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Inter, che cuore col Barcellona: Icardi fa pari nel finale: "Potevamo vincere"

Questa Inter ha cuore. E tanto coraggio. Regge il più a lungo possibile contro un Barcellona dominante, prende il gol nel momento in cui sembrava finita ma riesce a trovare la forza di reagire, pareggiare e persino accarezzare la pazza idea di un clamoroso ribaltone. Cronaca di un'altra notte da emozioni forti a San Siro, con un'Inter finalmente tornata, tra tanti pregi e qualche difetto, a non essere banale. Un punto che alla fine del girone di Champions potrebbe anche fare la differenza. Ma prima c'è da lottare a Londra con un Tottenham tornato in corsa grazie alla vittoria contro il Psv.

Luciano Spalletti si affida agli undici tipo dopo l'ampia rotazione contro il Genoa, con un Nainggolan però ancora in condizioni fisiche non ottimali. Il Ninja ha poco ritmo e poca forza nelle gambe, ma nel primo tempo è tutta l'Inter a soffrire. I nerazzurri faticano a far ripartire l'azione e sbagliano molto in costruzione (tema che dominerà tutta la gara) a causa della pressione alta, anzi altissima, del Barcellona. Anche l'Inter prova con coraggio a fare lo stesso andando a prendere i catalani fino nella loro area ma la differenza è che gli avversari riescono a muovere la palla più velocemente guadagnando sempre spazio alle spalle dei nerazzurri, che rischiano almeno in 4 occasioni nella prima frazione, con un Suarez scatenato e un Handanovic ai limiti del prodigioso su di lui e su Coutinho. L'Inter però dà l'impressione di poter essere pericolosa se riparte, come nell'occasione del sinistro di Asamoah sparato alto da buona posizione su invito di Perisici.

Nel secondo tempo la partita diventa apertissima. Il Barcellona controlla sempre maggiormente la palla ma ora l'Inter quando affonda, e lo fa molto più spesso, fa male. Politano in terzo tempo su invito di Perisic mette la palla fuori di poco, poi Handanovic chiude lo specchio a Rakitic lanciato solo contro di lui. A dieci minuti dal termine i ritmi rallentano e la gara sembra destinata allo 0-0. Il neo entrato Malcom, però, non è d'accordo e dopo aver ricevuto un invito di Coutinho salta Asamoah e con un colpo di biliardo supera Handanovic. Finita? Neanche per sogno. Spalletti butta nella mischia Lautaro e il Toro porta presenza nell'area blaugrana. Da una sua azione insistita arriva il tiro di Vecino prima e la girata da bomber puro di Icardi poi. Ancora un gol all'ultimo respiro. San Siro crede nel ribaltone, l'Inter anche come dimostra il capitano che va subito a prendere la palla in fondo alla rete per portarla a centrocampo. Ma stavolta finisce cos', con un San Siro in ogni caso felice per aver capito di avere di nuovo una squadra in grado di combattere ed emozionare.

TOP E FLOP

HANDANOVIC 8. Almeno due interventi prodigiosi, il primo su Suarez e il secondo su Rakitic.

ASAMOAH 4,5. Sbaglia tantissimo in uscita, sparacchia alto un ottimo assist di Perisic, lascia il sinistro scoperto a Malcom in occasione del gol dei catalani.

BROZOVIC 5. Valanga di errori in fase di costruzione, ma non è nemmeno tutta colpa sua. Deve correre tantissimo perché il Barcellona fa viaggiare il pallone senza tregua.

PERISIC 7. Il più positivo in fase di possesso. Mette almeno tre palloni invitanti in area e tiene in costante apprensione Sergi Roberto.

ICARDI 7. Dicevano che era un attaccante da campionato italiano e non da altissimi livelli europei. Bene. Tre gol in 4 apparizioni in Champions. E contro Tottenham, Psv e Barcellona, non i primi avversari passati per strada. Ha un pallone giocabile in area e lo trasforma in oro. Mentalità anche a fine gara quando in mixed zone si lascia scappare un "alla fine si poteva anche vincerla".

ALL. SPALLETTI 7. Tanti errori in fase di costruzione sì, ma l'Inter dimostra coraggio anche contro quella che forse in questo momento è la squadra più forte al mondo. Ha già compiuto la missione più importante: restituire ai tifosi nerazzurri un'Inter con carattere, cuore e anima.

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