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Pensioni, Ape social ora è tour de force. Riforma Pensioni news

Pensioni, Ape social ora è tour de force. Riforma Pensioni news


"E' iniziato il tour de force per la presentazione delle domande di APE sociale, finalizzate all'accompagnamento alla pensione di coloro che hanno 63 anni di età e di quelle per la pensione anticipata rivolta ai lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno dodici mesi di contributi versati prima dei 19 anni di età". A dirlo Fulvia Colombini, del collegio di presidenza Inca, il patronato della Cgil. "Queste due agevolazioni -sostiene- sono il frutto di un verbale di sintesi tra il governo e le organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil, firmato a settembre 2016 e sono state inserite dal Parlamento nella legge di Bilancio 2017, affinché fossero operative a partire dal 1° maggio 2017. Il governo aveva, inoltre, il compito di pubblicare due decreti attuativi della citata legge di Bilancio, entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore (pubblicata in Gazzetta ufficiale lo scorso dicembre 2016)".


Pensioni, Ape social ora è tour de force - I decreti attuativi sulla riforma pensioni


I decreti attuativi, "dopo una lunga quanto inspiegabile attesa, sono stati pubblicati la sera di venerdì 16 giugno - ricorda - e le procedure informatiche per l'invio delle domande stesse sono state messe a disposizione da Inps, a partire da sabato 17 giugno".


Pensioni, Ape social ora è tour de force - Le domande di presentazione dei pensionati


"I tempi per la presentazione delle richieste risultano quindi ristrettissimi -avverte- perché il termine è previsto per il 15 luglio 2017; cioè, neppure un mese a fronte dei 6 mesi impiegati dal governo per emanare i decreti attuativi. Già da ieri, a partire dalle prime ore del mattino, nei nostri uffici si stanno riversando migliaia di lavoratori e disoccupati che chiedono di poter fare la domanda. I primi dati diramati da Inps, certificano che sono state inviate oltre 8.200 richieste. Si sta diffondendo la psicosi di non arrivare in tempo perché non tutti coloro che avanzano la domanda potranno accedere al pensionamento anticipato visto che i fondi a disposizione sono limitati". "L'Inps -spiega Fulvia Colombini- ha il compito di stilare una graduatoria, dopo il 15 luglio, per certificare chi entra e chi sta fuori. Tra i criteri della graduatoria, oltre ai requisiti anagrafici, contributivi e soggettivi delle persone, come ad esempio, essere invalidi o disoccupati, svolgere lavori gravosi, oppure assistere un parente di prima grado disabile, ecc., il governo ha avuto la brillante idea di inserire anche che a parità di condizioni si terrà in considerazione la data e l'ora di presentazione della domanda. Pertanto, tutti cercano di assicurarsi che la richiesta venga inviata il più presto possibile".


Pensioni, Ape social ora è tour de force - Caos nel sistema informatico Inps
 

"La giornata del 19 giugno - fa notare - si è svolta nel caos: il sistema informatico Inps ha subìto un blocco totale nelle prime ore della mattinata, poi ha ripreso a funzionare, però a rilento. Stamattina il problema della lentezza delle procedure si è ripresentato e questo genera, anche dal punto di visto psicologico, oltre che organizzativo, una situazione veramente incresciosa per i lavoratori e le lavoratrici e per i funzionari del Patronato che sono sottoposti a uno stress notevole. Nel corso della giornata di ieri sono stati risolti da parte di Inps e su nostra segnalazione, alcune problematiche di mal funzionamento della procedura informatica che presentava degli errori o omissioni, come la mancanza della domanda di richiesta dell'APE, che non è stata disponibile fino a pomeriggio inoltrato". "Altre gravi problematiche -rimarca- rimangono tutt'ora aperte. Vogliamo soffermarci, nella nostra denuncia, su quanti hanno il diritto di accedere ai benefici perché svolgono lavori gravosi di varia natura. Per perfezionare la domanda, l'Inps richiede contestualmente l'invio della certificazione dell'azienda che attesti che il lavoratore abbia effettivamente svolto le mansioni gravose, per gli anni richiesti, sei anni sugli ultimi 7 di lavoro, oltre ad altra documentazione esplicativa dell'inquadramento professionale, del contratto collettivo applicato, del versamento dei contributi all'Inail, ecc".


Pensioni, Ape social ora è tour de force - I chiarimenti Inps

 "L'Inps - chiarisce - non accetta le domande se non è presente la citata documentazione aziendale, ma questa richiede tempi più lunghi, pensiamo per esempio alle aziende che si trovano in fallimento, in concordato preventivo, a quelle che hanno effettuato fusioni, incorporazioni, cessioni di ramo d'azienda, per cui la documentazione non risulta di immediata disponibilità. Orbene, tutti questi lavoratori rischiano di essere esclusi dai benefici dell'APE sociale e dei Lavori precoci perché se l'Inps non modificherà le procedure, le loro domande saranno presentate dopo tutti gli altri, per fatti non dipendenti dalla volontà delle persone, quando probabilmente le risorse economiche potrebbero essere già terminate". "Abbiamo chiesto all'Inps -sostiene la sindacalista- la modifica della procedura per garantire parità di condizioni di accesso a tutti e per tutelare i diritti individuali delle persone. Ci sentiamo però di affermare che, con queste modalità burocratiche e negligenti, più autoreferenziali che rivolte a garantire i diritti dei cittadini, si rischia di trasformare delle conquiste sindacali utili e giuste in un calvario e in una corsa a ostacoli per coloro: lavoratori e patronati che sono impegnati gli uni per richiedere un diritto, gli altri per garantirlo; e a tutti loro siamo emotivamente vicini". "Il governo, il ministero del Lavoro e l'Inps -continua- a nostro avviso dovranno farsi carico della situazione attuando tutte quelle modifiche, normative, organizzative e informatiche che possano assicurare i diritti contenuti della legge di Bilancio 2017, approvata dal Parlamento e che ha recepito l'intesa con le organizzazioni sindacali dello scorso settembre".



Pensioni precoci e Ape sociale: tutte le news. Riforma Pensioni: giallo sull'età


Pensioni, giorni caldi. Dall'Ape sociale ai precoci, dalle voci sull'età pensionabile alzata a 67 anni: ecco la situazione sulla riforma pensioni.


Pensioni, età pensionabile a 67 anni? Poletti: nulla allo studio


"Non abbiamo allo studio alcun provvedimento, di nessun tipo". Cosi' il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a chi gli chiedeva di possibili variazioni dell'eta' pensionabile, in connessione con l'aspettativa di vita, dopo alcune indiscrezioni di stampa, a margine di un convegno della Fnp Cisl.


Pensioni, età pensionabile a 67 anni: attenti all'Istat


Pensioni, età pensionabile a 67 anni dal 2019: questi erano i rumors delle scorse ore, la situazione che allarma i pensionati. Dunque nessun intervento gia' definito, anche se, stando a una legge del 2010, entro la fine di quest'anno si dovrebbe procedere all'adeguamento per l'eta' della pensione (oggi 66 anni e 7 mesi) alla speranza di vita. Il dato sull'aspettativa deve essere fornito dall'Istat, che al momento non avrebbe ancora comunicato l'informazione. Gli eventuali nuovi parametri scatterebbero comunque dal 2019. L'adeguamento deve passare per un provvedimento direttoriale del ministero dell'Economia di concerto con quello del Lavoro.


Pensioni: Ape Sociale e precoci. Inps, 8.118 domande


Riforma pensioni: per l'Ape sociale e per i lavoratori precoci "alle ore 18:00 del 19 giugno risultano presentate complessivamente 8.118 domande". Lo comunica l'Inps.


Pensioni: oltre 5.300 domande Ape sociale


L'Istituto Nazionale Previdenza Sociale spiega che "in particolare" sono state presentate "5.386 domande di riconoscimento delle condizioni per l'accesso all'Ape sociale" e "2.732 domande di accesso al pensionamento anticipato per lavoratori precoci". L'Inps "ricorda che le domande possono essere trasmesse esclusivamente in via telematica tramite i consueti canali istituzionali. L'interessato puo' compilare la domanda sul sito www.inps.it, ovvero rivolgersi ad un patronato.


PENSIONI: ANIEF "SALE ANCORA ETÀ E APE SOCIALE NON BASTA"


"Cresce ancora l'eta' minima per lasciare il lavoro: dal 2019 per accedere all'assegno di vecchiaia bisognera' aver compiuto 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi e i 66 piu' 11 mesi gia' previsti dalla Legge di riforma pensionistica Monti-Fornero. Il decreto maggiorativo del Governo e' pronto a livello tecnico, subito dopo l'estate verra' affrontato in ambito politico. Il motivo dell'ulteriore elevazione dell'eta' si deve al fatto, scrive oggi Il Corriere della Sera, che "la speranza di vita dopo i 65 anni si sta allungando: per gli uomini siamo passati dai 18,6 anni del 2013 ai 19,1 anni del 2016; per le donne da 22 a 22,4 anni". Lo afferma l'Anief in una nota. "Le agevolazioni pensionistiche dell'APE Social, spettanti a chi svolge un lavoro usurante, vanno per forza allargate e tutti i livelli d'insegnamento - ribadisce Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - : per quanto riguarda l'APE volontaria, invece, con i lavoratori chiamati a restituire fino a 500 euro al mese per vent'anni in cambio di tre anni e mezzo di anticipo pensionistico, continuiamo ad avere grossi dubbi. Non si tratta, di certo, di proposte da accettare a occhi chiusi: alla resa dei conti, stiamo parlando di un ammortizzatore sociale, un ponte verso la pensione, che il beneficiario dovra' pagare a carissimo prezzo". "Non dimentichiamo inoltre - continua il presidente Anief - che le PENSIONI attuali e future sono state gia' penalizzate dal nuovo modello di calcolo contributivo: ridurle di un importo cosi' importante, significa portarle abbondantemente sotto i mille euro e sempre piu' vicino all'assegno sociale. Ovvero, lavorare e pagare contributi per quasi 40 anni, per poi ritrovarsi in mano poco piu' di chi non ha svolto nemmeno un giorno di lavoro. E che dire degli effetti devastanti sul fronte dei servizi? Nella scuola, a esempio, abbiamo gia' oggi il corpo docenti piu' vecchio (3 su 4 hanno oltre 50 anni, il doppio dell'area Ocse) e malpagato (meno di 30mila euro lordi l'anno). A breve - conclude Pacifico - raggiungeremo un record inarrivabile".


Pensioni: Di Michele (Inps), per Ape nuova finestra in autunno


Per l'Ape Social "quest'anno sono disponibili 300 milioni di euro, io credo che saranno sufficienti visto che tra l'altro si parte in una fase avanzata dell'anno. In ogni caso se le risorse lo permetteranno ci sara' una sorta di secondo appello, una nuova scadenza al 30 novembre per le domande tardive. Per il 2018 i fondi disponibili invece raddoppiano". Lo spiega Gabriella Di Michele, direttrice generale dell'Inps, in un'intervista al Messaggero. Su l'Ape volontaria, "il dpcm e' ancora in fase di predisposizione, poi bisognera' fare gli accordi quadro con le banche e le assicurazioni ma non credo che questo richiedera' molto tempo. Penso che dopo l'estate sara' tutto pronto", dichiara Di Michele. In merito ai diversi strumenti previdenziali e assistenziali, "c'e' stata qualche iniziativa legislativa che va nel senso della razionalizzazione. Spero che si prosegua in questa direzione. Resta il fatto - sottolinea Di Michele - che l'Inps ha un bisogno disperato di rinnovare il proprio personale. Con la struttura informatica riusciamo a reggere, a fatica, e ad affrontare gli svariati compiti che ci vengono affidati. Ma l'eta' media del nostro personale e' di 57 anni. Abbiamo bisogno di assumere giovani, gli spazi che si sono aperti finora sono solo una goccia nel mare".

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