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Il Sociale
Migranti, stop business per le coop: licenziati con procedimenti disciplinari

"Una prima concreta perdita di posti di lavoro, attraverso il mancato rinnovo dei tempi determinati, ed un anomalo incremento di procedimenti disciplinari tesi al licenziamento in talune imprese". Secondo i sindacati di Bologna, sono gli effetti provocati dallo stallo in cui si e' venuto a trovare il sistema dell'accoglienza migranti dopo le novita' introdotte dal Governo.

Ad intervenire con una nota congiunta sono Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fisascat-Cisl e Fpl-Uil. In particolare, "abbiamo appreso dagli organi di stampa delle dichiarazioni del presidente del consorzio L'Arcolaio di Bologna in merito alla mancata partecipazione al bando per l'accoglienza diffusa dei migranti a livello metropolitano- e' la premessa dei sindacati- nonche' di quelle del sindaco Virginio Merola e di altri esponenti politici". Dalla Prefettura, invece, "apprendiamo che si sta pensando ad un nuovo bando di gara e all'utilizzo di risorse dei fondi europei per progetti mirati", aggiungono le sigle di categoria. "Se da una parte sono condivisibili i giudizi di merito sulle inevitabili conseguenze del decreto Salvini e la necessita' di proseguire ogni iniziativa utile a ripristinare un sistema di accoglienza adeguato e civile", per le categorie di Cgil, Cisl e Uil "si pone immediatamente anche il tema della salvaguardia degli operatori". Per i sindacati e' "indispensabile, in tempi ristrettissimi, un incontro con le associazioni datoriali per avere finalmente un dato concreto rispetto al numero dei dipendenti impegnati, le tipologie contrattuali ed il loro inquadramento professionale, al fine di procedere alla messa in campo di tutti gli strumenti, giuridici e contrattuali, che consentono la tutela occupazionale ed economica dei lavoratori interessati".

Per le sigle di Cgil, Cisl e Uil "non e' piu' tempo di dichiarazioni di principio. Come sosteniamo da tempo, in assenza purtroppo di adeguate risposte, ci deve essere coerenza tra i valori ispiratori del sistema cooperativo e le azioni concrete che si mettono in campo per praticare quei valori nei confronti dei dipendenti". Su questi temi, "va attivato al piu' presto un tavolo permanente di confronto tra le organizzazioni sindacali e i datori di lavoro, cosi' come i livelli istituzionali coinvolti devono assumere, consapevolmente e responsabilmente- e' l'appello dei sindacati- la situazione che si sta determinando come una vera e propria crisi aziendale ed agire il ruolo previsto in casi analoghi". In ballo, ricordano i sindacati, ci sono circa 500-600 posti di lavoro e dunque "e' dovere di tutte le parti in causa attivarsi". Per questo motivo, "faremo partire entro la giornata di oggi una richiesta urgente di incontro alle Centrali cooperative e ci attendiamo una sollecita e tempestiva risposta", scrivono i sindacati.

Sul flop del bando per l'accoglienza diffusa, intanto, e' intervenuta anche la Camera del lavoro bolognese. "Le nostre previsioni erano completamente realistiche e tutt'altro che prevenute", afferma Sonia Sovilla, sottolineando che le coop "da tempo positivamente impegnate in progetti di integrazione e che avevano creato occupazione, soprattutto giovanile, in un settore fondamentale per la tenuta sociale del nostro Paese, hanno disertato le gare in quanto la nuova normativa azzera servizi fondamentali e dimezza le risorse". In un Paese normale, attacca Sovilla, "un ministro smentito quotidianamente dalle sentenze e da una realta' che, per fortuna, chiede di costruire un modello sociale diverso, sarebbe gia' dimenticato dalla storia".

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