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Il Sociale
Adolescenti e alcool: quando un padre dice "basta"

Originario della Campania, tra Napoli e Avellino, Vincenzo De Feo si è da lungo tempo traferito a Milano, ingegnere informatico , oggi imprenditore nel settore dell'accolgienza è padre dal 1999 quando nacque suo figlio Simone.
Un ragazzo di buona famiglia, come tanti suoi coetanei esposto però ai pericoli dell'adolescenza che si chiamano alcool e droga, bullismo e violenza psicologica.

L'esperienza di Genitore, nei recenti anni ha costretto un padre ad affrontare tutte le complesse problematiche dell'adolescenza in una città difficile come Milano per assicurare il figlio minorenne mettendolo al riparo da problematiche spesso senza apparente via di uscita.

"Ho rischiato di perdere Simone, di vederlo inghiottito da una spirale che se non si vive non si riesce ad immaginare. I nostri ragazzi possono essere prede e vittime di gente senza scrupoli, spacciatori o anche, apparentemente onesti, gestori di locali che senza alcuna titubanza consentono a ragazzi appena adolescenti di consumare superalcoolici senza limite.
Un fenomeno che spappola il cervello di soggetti poco più che bambini, deviandone per sempre la crescita neurologica".

E allora De Feo si è detto "basta" è riuscito con grande fatica a strappare suo figlio dai pericoli e riconsegnarlo alla vita, alla crescita, alla possibilità di diventare uomo.

Lo abbiamo incontrato perchè ha lanciato una petizione su Change.org per raccolgiere firme e abbatere un muro di indifferenza che pare, a volte, insormontabile.

Il suo intento è rendere la scuola e l'istruzione più vicina ai giovani, rendere più sicuri i luoghi di aggregazione della città.
Essi (parchi o semplicemente luoghi pubblici di incontro, bar, discoteche) sono spesso l'ambito in cui i ragazzi incontrano un mondo denso di pericoli per il proprio benessere fisico e mentale.

A partire dal bullismo ( fenomeno che troppo spesso, si diffonde in modo virale anche attraverso gli strumenti tecnologici tanto banali e di largo utilizzo tra gli adolescenti);
le dipendenze (da alcool, droghe leggere); l'abbandono della scuola o allontanamento dalle regole di buona educazione e/o rispetto delle regole in generale, dei compagni e dei più deboli.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A ENZO DE FEO

 

De Feo suggerisce delle azioni per ridurre il problema prima che diventi irrimediabile: individuazione, controllo e riduzione di questi fenomeni.

"Bisogna riposizionare il ruolo del Professore e il ruolo dello studente e le percentuali di successo in questo senso - sostiene - Puntare ad un 90% di professori soddisfatti e un 90% di studenti inquadrati in un percorso didattico-educativo.Nel mio progetto, tralaltro, i cellulari dei ragazzi non devono essere intestati ad un genitore ma al ragazzo stesso e il loro funzionamento deve essere ristretto per fasce orarie, sgomberando il contesto scolastico da inutili fattori di disturbo.

Impossibile accettare - aggiunge - che esista lo spaccio di sostanze stupefacenti nei paraggi di molte scuole, in alcuni Bar, in alcune discoteche.
Fenomeno rilevante in ogni parte della città, qualsiasi area metropolitana è soggetta a rischi simili. E' un fenomeno virale e trasversale.
Per questo esortare con mezzi amministrativi i Gestori degli esercizi commerciali a fare un lavoro di controllo più serrato, inaccettabile lo "status quo", un ragazzo (soprattutto ragazze!)  di età inferiore ai 18a. che possa assumere superalcolici in qualsiasi locale senza verificarne la maggiore età.

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