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Decreto Crescita, tackle del governo su Milan, Inter, Roma e Napoli? La verità
Giorgia Meloni

Decreto Crescita, governo Meloni in tackle sui club di serie A o no? Il giallo

La Manovra 2024 varata dal Governo ha portato un giallo che ha allarmato il calcio italiano nelle ultime ore: il cambio del Decreto Crescita.

Facciamo un breve riassunto. Nel mondo del calcio, il Decreto Crescita permette ai giocatori provenienti dall'estero che non fossero stati residenti in Italia per i due anni precedenti e che si fossero impegnati ad esserlo per i due anni successivi di beneficiare di uno sgravio sulle tasse dal 45 al 25%, (con stipendio superiore al milione di euro).

Secondo la nuova norma il calciatore avrebbe dovuto essere non fiscalmente residente in Italia per almeno 3 anni e deve rimanerci per almeno 5. E tale cambiamento, pur partendo dal primo gennaio 2024, avrebbe dovuto incledere gli acquisti dal primo luglio 2023“Ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50 per cento, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza”.

Decreto Crescita, avanti nel calcio e nello sport professionistico?

MA pare esserci un colpo di scena: il Decreto Crescita è destinato a cadere o ad essere modificato nella sua sostanza, ma queste novità non dovrebbero riguardare gli sportivi professionisti. Restano "invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste» fa sapere Calcio e Finanza da fonti del ministero dello sport. SE questo aspetto dovesse essere confermato, gli affari estivi dei club sarebbero salvi. Sempre secondo Calcio e Finanza però la partita non è del tutto conclusa: "Tuttavia, la preoccupazione resta comunque alta negli ambienti calcistici. Tanto che sono già in corso le discussioni tra i vertici e la politica (in particolare con il ministro dell’economia Giorgetti e il viceministro Leo) con l’obiettivo di avere un percorso parlamentare che possa garantire il mantenimento del regime anche inserendo determinate condizioni (come ad esempio parametri come presenze legati ai giocatori che verranno acquistati, come accade in Premier League per concedere il visto ai giocatori che provengono da fuori il Regno Unito)".

Vediamo quali sono stati i principali colpi di mercato sul fronte estero questa estate.

Decreto Crescita, i calciatori ingaggiati dal Milan in estate

Il Milan ha fatto shopping all'estero tesserando stelle del calibro di Loftus Cheeck, Reijnders, Pulisic, Musah Okafor, Chukwueze

Decreto Crescita, i colpi dall'estero di Inter, Napoli, Roma e Juventus

Fronte Inter: Beppe Marotta in estate aveva preso a parametro zero Markus Thuram e Benjamin Pavard oltre al portiere Sommer e al difensore Bisseck.

Non solo Milano. Da Napoli (Lindstrom, Cajuste, Natan) alle due sponde di Roma, sia quella giallorossa (Aouar, Ndicka, Kristensen, ma non Romelu Lukaku che aveva ottenuto l’agevolazione negli anni precedenti, potendo conservarla ora) che la parte biancoceleste (Castellanos, Guendouzi, Isaksen e Kamada).

La Juventus invece in estate si era limitata a ingaggiare il figlio di George Weah, Timothy.

Descreto Crescita, gli acquisti di Fiorentina, Atalanta e Monza

Un altro dei top club che nell'ultima sessione di mercato aveva pescato molto dall'estero per rinforzarsi è stata la Fiorentina: dall'attaccante argentino Lucas Beltrán al portiere Oliver Christensen. Senza dimenticare il tris di colpi dell'Atalanta: Mitchel Bakker, Sead Kolasinac e El Bilal Tourè.

Chiudiamo col colpo last minute dei giorni scorsi effettuato dal Monza: Adriano Galliani si era assicurato il Papu Gomez (svincolato dopo aver rescisso il contratto il 1 settembre col Siviglia).

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