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Milan, Cardinale-Maldini addio. Promosso Moncada. E Furlani...
Gerry Cardinale e Paolo Maldini (foto Imagoeconomica)

Milan, Maldini-Cardinale tensione e addio

Il faccia a faccia tra Paolo Maldini e Gerry Cardinale (che nel frattempo è già ripartito per gli Stati Uniti) ha portato nubi nerissime su Casa Milan. Il direttore sportivo e il proprietario rossonero si sono trovati lontani nel modo di vedere le strategie del club e la tensione si è impennata a poche ore dalla fine del campionato e dopo una stagione piena di luci e ombre. Dalla qualificazione alla Champions League (ma grazie alle penalizzazione della Juventus che ha promosso il Diavolo al quarto posto) alla semifinale nella massima competizione calcistica per club (bene con Tottenham e Napoli, dura eliminazione con l'Inter).

Milan, Maldini-Cardinale tensione: dal budget di mercato all'autonomia decisionale

Tante le ragioni di queste lontananza tra le parti, a partire dal budget di mercato per questa sessione di campagna acquisti. E poi l'autonomia decisionale di Paolo Maldini e del suo staff rispetto alla visione di decisioni più collegiali in seno al club (con un ruolo centrale in questo senso dell'amministratore delegato Giorgio Furlani).

In questo quadro, non dimentichiamo l'ultimo mercato estivo, con la stagione negativa di Origi e De Katalaere (il primo preso a parametro zero dal Liverpool, il secondo arrivato per 35 milioni dal Bruges) e il solo Malik Thiaw capace di guadagnarsi un ruolo centrale nel Milan di quest'anno (marginale il ruolo in squadra del centrocampista belga Axel Vranckx, praticamente mai utilizzato il talentuoso Yacine Adli).

Milan, quelle le parole di Maldini dopo l'eliminazione con l'Inter: dagli investimenti alla scelta di De Katelaere (anziché Dybala)

Tornano in queste ore alla mente le parole pronunciate da Paolo Maldini subito dopo l'uscita dalla Champions League contro l'Inter. Il dt aveva mandato segnali forti all'ambiente e alla proprietà in primo luogo. Col quarto posto che stagione sarebbe? "Da 8, noi non siamo ancora strutturati per competere su due competizioni. Lo sanno anche i proprietari, è un percorso che ha portato grandi risultati sportivi ed economici. La base è di giocatore giovani, nell'età media c'è una differenza di tre anni con l'Inter, anche se non siamo di primo pelo. Se dovessimo riuscire a fare bene nelle ultime tre, sarebbe una grande stagione". Maldini aveva chiesto investimenti: "Non abbiamo la pancia piena, al Milan non ce l'hai mai neanche quando vinci e rivinci. Dobbiamo investire per rimanere nelle prime 4, cosa non facile perché le squadre in Italia sono forti". E sull'arrivo di Charles De Ketelaere anziché Paulo Dybala (poi preso dalla Roma a parametro zero), aveva spiegato: "De Ketelaere? Un esempio di giocatore che deve crescere, potevamo prendere Dybala ma ci siamo chiesti se sarebbe stato giusto. Abbiamo voglia di costruire un progetto, di prendere talenti, è stato così per Tonali e lo è ora per Charles. E' un progetto condiviso con la proprietà e serve un po' di tempo rimanendo consapevoli di essere il Milan, un club che ha una storia grandissima".

Milan, Maldini-Cardinale: divorzio. Moncada promosso. Pioli non si tocca

Tra Paolo Maldini e il Milan sarà divorzio. Lascerà anche Ricky Massara, braccio destro dell'ex capitano del Diavolo. Non è ancora chiaro quali siano i termini della separazione - si attende ancora il comunicato ufficiale del club rossonero.

Non è invece in discussione la posizione di Stefano Pioli (che ha un accordo con i rossoneri per altri due anni, sino al 30 giugno 2025). Per quanto riguarda i successori, tutto sembra portare alla promozione del responsabile dell'area scouting Geoffrey Moncada, operativo sul mercato assieme a Giorgio Furlani, amministratore delegato rossonero.

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