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Gerry Cardinale non è contento e prepara la 'rivoluzione Milan'
Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic (foto Lapresse)

Milan, Gerry Cardinale su Zlatan Ibrahimovic

“Ibrahimovic è il mio proxy a Milano, ha l’autorità di essere la mia voce coi giocatori, con lo staff tecnico e a Casa Milan. Tra i benefit di prendere un anno per studiare la situazione c’è stato anche quello di conoscere bene Ibrahimovic. Quando ho conosciuto Zlatan ero molto incuriosito, lui è un grande giocatore di squadra e se si riesce ad inserire il fattore di essere squadre anche nel mondo del business si possono fare cose migliori. Quando vengono comprati i club, ci si affida solitamenti a tanti consulenti, ma chi conosce meglio il Milan e il calcio europeo di Zlatan? Abbiamo una comprovata esperienza di partnership con persone come lui, da Dwayne Johnson a LeBron James passando per Ben Affleck e Matt Demon e in Zlatan vedo le stesse cose". Le parole di Gerry Cardinale. Il proprietario del Milan e Zlatan Ibrahimovic  sono stati ospiti del “Business of Football Summit - The Path to Profit” organizzato a Londra dal Financial Times. 

Milan stadio, Gerry Cardinale verso San Donato. San Siro ristrutturato? Bocciato

Sul fronte stadio il numero uno di RedBird pare sempre più lontano da San Siro, malgrado il piano ristrutturazioni proposto per il Meazza ai due club milanesi. Direzione San Donato. “E’ confermato, porteremo uno stadio in stile americano a Milano. Gli asset sono dei tifosi e io voglio creare un nuovo valore, soprattutto per l’Italia e per l’intera Serie A. Abbiamo fatto più progressi noi in 18 mesi che chiunque altro in Italia, stiamo cercando di creare non solo lo stadio ma un entertainment campus in stile americano. Milano sarebbe il posto perfetto e sarebbe positivo per Milano, l’Italia e la Serie A. Il mio obiettivo è creare una società per costruire lo stadio e poi utilizzarla per aiutare gli altri a club a costruire i loro stadi. Voglio aiutare la Serie A a crescere. Io vorrei vincere ogni anno, sarebbe impossibile, ma è il livello competitivo che crea valore. Se fossero i soliti club a vincere ci sarebbe meno valore. Quando abbiamo comprato il Milan molti mi hanno chiamato negli USA chiedendomi se ero diventato matto, non si può fare business in Italia. Ma non sono d’accordo, c’è resistenza ovunque. Io amo San Siro, è un privilegio giocare lì, la questione però non è lo stadio ma se possiamo vincere meglio con un nuovo stadio e la risposta categoricamente è sì. Possiamo aggiungere value alla Serie A facendo da esempio".

Milan Gerry Cardinale:  Io e Zlatan Ibrahimovic non siamo contenti

Gerry Cardinale non nasconde che si aspettava di più dalla stagione del Milan. “Tutto ciò che riguarda il Milan deve evolvere. Guarderemo anche al personale, non siamo soddisfatti degli infortuni. Io e Zlatan non siamo contenti che non siamo primi in classifica, ma la squadra è giovane è può migliorare nel tempo”. E sottolinea:  “Se compri un giocatore e non ce l’hai a disposizione, cosa paghi a fare il suo cartellino? E’ frustrante. Va migliorato l’aspetto medico nel Milan”.

Gerry Cardinale non è contento e prepara la rivoluzione Milan

Milan che si prepara a una rivoluzione o comunque a qualche cambiamento importante?

Secondo la Gazzetta in primis a rischio la panchina di Stefano Pioli (a meno di vittoria in Europa League), ma anche la squadra (il prossimo 9 sarà un Under25) e la società (entrerà un nuovo socio dal Medio Oriente). Sul fronte allenatore, secondo la Rosea, non solo Thiago Motta del Bologna (nome che piace da tempo), si parla di due alternative un po' a sorpresa: idea concreta Julen Lopetegui (attualmente al Wolverhampton dopo le panchine di Real Madrid e Siviglia) e neppure la pista che porta a Marcelo Gallardo, oggi all’Al-Ittihad (dopo aver vinto tutto alla guida del River Plate), è da abbandonare. Il centravanti? Qua i sogni restano due: Joshua Zirkzee stella olandese del Bologna (su cui il Bayern Monaco ha una recompra di 40 milioni) e del 20enne talento Benjamin Sesko del Lipsia considerato uno dei futuri crack del calcio mondiale e con una clausola in uscita da 50 milioni. In difesa arriverà un centrale di primo piano e qua tornano i nomi già usciti a gennaio di Maxence Lacroix del Wolfsburg, Lilian Brassier del Brest e Tosin Adarabioyo del Fulham





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