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Lega Serie A, taglio stipendi calciatori: -33%. Aic: "Vergognoso". Allarme VAR
LUKAKU (foto Lapresse)

Serie A, l'AIC contro la proposta della Lega sugli stipendi: "Vergognosa e irricevibile"

"E' una proposta vergognosa e irricevibile". L'Assocalciatori boccia senza mezzi termini la linea guida della Lega Serie A sul taglio agli stipendi e il vicepresidente, Umberto Calcagno, all'ANSA spiega: "E' chiara l'indicazione che si vuol far pagare solo ai calciatori gli eventuali danni della crisi. L'unica parte rilevante del comunicato della Lega - prosegue - e' l'inciso con cui si dice che le squadre dovranno negoziare le modifiche contrattuali con i singoli giocatori"

Lega Serie A, taglio stipendi: un terzo in meno se non riprende il campionato

La Lega di Serie A, riunitasi in videoconferenza, ha trovato una quadratura sul tema della riduzione degli stipendi dei propri tesserati. Grazie ad un lavoro di sintesi tra le diverse societa' e con l'Assocalciatori, svolto lo scorso fine settimana dal presidente Paolo Dal Pino e dall'amministratore delegato Luigi De Siervo, tutte le formazioni della massima serie italiana sono infatti giunte a deliberare all'unanimita' (con esclusione della Juventus, societa' che aveva gia' raggiunto un accordo coi propri giocatori), una comune linea di indirizzo per contenere l'importo degli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre. L'intervento prevede la riduzione di un terzo della retribuzione annua lorda (pari a quattro mensilita') nel caso non si possa riprendere l'attivita' sportiva. La riduzione sara' invece di due mensilita' (un sesto del totale), qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite di campionato. "Il coronavirus ha costretto il mondo intero ad affrontare una crisi senza precedenti - sottolinea la Lega di A in una nota - L'Italia e' tra le nazioni piu' colpite con una drammatica caduta del Pil del Paese e milioni di lavoratori interessati dalla misura degli ammortizzatori sociali".

"Il settore calcio vivra' parimenti una situazione estremamente difficile - ricordano ancora i club - anche in caso di ripresa differita delle restanti partite di campionato e di Coppa Italia, mettendo a repentaglio la tenuta di tutto il sistema, da sempre sostenuto dalla Lega Serie A grazie al contributo mutualistico versato per le serie minori e gli altri sport. Il contesto sopra descritto richiama tutti ad un atto di forte responsabilita', con i club pronti a fare la propria parte sostenendo ingenti perdite per garantire il futuro del calcio italiano. Perdite che necessariamente dovranno essere contenute incidendo sulla riduzione dei costi, la cui principale voce per le societa' e' rappresentata dal monte salari". Da qui la delibera sugli ingaggi, fermo restando che "i club definiranno direttamente gli accordi con i propri tesserati". 

CORONAVIRUS: MALAGO', 'POSITIVA UNANIMITA' CLUB SERIE A SU TAGLIO DEGLI STIPENDI'

''La presa di posizione comune delle società sugli stipendi la ritengo una cosa molto positiva. Peraltro una posizione presa all'unanimità, fatto non banale perché del tutto fuori dall'ordinario". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sulla decisione della Lega Serie A, che ha deliberato i parametri per l'ipotesi di una riduzione degli stipendi dei calciatori. ''Ora dovranno essere gestiti i rapporti contrattuali con i giocatori'', ha aggiunto il n.1 del Coni ai microfoni di Centro Suono Sport. Il presidente del Coni ha parlato anche della ripresa. "Non penso che oggi si possano valutare eventualmente irregolari i campionati, considerando le tante settimane trascorse dalla contrazione del virus. Qualora si riparta, ci sarà un periodo di riatletizzazione obbligatorio che farà da cuscinetto. Chiaramente c'è il rischio di una recrudescenza del contagio, ma alla luce di questo è stato stipulato un protocollo sanitario molto rigido qualora ci fossero delle ricadute nel mondo dello sport e del calcio. Si potrà ricominciare a giocare solo se è preservata in maniera assoluta la salute degli atleti e dei tecnici". "Come sarà la fase 2 nello sport italiano? Sarebbe sbagliato uniformare tutti gli sport allo stesso protocollo in vista della ripresa. Mi riferisco ovviamente alle preparazioni e al tentativo di ristabilire una certa normalità. E' chiaro che il Presidente della Federazione equestre non può attenersi alle stesse regole del calcio o del Tennis. Ci sarà una base uguale per tutti rispetto alla salute che andrà declinata in base alle esigenze delle singole federazioni", ha aggiunto Malagò.

CORONAVIRUS: NICCHI, 'SERIE A POTREBBE RIPARTIRE SENZA VAR'

"Ripartire senza Var? Potrebbe essere una delle cose che ci costringono a dover fare. Oggi per il Var in alcuni casi si usano ambienti angusti, in furgoni, dove l'arbitro Var dovrebbe andare in uno spazio di due metri quadri, con operatori che lavorano vicini senza distanze di sicurezze". Lo dice il presidente dell'Aia, Marcello NICCHI alla Domenica Sportiva. "Io mi auguro che la cosa non accada, ma potrebbe anche sorgere questo rischio, spero ci diano spazi sanificati. Se non si dovesse ripartire con il Var sarebbe perché siamo alle prese con un'emergenza sanitaria - aggiunge il numero uno degli arbitri italiani-. Sono deluso, il problema arbitrale è passato in secondo piano. Sento parlare come se il campionato dovesse ricominciare domani, ma non ho sentito alcuna proposta seria riguardo a tutela della classe arbitrale. Gli arbitri sono pronti, rispettano le disposizioni, stanno lavorando in videoconferenza con gli organi tecnici, stanno lavorando atleticamente indoor, ma prima di passare ad una fase due bisognerà preoccuparsi anche di loro''. ''Gli arbitri sono quelli più a rischio per una ripartenza senza le dovute precauzioni: si muovono da soli con treni e aerei, frequentando aeroporti e stazioni. Bisognerà ponderare bene, non possiamo mandare gli arbitri allo sbaraglio in un momento in cui non ci sono le condizioni per una ripartenza. Se ripartiamo, chiederò di sapere quali sono le garanzie offerte. Ripartire è quello che auspichiamo tutti, ma l'obiettivo è non mettere a rischio nessuno", conclude NICCHI.

Lega A, volonta' ripresa campionato ma senza correre rischi

"La Lega Serie A sta seguendo l'evoluzione dello scenario in stretto coordinamento con la Uefa, la Figc e l'Eca. E' stata confermata la volonta' di portare a termine la stagione e di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno". E' quanto afferma l'associazione dei venti club di Serie A, dopo l'assemblea di Lega

CORONAVIRUS: FIFA PRONTA A ESTENDERE STAGIONE E RIVEDERE SCADENZE CONTRATTI E TRASFERIMENTI

La FIFA è pronta a concedere un'estensione della stagione 2019-20 in tutto il mondo, secondo quanto riportato dal portale The Athletic. Secondo quanto riportato, la FIFA modificherà le date delle finestre dei trasferimenti e consentirà le estensioni dei contratti in scadenza il 30 giugno, consentendo di poter completare la stagione in una fase successiva. La maggior parte dei campionati sono sospesi a causa della pandemia di coronavirus e si sta pianificando il modo per completare le stagioni - con le partite che andranno certamente al di là della normale data limite. La FIFA recentemente ha raccomandato di rinviare a tempo indefinito gli incontri internazionali previsti per giugno per dare priorità ai campionati nazionali. Per lo stesso motivo, la Uefa ha posticipato l'Euro 2020 al prossimo anno e la Champions League e l'Europa League potrebbero giocarsi fino ad agosto. Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha affermato che in questi tempi difficili sono necessarie "soluzioni globali". 

CORONAVIRUS. CEFERIN "OTTIMISTA SERIE A SARÀ COMPLETATA"

"Sono ottimista. Sono ottimista sul fatto che vedremo la conclusione del campionato spagnolo, sono ottimista sul fatto che vedremo la conclusione del campionato italiano, e sono ottimista in generale. Certo, non posso garantire nulla, non posso promettere nulla. Dipendera' tutto dalla situazione di ciascun Paese, dipendera' dal fatto che le circostanze siano abbastanza sicure da permettere di giocare a calcio senza mettere in pericolo nessuno". Aleksander CEFERIN, presidente della Uefa, in un'intervista a "Ekipa" si dice fiducioso: in Spagna, in Italia e nel resto d'Europa le competizioni saranno portate a termine. Lo stesso vale dunque per la Premier, dove il Liverpool vede a un passo un titolo atteso da trent'anni. "Non vedo come si potrebbe lasciare il Liverpool senza. Se si torna a giocare, e' quasi certo che vinca il campionato. Se non si dovesse riprendere, bisognerebbe comunque stilare una classifica e proclamare la squadra campione e non vedo come potrebbe vincere una squadra diversa dal Liverpool. Capisco che i tifosi dei Reds sarebbero delusi di vincere la Premier in uno stadio vuoto ma penso che in un modo o nell'altro, il Liverpool sara' campione". CEFERIN precisa pero' che al momento "ci stiamo impegnando a fondo per portare a termine la stagione".

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