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Juventus-Sarri nodo clausola. #SarriOut dei tifosi. Guardiola quota dimezzata

Juventus-Sarri, nodo clausola e 'temporale' col Chelsea

Ore decisive per Sarri alla Juventus. Fali Ramadani, l'agente che cura gli interessi dell'allenatore, ha avuto contatti con il Chelsea per capire tempi e modi con cui si libererà dell'attuale contratto in scadenza giugno 2021. In ballo resta la clausola che la Juventus dovrà pagare un indennizzo ai blues. Siamo attorno a 5-6 milioni di euro: è concreta l'ipotesi che i due club si accordino sull'acquisto di un calciatore in parallelo con la trattativa. La sensazione è che tutto filerà liscio: il Chelsea libererà Sarri e quest'ultimo firmerà il contratto con la Juventus. La società bianconera potrebbe arrivare alla fumata bianca nel giro di qualche giorno, forse già attorno alla fine di questa settimana. I tempi della trattativa restano l'unica variabile che può portare a qualche colpo di scena: solo se dovessero allungarsi, prendendo una piega al momento inaspettata, potrebbero aprirsi scenari per un colpo di scena.

Juventus, Sarri vicino. Ma lo spettro di Guardiola...

Ovviamente sono tanti i tifosi juventini che ancora sperano in Guardiola: le dichiarazioni di Pep sin qui non hanno mai aperto a un suo approdo in bianconero. La volontà del Manchester City è quella di trattenerlo, forte di un contratto di altri due anni (tra l'altro nei giorni scorsi Oltremanica si è parlato anche di una proposta di ricco rinnovo). resta la variabile legata alla sentenza Uefa sul Financial Fair Play: il City verrà squalificato dalle Coppe o meno? Nei prossimi giorni si saprà la verità. Ovvio che una stangata contro i Citizen potrebbe provocare un terremoto, anche se non sarebbe comunque scontato che Guardiola a quel punto lascerebbe. Anche perché il club campione d'Inghilterra dovrebbe sostituire il mister catalano e, a questo punto della stagione, non ci sono molte piste aperte. Una può ancora portare a Pochettino che ha preso tempo con il Tottenham (decisivo in un senso o nell'altro il colloquio che avrà con il patron degli Spurs). Insomma, lo spettro di Pep continua ad aleggiare sulla Juventus, anche se Sarri restail nome caldo (a quel punto con Franck Lampard al Chelsea).

MOGGI: "GUARDIOLA PRIMA SCELTA DELLA JUVENTUS. SE NO SARRI"

“La prima scelta della Juventus è Guardiola”, spiega l’ex dg bianconero Luciano Moggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss: “Stanno aspettando di capire se il Manchester City giocherà la Champions League. In caso contrario Sarri è già pronto”.

JUVENTUS-GUARDIOLA, BOOKMAKER DIMEZZANO LA QUOTA

I bookmakers non hanno mollato l’ipotesi Guardiola-Juventus, secondo quanto riporta Agipronews, gli analisti Sisal Matchpoint hanno dimezzato la quota sul tecnico catalano prossimo allenatore bianconero, portandola da 5,00 a 2,50. Maurizio Sarri resta comunque la scelta più probabile, dato a 1,25 volte la posta.

JUVENTUS, TIFOSI BIANCONERI DIVISI. L'HASTAG #SARRIOUT

Intanto il popolo bianconero però si divide: Sarri sì o Sarri no? Sui social prende piede l'hastag #SarriOut. Molti ricordano le battaglie ai tempi dello scontro scudetto Juventus-Napoli e non sono favorevoli all'idea di vederlo guidare la Signora. Non tutti. Alcuni supporter bianconeri sono ben felici di veder arrivare a Vinovo un maestro di calcio e di tattica. Sarri può esser felice: l'accoglienza a Massimiliano Allegri non fu certo delle migliori, ma poi il tecnico livornese ha inaugurato un quinquiennio che ha portato 5 scudetti e 2 finali di Champions League.

MAURIZIO SARRI: È STATO UN ANNO PESANTE, PER NOI ITALIANI IL RICHIAMO DI CASA È FORTE

«Per noi italiani il richiamo di casa è forte. Senti che manca qualcosa. È stato un anno pesante. Comincio a sentire il peso degli amici lontani, dei genitori anziani che vedo di rado. Ma alla mia età faccio solo scelte professionali. Non potrò allenare 20 anni. È l’anagrafe a dirlo (…) È roba faticosa, la panchina. Quando torno a casa in Toscana mi sento un estraneo. Negli ultimi anni ci avrò dormito trenta notti». Così Maurizio Sarri, nelle ore del giallo sul suo approdo alla Juventus, parla in esclusiva a Vanity Fair (che pubblica l’intervista nel numero in edicola da mercoledì 5 giugno) della sua voglia di tornare in Italia dopo l’anno passato nella panchina del Chelsea, che ha portato al trionfo in Europa League.

SARRI: "I NAPOLETANI CONOSCONO L'AMORE CHE PROVO, MA..."

Sarri, che è cresciuto in Toscana ma che ha origini napoletane, sulle pagine di Vanity Fair risponde alle polemiche dei tifosi del Napoli, che non vorrebbero vederlo andare a una squadra rivale dopo le tre stagioni alla guida negli azzurri, e indirettamente anche al presidente De Laurentiis, con cui un anno fa non si lasciò benissimo: «I napoletani conoscono l’amore che provo per loro, ho scelto l’estero l’anno scorso per non andare in una squadra italiana. La professione può portare ad altri percorsi, non cambierà il rapporto. Fedeltà è dare il 110% nel momento in cui ci sei. Che vuol dire essere fedele? E se un giorno la società ti manda via? Che fai: resti fedele a una moglie da cui hai divorziato? L’ultima bandiera è stata Totti, in futuro ne avremo zero». Quanto alla smania di cambiamento che sta spazzando via molte panchine del nostro campionato, Sarri se la prende con «il concetto di vittoria a ogni costo. Un’estremizzazione che annebbia le menti dei tifosi e di alcuni dirigenti – cosa che mi preoccupa di più. È sport, non ha senso. Non si può essere scontenti di un secondo posto».

SARRI SPIEGA IL SARRISMO

Del leggendario sarrismo, che la Treccani ha accolto tra i neologismi come concezione del calcio ma anche come atteggiamento di sfida all’establishment, Sarri dice che «è un modo di giocare a calcio e basta. Nasce dagli schiaffi presi. L’evoluzione è figlia delle sconfitte. Non solo nel calcio. Io dopo una vittoria non so gioire. Chi vince, resta fermo nelle sue convinzioni. Una sconfitta mi segna dentro più a lungo, mi rende critico, mi sposta un passo avanti. Mio nipote mi fa leggere la pagina facebook Sarrismo e Rivoluzione. Si divertono, io sono anti-social, non ho nemmeno whatsapp». E a proposito delle sue posizioni politiche di sinistra, Maurizio Sarri spiega a Vanity Fair che «nel calcio ci si schiera poco. Per non trovarsi qualcuno contro. La mia estrazione è nota. Papà era gruista all’Italsider di Bagnoli. Mio nonno era partigiano, salvò due aviatori americani abbattuti dai nazisti, li tenne in casa per due mesi. È normale che avessi certe idee, oggi la politica non mi interessa più. Vedo storie di una tristezza estrema. Da lontano l’Italia è un posto che spreca occasioni».

SARRI: "IL FUORICLASSE E' QUELLO CHE SI METTE A DISPOSIZIONE DELLA SQUADRA"

Dei fuoriclasse – nel caso in cui dovesse allenare veramente la Juventus ne troverebbe uno di nome Cristiano Ronaldo – dice: «Esistono squadre medie di grandi giocatori o grandi squadre di giocatori medi. Io lavoro su questo. Il fuoriclasse è quello a disposizione della squadra, altrimenti è solo un bravo giocatore. Siamo pieni di palleggiatori fenomenali. Pure ai semafori. Il divertimento è contagioso se collettivo. Se ti diverti da solo, in 5 minuti arriva la noia».

SARRI: "LA TUTA? SE LA SOCIETA' MI IMPONESSE DI VESTIRMI IN ALTRO MODO DOVREI ACCETTARE"

Della leggendaria tuta che indossa in campo: «Se la società mi imponesse di andar vestito in altro modo, dovrei accettare. A me fanno tenerezza i giovani colleghi del campionato Primavera che portano la cravatta su campi improponibili. Mi fanno tristezza, sinceramente».

SARRI E LE SUPERSTIZIONI

Delle sue superstizioni: «Ne ho meno di quelle che mi attribuiscono. Ho smesso di vestire solo di nero. Mi è rimasta l’abitudine di non mettere piede in campo, dentro le linee dico, finché la partita non è finita. Prima o poi abbandonerò pure questa: già in certi stadi le panchine son dalla parte opposta degli spogliatoi e il prato devo calpestarlo per forza. Quando cominci a vincere, le scaramanzie finiscono».

CHELSEA. JORGINHO "SARRI ALLA JUVENTUS? PER NAPOLI E' TRADIMENTO"

"Un tradimento per i napoletani il passaggio di Sarri alla Juventus? Lo so, e' normale che sia cosi'. Il napoletano aveva ed ha mister Sarri nel cuore. Sappiamo come e' il popolo napoletano, molto caloroso, ti da' tutto, e quindi per loro sicuramente potrebbe essere un tradimento, perche' loro sono fatti cosi'. Pero' vediamo quello che succedera', non lo sappiamo". Lo ha detto il centrocampista azzurro e del Chelsea Jorginho parlando da Coverciano, sede dove la Nazionale guidata da Roberto Mancini sta preparando la sfida contro la Grecia, valida per le qualificazioni ai prossimi europei del 2020. "Credo che dispiacerebbe a tutti" se Sarri andasse via dal Chelsea "sia per il lavoro che ha svolto che e' stato sicuramente positivo, al di la' di tutte le critiche, sia perche' siamo riusciti ad arrivare terzi in campionato, in finale di Carabao cup, e a vincere l'Europa League - ha aggiunto l'ex centrocampista del Napoli - Credo che Sarri sia cresciuto molto ed abbia imparato molto in Premier, non soltanto per averci allenato ma anche per essere arrivato in una grandissima squadra, una delle piu' grandi al mondo. Aver lavorato con giocatori di un certo tipo lo ha aiutato a cresce nel suo modo di vedere e di allenare".

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