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Inter, sveglia nella gara più dura: Juve ko. Icardi super, faro Banega.PAGELLE

di Lorenzo Lamperti
twitter11@LorenzoLamperti

Nella serata più difficile è nata una squadra. O quantomeno un progetto di squadra. Siamo ancora agli inizi, di strada da fare ce n'è tanta, anzi tantissima, ma l'Inter vista contro i pentacampioni d'Italia della Juventus ha finalmente un senso. Appena tre giorni dopo il punto forse più basso della storia europea nerazzurra con lo 0-2 interno con gli israeliani del Beer Sheva arriva infatti un successo ampiamente meritato contro i rivali di sempre. E dopo le tantissime (e spesso giuste) critiche a Frank De Boer bisogna riconoscere che l'olandese ha studiato alla grande la gara con i bianconeri ed è riuscito a dare un'anima a quella che fino a poche ore fa sembrava solo un'accozzaglia di giocatori. La forza della Juve non è in discussione, ma a San Siro gli uomini di Allegri patiscono dall'inizio alla fine la fame e la cattiveria degli interisti. E quell'Higuain in panchina per 75 minuti fa gridare vendetta.

LA PARTITA

De Boer si presenta con una squadra rivoluzionata rispetto all'Europa League. Joao Mario riprende il suo posto in mezzo al campo al fianco di Medel, con Banega chiamato a illuminare il gioco nerazzurro. Candreva a destra gioca larghissimo, dall'altra parte Eder cerca maggiormente il taglio verso il centro. La Juventus si dispone con il consueto 3-5-2 con Pjanic dall'inizio al posto di Lemina e Mandzukic titolare al fianco di Dybala. La chiave pensata da Allegri è sugli esterni, con Lichtsteiner e Alex Sandro che provano a far male (e spesso ce la fanno) ai due veri punti deboli dell'Inter, vale a dire gli esterni bassi. Il primo tempo è equilibratissimo, anche se l'Inter si fa preferire per manovra e possesso palla. L'acuto più forte è quello di Icardi che sradica il pallone a Chiellini e sfiora il gol da cineteca con un destro che scheggia il palo. Dall'altra parte Alex Sandro invita a nozze Khedira ma il tedesco appoggia debolmente di testa tra le mani di Handanovic. Eder e Pjanic sfiorano i rispettivi angolini. Nella ripresa l'Inter alza il ritmo. Icardi tiene in continua apprensione la difesa bianconera (che a metà primo tempo ha perso Benatia sostituito da Barzagli). Candreva sfiora il gol da cineteca ma nel momento migliore dell'Inter arriva il gol della Juve con una grande percussione di Alex Sandro finalizzata da Lichtsteiner. Ma l'Inter c'è e due minuti dopo arriva il pari con un gran colpo di testa di Icardi. Lo stesso Icardi inventa di esterno l'assist del 2-1 per Perisic. Nel finale la Juve prova a far male con un colpo di testa di Higuain fuori di un soffio e con una punizione di Pjanic ma i nerazzurri resistono senza eccessivi patemi. 

LE PAGELLE

INTER

HANDANOVIC 6. Partita praticamente da spettatore. Khedira lo graziano, Pjanic e Higuain lo spaventano. Ma vere parate zero.

D'AMBROSIO 5. Costantemente in apprensione a causa di Alex Sandro. Bruciato in occasione dello 0-1, nel finale una sua indecisione rischia di spianare la strada a una clamorosa ripartenza bianconera.

MIRANDA 6,5. Partita di tanto fisico ma anche di tanta qualità. Insuperabile nel gioco aereo, se la cava alla grande anche in fase di disimpegno. Ma è sua la responsabilità del quasi gol di Khedira.

MURILLO 7. Nelle partite nelle quali c'è bagarre lui risponde sempre presente. Il problema di Murillo è quando si trova con tanto campo e la palla tra i piedi. Qui fa valere il suo fisico e la sua prorompenza sbagliando quasi mai.

SANTON 5,5. L'altro anello debole dell'Inter come il collega terzino destro. Un disimpegno suicida a inizio ripresa poteva essere sfruttato meglio dalla Juve. Male in fase offensiva. (MIANGUE 6. Entra senza paura. Buona una sua chiusura su Dybala).

MEDEL 7. Dà tutto. Grazie ai suoi polmoni la baracca nerazzurra votata all'attacco sta in piedi. Esce stremato. (MELO 5,5. Entra e regala una punizione dal limite a Pjanic).

JOAO MARIO 7. Si inizia a capire i motivi dell'investimento di Suning. Gioca sempre pulito, sbaglia nulla, alza costantemente il baricentro della squadra e in fase di ripartenza non butta un pallone.

CANDREVA 6,5. Spinge moltissimo. Ogni tanto fa confusione, ma ha il merito di allargare sempre il gioco e farsi trovare pronto sui cambi di fronte. Sfiora un gol da cineteca.

BANEGA 7,5. Partita da urlo. Va' dove lo porta l'istinto, regala palloni mai banali. Bene anche in fase di ripiego, San Siro lo osanna per la prima volta. Si becca un rosso inevitabile per evitare una ripartenza pericolosa.

EDER 6,5. Lotta come mai si era visto in nerazzurro. Corre, sgomita e punge. Sfiora il palo nel primo tempo. Nella ripresa anche lui entra in riserva. (PERISIC 6,5. Entra e risolve con un bel colpo di testa. Insidioso anche in un altro paio di occasioni. Lui e Candreva come esterni per la A sono tanta roba).

ICARDI 9. Semplicemente la miglior partita della sua carriera. Trascinatore vero, fa impazzire San Siro non solo per il gol e l'assist (Maurito sempre presente nei 5 gol stagionali dell'Inter) ma per il pressing alto e per il modo in cui lotta su ogni pallone. E c'è ancora chi lo discute. Fantastico.

DE BOER 7,5. Risponde alle voci di esonero e alle miriadi di critiche preparando una partita tutta cuore e grinta. Si intravede un'idea di squadra. Sta all'olandese riuscire a mantenere alto il livello di attenzione, applicazione e attaccamento anche in occasioni meno "di grido".

JUVENTUS

BUFFON 5,5. Praticamente nessuna parata, appare un po' sorpreso in occasione del gol di Icardi.

BENATIA 5,5. Soffre molto l'inizio tambureggiante di Eder, poi deve uscire per infortunio. (BARZAGLI 5,5. Soffre molto anche lui, errori in fase di disimpegno).

BONUCCI 5. Icardi lo sovrasta. Non gli viene neppure dato il tempo di impostare il gioco come ama fare di solito.

CHIELLINI 5,5. Il meno peggio del trio difensivo, ma anche lui regala qualche incertezza.

LICHTSTEINER 6. Partita ordinaria impreziosita dal gol facile facile su buon inserimento. Non aiuta Barzagli ad arginare Perisic.

KHEDIRA 4,5. Si mangia un gol clamoroso su invito di Alex Sandro. Sovrastato da Joao Mario. (PJACA s.v.)

PJANIC 5. Un bel tiro fuori di poco. Stop. Perde nettamente il confronto con Banega, soffre il pressing alto dei mediani nerazzurri.

ASAMOAH 5. Partita discreta anche se senza acuti rovinata dall'errore che porta al gol di Persic.

ALEX SANDRO 7. Nettamente il migliore della Juve. Grande cross per Khedira nel primo tempo, straordinario assist per Lichtsteiner nella ripresa.

DYBALA 5,5. Di spazio ne ha davvero pochino. Medel non lo molla un secondo e allora lui retrocede spesso e volentieri per provare a impostare il gioco. Non riesce mai a liberarsi per provare la conclusione.

MANDZUKIC 5. Lotta con Miranda ma di palloni ne vede davvero pochi. (HIGUAIN 6,5) Un pallone toccato e un gol sfiorato con una splendida girata di testa. Forse poteva entrare prima.

ALLEGRI 5. La Juve arriva a San Siro con poco carattere. Raramente si erano visti i bianconeri giocare una partita con così poco carattere in un derby d'Italia. Sconfitta giusta che può far riflettere così come era successo nel filotto negativo dello scorso anno.

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