Diritti tv serie A a Sky e Perform. Mediaset: "Bando squilibrato"
Diritti tv: i tre pacchetti del calcio assegnati a Sky e Perform per 973 milioni
Sky e Perform si sono aggiudicati i diritti televisivi per il periodo 2018/2021. I due principali pacchetti se li è aggiudicati Sky per 780 milioni di euro. Il terzo è andato a Perform, società inglese che creerà la Netflix del calcio, per 193,3 milioni. I due vincitori pagheranno anche dei bonus legati alla crescita degli abbonati e si accorderanno per ritrasmettere gli eventi su un’unica piattaforma (Sky) e risparmiare così agli utenti che vogliano vedere l’intera Serie A l’acquisto di due diversi abbonamenti.
La giornata si era scaldata nella sede della Lega di Serie A. Le buste presentate in via Rosellini da Sky, Mediaset e Perform, non avevano prodotto il minimo garantito richiesto di 1,1 miliardi di euro, per cui si era deciso di avviare la seconda fase, iniziata alle 15, che prevedeva la possibilità, per i broadcaster che avevano presentato offerte, di rilanciare. Mediaset, nel pomeriggio, ha deciso di abbandonare il tavolo. A condurre le trattative è stato il presidente della “Confindustria del calcio italiano” Gaetano Micciche’, accompagnato da un gruppo di presidenti.
I tre pacchetti avevano uno una quotazione minima di 452 milioni con 3 partite a giornata (sabato alle 18, domenica alle 15 e 20.30); l'altro da 408 milioni con 4 match (sabato alle 15, domenica alle 15 e 18, e il ‘monday night’); e, infine, un terzo da 240 milioni con 3 gare (sabato alle 20.30, domenica alle 12.30 e 15). Nessuna offerta era stata presentata da Mediapro, Tim e Italia Way, gli altri operatori che avevano partecipato alle trattative private prima della stesura del bando.
Diritti tv: Mediaset, bando squilibrato
Mediaset bolla come "totalmente squilibrato" il bando sui diritti tv della Serie A. "Nonostante questo, per tutelare i diritti di visione dei clienti Premium, Mediaset ha partecipato per il pacchetto meno penalizzante (il pacchetto 6) offrendo una cifra rilevantissima, un totale di 600 milioni di euro in tre anni", si legge in una nota del Biscione