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Michel Platini: dal Pallone d'Oro allo scandalo... ma è stato un complotto?
Diego Maradona e Michel Platini: negli anni '80 i migliori del mondo giocavano in Italia

Mentre la Juventus sta lottando per tornare al vertice del calcio europeo, una delle sue "bandiere" storiche spera di poter presto essere riabilitato, dopo lo scandalo che lo ha costretto a lasciare la presidenza della Uefa.


Michel Platini sta infatti scontando una condanna che prima era di otto anni, poi ridotta a sei e quindi a quattro. Un anno e mezzo è già passato, ma il danno d'immagine potrebbe anche essere irreparabile.

 

Il caso è piuttosto noto, perché fece scalpore sui giornali di tutto il mondo: il francese è stato accusato di aver percepito nel 2011 due milioni di franchi svizzeri per lavori tra il 1999 e il 2002 per conto della Fifa di Sepp Blatter. Platini è stato considerato colpevole di aver goduto di un indebito vantaggio dalla sua collaborazione con la Fifa, in pieno conflitto di interessi, e anche Blatter è stato costretto a dimettersi, nonostante poco prima fosse stato rieletto alla guida del governo calcistico mondiale, saldamente nelle sue mani dal 1998 al 2016.

 

Una storia decisamente triste, per chi ama i valori del calcio, ma – come vedremo – forse non ancora finita. Platini non solo era molto apprezzato come dirigente (a lui si devono l'ottima organizzazione di Francia '98, la revisione delle coppe europee e le regole sul fair-play finanziario), ma soprattutto era un simbolo di classe e eccellenza grazie al suo passato da giocatore.

 

Nato a Joeuf, nella Lorena, il 21 giugno 1955, aveva origini italiane: il nonno Francesco Platìni (con l'accento sulla prima i) era un muratore emigrato in Francia e il padre Aldo un professore di matematica che nel tempo libero allenava i ragazzi del Nancy, la stessa squadra dove anche Michel ha iniziato la carriera. Soprannominato “il Ratz” per via del suo fisico minuto, è riuscito comunque ad affermarsi in virtù di una classe sopraffina. Il Metz lo ha notato, ma al provino lo ha bocciato per via di una “capacità respiratoria insufficiente”. Errore grave, perché nel Nancy è cresciuto fino ad arrivare alla prima squadra e a 24 anni è andato al St Etienne, la squadra allora più blasonata della Francia, oltre a diventare un punto fisso della nazionale che ha partecipato al mondiale '78.

 

Vinto il campionato del 1981, Michel ha affrontato il mondiale di Spagna '82 da protagonista. La Francia è stata una delle squadre che hanno giocato meglio nel torneo, ma ha ceduto in semifinale ai calci di rigore contro la Germania Ovest, al termine di una delle partite più rocambolesche nella storia del calcio. Abbattuti e delusi, i “Bleus” hanno perso anche la finale per il bronzo contro la Polonia di Boniek, che nel giro di poche settimane sarebbe diventato compagno di Platini nella Juventus.

 

Poco prima del mundial, infatti, i bianconeri lo avevano acquistato con una manovra degna di una spy-story. Autorevoli ricostruzioni sostengono infatti che Michel fosse in mano all'Inter, che lo aveva bloccato già nel '78, prima della chiusura delle frontiere, ma che Boniperti avesse abilmente convinto i nerazzurri che il francese fosse “rotto”.

 

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Tags:
michel platini scandalo complotto




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