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Calcio: Higuain non convocato da Milan, Chelsea vicino
Higuain e Gattuso (foto Lapresse)

 In attesa del trasferimento al Chelsea, la storia di Gonzalo Higuain al Milan si e' sostanzialmente conclusa quando Gattuso, dopo un faccia a faccia nel suo ufficio a Milanello, lo ha escluso dai convocati per la trasferta con il Genoa. L'allenatore giura di "non essere deluso" dall'epilogo, ma c'e' probabilmente una morale nel ricordo autobiografico rievocato per commentare le difficolta' di adattamento vissute dall'attaccante e, prima ancora, da Bonucci.

"Successe anche a me, dopo 14 stagioni di Milan andai in un contesto piccolo al Sion. Dopo 3-4 giorni mi prese la scimmia di abbandonare: non ero a mio agio, non mi divertivo - ha raccontato -. Mi dissi che dovevo fare io il passo indietro. Allora ti immedesimi negli altri, non rompi le scatole. Bisogna essere bravi a mettersi a disposizione, non andare alla ricerca delle cose perfette". Vengono in mente i gesti di stizza di Higuain verso i compagni quando la palla non gli arrivava fra i piedi, e di sicuro altro e' andato storto nei sei mesi a Milanello. Soprattutto nell'ultimo.

"Questa situazione in questo periodo non ci ha aiutato", ha osservato Gattuso, schietto a tal punto da rivelare che la rifinitura "e' stato uno dei piu' brutti allenamenti" della sua gestione. "Queste chiacchiere vanno messe da parte, e' una squadra preoccupata", e dal canto suo Higuain "non era pronto a livello fisico e mentale per andare a fare la guerra". Da martedi' dovrebbe poter contare su Piatek, intanto l'allenatore evita ogni commento: "Parlo spesso con i miei dirigenti, non e' vero che c'e' una guerriglia in atto. La societa' ci da' le linee guida. Vediamo se possiamo fare qualcosa".

Il focus e' su una trasferta da affrontare senza gli squalificati Romagnoli, Calabria e Kessie, e da vincere nella corsa al quarto posto con Roma, Lazio e Atalanta. "Un obiettivo molto, molto difficile: non dobbiamo perdere tempo e energie", ha sottolineato Gattuso, che a Marassi sara' in tribuna, squalificato per le proteste con l'arbitro dopo la Supercoppa italiana.

"Chiedo scusa. Ero arrabbiato nero e mi sono comportato da dilettante, ho perso la testa. Anche alle 5 di mattina - ha fatto mea culpa, anche per il gesto di nervosismo con un giornalista a Malpensa -. Mi sono meritato l'espulsione, dovevo portare rispetto, non dire cio' che pensavo. Contesto solo una cosa: se c'e' la Var si usa, e sui fuorigioco si poteva andare a vedere, non costava nulla". Con altrettanta franchezza Gattuso ha liquidato l'orgoglio di aver tenuto testa alla Juventus: "Possiamo mettercelo anche... La coppa e' nella loro bacheca". 

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