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Pensione minima per i giovani? La proposta per dare ai giovani una PENSIONE
SCHIAFFO 2 - Tito Boeri, presidente dell'Inps. Non piace a nessuno di quelli al governo, a Matteo Salvini per primo. Invece di resistere meglio andare a casa subito. Le dimissioni sarebbero un bel gesto.

Pensione minima per i giovani? La proposta per dare ai giovani una PENSIONE


Pensione di base di almeno 650 euro al mese per tutti i lavoratori più giovani che oggi hanno meno di 30 o 40 anni. L’idea è creare un assegno minimo per le generazioni che hanno iniziato a lavorare a partire dagli anni ’90. La pensione minima per i giovani cresce di 30 euro al mese per ogni anno di carriera successivo al ventesimo, fino a un massimo di mille euro.


Pensione minima per i giovani? La proposta per dare ai giovani una PENSIONE - Il progetto pensionistico della maggioranza


La proposta della maggioranza per evitare che in futuro i lavoratori che oggi hanno meno di 30 o 40 anni di età (o comunque meno di 45 anni) rischiano infatti di trovarsi in vecchiaia con una pensione con poche centinaia di euro al mese, ben inferiore ai trattamenti minimi percepiti oggi dai loro genitori o nonni.


Pensione minima per i giovani? La proposta per dare ai giovani una PENSIONE - Il sistema contributivo Inps sulle pensioni

Stando alle attuali regole legate alle pensioni, per i giovani che hanno iniziato ha lavorare dopo il 1996 il futuro assegno dell'Inps dipenderà esclusivamente dalla quantità di contributi versati nel corso della carriera (sistema contributivo) e non più, come avveniva in passato, dalla media degli ultimi redditi dichiarati prima di mettersi a riposo (sistema retributivo). Con questo nuovo sistema contributivo i giovani di oggi rischiano di ricevere in futuro una pensione misera. Chi versa pochi soldi all'Inps nel corso della carriera, magari perché è entrato tardi nel mercato del lavoro o ha avuto una carriera discontinua con lunghi periodi di disoccupazione, riceverà poi una pensione povera.

Pensioni, quattordicesima all'estero? Tagli mirati. PENSIONI E QUATTORDICESIMA NOTIZIE


Tagli mirati alle quattordicesime dei pensionati all'estero. In arrivo la proposta dopo le polemiche sulle pensioni d'oro all'estero. La misura allo studio del comitato per gli italiani all'estero per impedire che il sostegno Inps sostituisca quello erogato dal Paese di residenza. Per i singoli non cambierebbe nulla. Il presidente Micheloni (Pd): "Allo stato attuale allegerite le casse degli Stati stranieri"


Pensioni, tagli mirati alle 14esime all'estero. PENSIONI E 14ESIME, POLEMICHE


PENSIONI - Inps: Boeri, anomalia pagamento quattordicesima all'estero


Annualmente ai soggetti residenti all'estero, oltre ai trattamenti di tipo previdenziale, "vengono erogate anche prestazioni assistenziali", come ad esempio la quattordicesima, "che sono tipicamente erogate dal paese di residenza. Questa e' un'anomalia che alleggerisce i conti della protezione sociale di altri Paesi". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, intervenendo presso il comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato. "In questo modo", ha aggiunto, "di fatto alleggeriamo i conti delle prestazioni sociali di altri Paesi", mentre "l'Italia non e' ancora dotata di un sistema assistenziale di base, adeguato e che sia universale".


PENSIONI - Inps: Boeri, all'estero 373.265 pensioni nel 2016, spesa 1 mld


"Complessivamente le pensioni pagate all'estero nel 2016, in circa 160 Paesi, sia in regime di totalizzazione internazionale che in regime italiano, sono 373.265, per un importo di poco superiore a 1 miliardo di euro". Lo ha affermato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, in audizione al Senato presso il Comitato per le questioni degli italiani all'estero, sottolineando che "la maggior parte delle pensioni pagate all'estero, a giugno 2017, e' a fronte di periodi contributivi versati in Italia relativamente brevi, il 70% con contribuzione inferiore ai 3 anni, l'83% inferiore a 10 anni".


PENSIONI - Vitalizi: Boeri, risposta Camera presa in giro italiani


"E' un regalo all'anti-parlamentarismo" non rendere pubblici i dati sui contributi versati. Lo ha detto il presidente Inps, Tito Boeri, a margine di un'audizione al Senato presso il Comitato per le questioni degli italiani all'estero. Senza queste informazioni "non e' possibile valutare - secondo il presidente dell'Inps - l'impatto delle misure" sui vitalizi. "La risposta che ci e' stata data la settimana scorsa dalla Camera e' una presa in giro nei confronti degli italiani: sul sito della Camera e' pubblicato il totale dei contributi versati, ma non e' questa l'informazione necessaria", ha concluso.


PENSIONI - Inps: Boeri, assegno sociale a migranti con ricongiunzione e' fake


"Approfitto per smentire qui una notizia falsa che circola in rete secondo la quale a un lavoratore migrante basterebbe chiedere la ricongiunzione famigliare di un parente con piu' di 65 anni e 7 mesi perche' quest'ultimo possa godere dell'assegno sociale appena arrivato in Italia. Non e' cosi'". Lo ha affermato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, in audizione al Senato presso il Comitato per le questioni degli italiani all'estero. "Per poter percepire questa prestazione - ha sottolineato Boeri - sono necessari almeno 10 anni continuativi di residenza nel nostro paese".


PENSIONI - Inps: Boeri, pensionati all'estero? Anche italia dovrebbe attrarne
 

"Mentre alcune delle prestazioni assistenziali erogate dall'Inps sono esportabili" in altri Paesi, "altre, giustamente non lo sono, si pensi ad esempio all'ape sociale e all'assegno sociale". Lo ha affermato durante un'audizione al Senato presso il Comitato per le questioni degli italiani all'estero, Tito Boeri, presidente dell'Inps. "Nel rispetto delle condizioni e dei limiti stabiliti dalle norme nazionali e internazionali che disciplinano la materia, annualmente vengono erogate a soggetti residenti all'estero oltre ai trattamenti di tipo previdenziale anche prestazioni assistenziali, quali integrazioni al trattamento minimo e maggiorazioni sociali e somma aggiuntiva, la cosiddetta quattordicesima, che sono tipicamente erogate dal paese di residenza". Inoltre, secondo Boeri "la comunita' dei percettori di pensioni all'estero tendera' ad aumentare"."Noi non siamo assolutamente contrari ai pensionati all'estero, se si tratta di prestazioni di tipo contributivo" e in questo senso, ha osservato il presidente dell'Inps, sarebbe "utile che il nostro Paese 'importasse', si rendesse appetibile ai pensionati che vengono da altri Paesi per aumentare la domanda interna e anche le entrate fiscali".

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