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Pensioni Ape sociale e precoci boom. Età pensionabile: annuncio Poletti. RIFORMA PENSIONI NEWS

Pensioni, età pensionabile a 67 anni? Poletti: nulla allo studio


"Non abbiamo allo studio alcun provvedimento, di nessun tipo". Cosi' il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a chi gli chiedeva di possibili variazioni dell'eta' pensionabile, in connessione con l'aspettativa di vita, dopo alcune indiscrezioni di stampa, a margine di un convegno della Fnp Cisl.


Pensioni, età pensionabile a 67 anni: attenti all'Istat


Pensioni, età pensionabile a 67 anni dal 2019: questi erano i rumors delle scorse ore, la situazione che allarma i pensionati. Dunque nessun intervento gia' definito, anche se, stando a una legge del 2010, entro la fine di quest'anno si dovrebbe procedere all'adeguamento per l'eta' della pensione (oggi 66 anni e 7 mesi) alla speranza di vita. Il dato sull'aspettativa deve essere fornito dall'Istat, che al momento non avrebbe ancora comunicato l'informazione. Gli eventuali nuovi parametri scatterebbero comunque dal 2019. L'adeguamento deve passare per un provvedimento direttoriale del ministero dell'Economia di concerto con quello del Lavoro.


Pensioni: Ape Sociale e precoci. Inps, 8.118 domande


Riforma pensioni: per l'Ape sociale e per i lavoratori precoci "alle ore 18:00 del 19 giugno risultano presentate complessivamente 8.118 domande". Lo comunica l'Inps.


Pensioni: oltre 5.300 domande Ape sociale


L'Istituto Nazionale Previdenza Sociale spiega che "in particolare" sono state presentate "5.386 domande di riconoscimento delle condizioni per l'accesso all'Ape sociale" e "2.732 domande di accesso al pensionamento anticipato per lavoratori precoci". L'Inps "ricorda che le domande possono essere trasmesse esclusivamente in via telematica tramite i consueti canali istituzionali. L'interessato puo' compilare la domanda sul sito www.inps.it, ovvero rivolgersi ad un patronato.


PENSIONI: ANIEF "SALE ANCORA ETÀ E APE SOCIALE NON BASTA"


"Cresce ancora l'eta' minima per lasciare il lavoro: dal 2019 per accedere all'assegno di vecchiaia bisognera' aver compiuto 67 anni, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi e i 66 piu' 11 mesi gia' previsti dalla Legge di riforma pensionistica Monti-Fornero. Il decreto maggiorativo del Governo e' pronto a livello tecnico, subito dopo l'estate verra' affrontato in ambito politico. Il motivo dell'ulteriore elevazione dell'eta' si deve al fatto, scrive oggi Il Corriere della Sera, che "la speranza di vita dopo i 65 anni si sta allungando: per gli uomini siamo passati dai 18,6 anni del 2013 ai 19,1 anni del 2016; per le donne da 22 a 22,4 anni". Lo afferma l'Anief in una nota. "Le agevolazioni pensionistiche dell'APE Social, spettanti a chi svolge un lavoro usurante, vanno per forza allargate e tutti i livelli d'insegnamento - ribadisce Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - : per quanto riguarda l'APE volontaria, invece, con i lavoratori chiamati a restituire fino a 500 euro al mese per vent'anni in cambio di tre anni e mezzo di anticipo pensionistico, continuiamo ad avere grossi dubbi. Non si tratta, di certo, di proposte da accettare a occhi chiusi: alla resa dei conti, stiamo parlando di un ammortizzatore sociale, un ponte verso la pensione, che il beneficiario dovra' pagare a carissimo prezzo". "Non dimentichiamo inoltre - continua il presidente Anief - che le PENSIONI attuali e future sono state gia' penalizzate dal nuovo modello di calcolo contributivo: ridurle di un importo cosi' importante, significa portarle abbondantemente sotto i mille euro e sempre piu' vicino all'assegno sociale. Ovvero, lavorare e pagare contributi per quasi 40 anni, per poi ritrovarsi in mano poco piu' di chi non ha svolto nemmeno un giorno di lavoro. E che dire degli effetti devastanti sul fronte dei servizi? Nella scuola, a esempio, abbiamo gia' oggi il corpo docenti piu' vecchio (3 su 4 hanno oltre 50 anni, il doppio dell'area Ocse) e malpagato (meno di 30mila euro lordi l'anno). A breve - conclude Pacifico - raggiungeremo un record inarrivabile".


Pensioni: Di Michele (Inps), per Ape nuova finestra in autunno


Per l'Ape Social "quest'anno sono disponibili 300 milioni di euro, io credo che saranno sufficienti visto che tra l'altro si parte in una fase avanzata dell'anno. In ogni caso se le risorse lo permetteranno ci sara' una sorta di secondo appello, una nuova scadenza al 30 novembre per le domande tardive. Per il 2018 i fondi disponibili invece raddoppiano". Lo spiega Gabriella Di Michele, direttrice generale dell'Inps, in un'intervista al Messaggero. Su l'Ape volontaria, "il dpcm e' ancora in fase di predisposizione, poi bisognera' fare gli accordi quadro con le banche e le assicurazioni ma non credo che questo richiedera' molto tempo. Penso che dopo l'estate sara' tutto pronto", dichiara Di Michele. In merito ai diversi strumenti previdenziali e assistenziali, "c'e' stata qualche iniziativa legislativa che va nel senso della razionalizzazione. Spero che si prosegua in questa direzione. Resta il fatto - sottolinea Di Michele - che l'Inps ha un bisogno disperato di rinnovare il proprio personale. Con la struttura informatica riusciamo a reggere, a fatica, e ad affrontare gli svariati compiti che ci vengono affidati. Ma l'eta' media del nostro personale e' di 57 anni. Abbiamo bisogno di assumere giovani, gli spazi che si sono aperti finora sono solo una goccia nel mare".

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