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Juventus affonda a Piazza Affari. E Cristiano Ronaldo si ferma
Cristiano Ronaldo (foto Lapresse)

Juventus affonda a Piazza Affari

Il titolo della Juventus in pesante ribasso a Piazza Affari dopo che venerdì scorso la società ha approvato il bilancio d'esercizio al 30 giugno, chiuso con una perdita di 39,9 milioni di euro, e annunciato un aumento di capitale da 300 milioni. Le azioni del club chiudono a -4,75% (in giornata sono arrivate a 1,31 euro, ovvero -6,3%) dopo un mese di debolezza sul Ftse Mib: la Juventus ha perso oltre il 16% negli ultimi trenta giorni. Il Cda della società ha anche deliberato una modifica dello Statuto per introdurre la maggiorazione del diritto di voto.

JUVENTUS, CRISTIANO RONALDO: ADDUTTORE. A RISCHIO CONTRO IL BRESCIA

Cristiano Ronaldo ha un leggero affaticamento all’adduttore. A rischio la sua presenza martedì sera a Brescia. Nulla di serio, ha sottolineato Maurizio Sarri. «Voglio vedere le condizioni, i dati medici e dei preparatori poi deciderò - osserva l'allenatore della Juve -. Inutile andare a cercarsi problematiche a livello di infortuni: avere continuità è importante, ma ci sono altri elementi altrettanti importanti». Si preannuncia turnvoer in casa Juventus rispetto alla formazione vista a Madrid contro l'Atletico e in campionato contro il Verona. Dopo tre partite in una settimana, con Bonucci, Matuidi e CR7 sempre presenti, Sarri farà tirare il fiato a qualche senatore. «Vediamo, se è indispensabile un turno di riposo a qualcuno di loro lo farà». Sarri spiega. "A che punto è l'apprendimento? L'apprendimento è reciproco. Io devo capire cosa posso dare e la squadra quello che chiedo. Stiamo lavorando, io spero di adattarmi il prima possibile, ma come ho sempre detto l'adattamento di una squadra ai principi dell'allenatore è sempre molto soggettivo", ha proseguito Sarri che ha alcuni giocatori fondamentali. "Ci sono momenti e momenti nell'arco di una stagione. In questa fase è diventato importantissimo per noi Matuidi per motivi tattici, un altro giocatore importante lo stava diventando Douglas Costa, poi purtroppo è arrivato l'infortunio. Un giocatore che mentalmente ci sta mancando tanto è invece Giorgio (Chiellini ndr). Per esperienza però vi dico che spesso nell'arco di un stagione ci sono momento in cui l'indispensabile diventa un altro".

JUVENTUS, SARRI, 'BRESCIA SFIDA INSIDIOSA, ENTUSIASMO PER ESORDIO BALOTELLI'

"Brescia? L'impressione è buona, si vede che c'è lavoro dietro. Squadra organizzata, si vede che esprime un calcio piacevole. In questo momento è pericolosa, neopromossa che sta facendo bene, è in condizione e l'esordio di Balotelli può dare una botta di entusiasmo all'ambiente. Partita insidiosa, affrontare queste squadre, che sono molto in salute, in questo momento è pericoloso per noi e per tutti". Sono le parole del tecnico della Juventus, Maurizio Sarri, sulla sfida di domani con il Brescia dove potrebbe esordire Mario Balotelli.

Secondo Sarri ad ogni modo "il mondo Juve non ha niente di particolare e differente da altri tipi di realtà. Questi mondi sono fatti da persone, non è che c'è un diktat dal cielo. Io con queste persone mi trovo benissimo, quindi non ci trovo niente di particolare. La necessità di fare risultati c'è anche in altri ambienti, non è che al Chelsea non ti viene chiesto il risultato. Non c'è tanto di diverso. Qui c'è un alto livello di organizzazione, ci sono persone con cui mi trovo meglio quindi l'ingresso nel mondo Juve è andato bene. Poi ci vuole tempo, non è un videogioco. Così sarebbe fantasia popolare. Un modo di giocare è un modo di pensare, quindi per innescare un modo di pensare ci vuole tempo". Sulle avversarie il tecnico della Juventus non si sbilancia. "Non ho visto niente, ho studiato solo le squadre che abbiamo affrontato. Ieri ho studiato il Brescia fino alle dieci di sera, non ho visto partite non collegate a noi. Non ho il quadro generale, ma che quest'anno fosse più difficile era opinione condivisa da tutti e sarà così. Calcio italiano cambiato? Anche su questo bisogna aspettare. Nelle prime sette, otto partite tutte provano a proporre calcio. Dopo la situazione cambia. Era così anche qualche anno fa. Vediamo se questa tendenza a giocare di più da parte di tutti sarà duratura, perché dopo sette, otto, dieci partite di solito gli atteggiamenti cominciano un po' a cambiare".

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