. Nessuno spazio per rigurgiti antidemocratici, il fascismo è stato sconfitto”.
Quella del Pd non è stata l'unica voce contraria: "Sesto San Giovani Città Medaglia d’Oro per il contributo alla lotta di liberazione non può accettare che un’organizzazione neofascista, che dovrebbe essere messa fuorilegge e sciolta, possa tenere sul suo territorio una manifestazione - dicono quelli di Articolo Uno - Il sindaco neghi senza alcun tentennamento l’agibilità ai neofascisti e non tentennino i ‘civici’ che sostengono la sua amministrazione, dimostrino che il loro vantato antifascismo non è solo di facciata”.
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