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Juventus news, Demiral è nei guai. Il bianconero ora rischia grosso

Merih Demiral rischia grosso. Dopo il saluto militare fatto al termine della partita Turchia-Albania dell’11 ottobre scorso e reiterato alla fine dell’incontro Francia-Turchia del 14 ottobre, il difensore bianconero potrebbe non solo ricevere una sanzione da parte della società Juventus ma anche finire fuori rosa. E nella peggiore delle ipotesi assistere alla risoluzione unilaterale del contratto, qualora il giocatore non dovesse redimersi. Il gesto del calciatore turco è un chiaro sostegno all'invasione portata avanti da Ankara nel confine Nord del territorio siriano. Il che ha provocato lo sdegno di tutta la comunità internazionale oltre che quello dell’opinione pubblica mondiale. E che ha portato all'interruzione di vari rapporti commerciali con molti paesi del sistema internazionale nonché all'intenzione da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea di avviare l’iter sanzionatorio nei confronti della Turchia. Ad Affaritaliani.it la comunicazione della Juventus ha risposto con un categorico “No comment” alle domande sui provvedimenti che intenderebbe prendere la società, confermando indirettamente che la questione è delicata ed è al vaglio del Comitato Controllo e Rischi della Juventus.

Il 26 giugno del 2018 il Cda della società bianconera ha stilato un codice etico che il difensore turco, ha platealmente violato nei punti 2.1 “Juventus è contraria ad ogni forma di discriminazione sociale, di razzismo, di xenofobia, di intolleranza e di violenza”, 2.2 “Juventus si impegna ad evitare ogni discriminazione dalle proprie condotte e a rispettare, nelle relazioni con i propri stakeholder, le differenze di età, genere, orientamento e identità sessuale, etnia, religione, stato di salute, appartenenza politica e sindacale, lingua o diversa abilità”, 2.5 “In particolare, Juventus si aspetta dalle Risorse umane e dai calciatori, nello svolgimento delle proprie mansioni, comportamenti eticamente ineccepibili, oltre che legalmente e professionalmente corretti, atti a rinsaldare la fiducia reciproca ed a consolidare la reputazione della Società, evitando comportamenti che potrebbero danneggiarla. Essi devono operare con probità ed integrità nei rapporti intercorrenti fra loro, con gli Amministratori e con gli azionisti di Juventus, con le società concorrenti, con i rappresentanti degli organi sportivi e delle pubbliche amministrazioni e in genere con tutte le terze parti, siano esse controparti negoziali o altri stakeholder” e 9.4 “Ai Destinatari è richiesto di non pubblicare informazioni non veritiere, diffamatorie, lesive dell’immagine di Juventus o lesive della dignità di qualunque altro soggetto esterno, in qualche modo associate o associabili a Juventus”.

Merih Demiral molto probabilmente non si è reso conto della gravità dell’accaduto. Il ventunenne juventino crede evidentemente in quel che sostiene il capo di Stato del suo Paese, Recep Tayyip Erdogan, in particolare quando afferma che l’operazione militare in Siria non è nient’altro che una ‘missione di pace’ volta allo sradicamento del terrorismo islamico. Senza tener conto però, che in queste ora nel Nord della Siria si sta morendo e non si può di certo definire un’operazione, quella di Ankara, di peacekeeping, come quelle portate avanti dai caschi blu delle Nazioni Unite. Demiral ha giocato nell’Alanyaspor, prima di approdare in Italia, nella città di Alanya, culla del movimento nazionalista turco, forza politica vicina ai ‘Lupi Grigi’, estremisti fascisti, xebofobi e para-militari che puntano al panturchismo (l’unione di tutti i popoli di cultura turca). Sui social i tifosi della Juventus ne hanno chiesto la 'cacciata', come ha fatto il St.Pauli, il club di Amburgo che ha messo alla porta il centrocampista Cenk Sahin per un post pro-Erdogan.

Il ministro dello Sport francese, Roxana Maranineanu, presente in tribuna durante la partita Francia-Turchia ha affermato: "I giocatori turchi hanno guastato la gara con quel gesto contrario allo spirito sportivo, il governo francese chiede all’UEFA di intervenire con sanzioni esemplari". Per ora la federazione europea ha fatto sapere di essere in attesa del rapporto sulla gara per decidere se aprire un procedimento. Anche l’Organismo di Vigilanza della Juventus è chiamato, come indica il codice etico della società della famiglia Agnelli, a stabilire il livello di gravità di quanto accaduto. Così il punto 16.3 del medesimo regolamento: “Le violazioni del Codice Etico sono passibili di sanzione, proporzionata alla gravità e declinata in base al tipo di rapporto che il Destinatario interessato intrattiene con Juventus. I provvedimenti includono anche la cessazione del rapporto fiduciario con la Società con le conseguenze contrattuali previste e consentite dalle norme vigenti”. Il giocatore è rientrato in Italia in queste ore ed è stato già convocato dalla società. Venerdì la lista dei  giocatori che parteciperanno alla partita casalinga Juventus-Bologna di sabato sera. Dalla rosa dei convocati si potrà capire molto di più.

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