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Napoli piange: da Koulibaly ai due Gigini locali. Tra calcio e politica..
KOULIBALY - MATUIDI (FOTO LAPRESSE)

Dagli altari della cittadinanza onoraria di Napoli  alla polvere di un fantozziano autogol pro-odiati nemici bianconeri, che sta facendo “chiagnere” tutta Napoli, fottuta  a Torino, dal calciatore più amato, il senegalese Kalidou Koulibaly. Una cocente delusione sportiva, che va ad aggiungersi a quelle, politiche, patite dai due Gigini locali. Il primo, Di Maio, superato dall’azzimato Conte, nella leadership del M5S, l’altro, de Magistris, confinato in  ambito locale, con l’ambizione di spiccare il volo verso il Parlamento archiviata dopo il rinvio delle elezioni. 

E il primo cittadino dovrebbe astenersi da agitare argomenti demagogici. Come fece, dopo i cori ululati, al “Meazza”, contro il centrale del Napoli, quando Gigino, esagerando, parlò di “un Paese, che vive sempre più di razzismo di Stato e che vede, nel governo, un ministro dell’Interno, Salvini, che dovrebbe garantire la sicurezza negli stadi, ma che cantava, qualche anno, fa cori razzisti contro i napoletani”. Toni scomposti e sopra le righe.

Koulibaly non ha perso una partita contro il razzismo. Ma ha sbagliato una giocata, nello stesso Allianz Stadium in cui, due anni fa, un suo colpo di testa regalò il sogno-scudetto ai partenopei.

Quello era il Napoli di Maurizio  Sarri, 60 anni. “La mia  squadra- dichiarò l'allenatore-ha perso il titolo, vedendo, in TV, le decisioni più discusse di Orsato (molto mediocre anche sabato), durante il match Inter-Juve”.

E l''indomani, il club toscano travolse i rivali di Allegri :3-0 !

 E Agnelli  ha voluto proprio Sarri sulla panchina, lasciata da Max Allegri, dopo l' ennesima cavalcata trionfale dello squadrone piemontese, la settima consecutiva, nella serie A.

Come le polemiche su Koulibaly, quelle, esplose a Napoli, non sono rimaste nel quadro tecnico-tattico. E i pianti  sul presunto tradimento del “Comandante”-titolo con cui era ossequiato  don Achille Lauro, Sindaco e Presidente del club, alla fine degli anni 50- sono apparsi smodati. Sarri, che a Napoli è nato, forse, ha dimostrato core 'ngrato, come i tifosi di CR7, che domenica hanno cantato, sul 3-0- per beffare la curva degli ultars campani-  le note d'"O surdato 'nnamurato".

Ma questo è il calcio, bellezze ! E don Maurizio, dicendo si' al contrattone con la Vecchia Signora, ha privilegiato la sua crescita professionale.

Come decise, legittimamente, di fare, 3 anni fa, Higuain, da allora implacabile (6 goal in 7 partite) contro i giocatori di de Laurentiis, "odiato" dal "Pipita"

 Ancelotti e de Laurentiis lascino i rimpianti  ai cultori del  sarrismo, qualunque significato si intenda attribuire al termine. Accantonino il vittimismo e rafforzino la difesa (7 goal subiti in due match !), in previsione della grande sfida, al San Paolo, tra 2 settimane, con i "diavoli rossi" del Liverpool, campione d'Europa, guidato da  Klopp e da Salah, tanto rimpianto, a ragione, dai sostenitori della Roma.

 

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