Bambina nata da un utero trapiantato da una donatrice morta. Prima al mondo
Nata bambina dall’utero di una donatrice deceduta, prima volta nella storia
Bambina nata da un utero trapiantato da una donatrice morta. Prima al mondo
Bimba nasce dall'utero della donatrice deceduta: primo caso al mondo - Sta bene la prima bambina nata da una madre a cui era stato trapiantato l'utero di una donatrice morta. La donna aveva avuto il trapianto nel 2016 e dopo un trattamento di fertilità, ha dato alla luce la bimba nel dicembre 2017. E' successo a San Paolo in Brasile.
Nata bambina dall’utero di una donatrice deceduta, è la prima volta nella storia
In passato ci erano stati 39 trapianti di utero da donatrice vivente, tra cui diverse madri che lo hanno donato alle proprie figlie. Ed erano nati 11 bambini. Ma si tratta del primo caso riuscito di nascita dopo trapianto da donatrice morta: i 10 precedentemente erano falliti o avevano portato ad un aborto spontaneo.
Nel caso della donna brasiliana, con sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser (che porta alla mancata formazione di vagina e utero), la donatrice di utero era morta dopo un'emorragia cerebrale. I medici brasiliani hanno somministrato alla paziente dei farmaci che hanno indebolito il sistema immunitario, per evitare che il suo corpo rigettasse l'utero trapiantato.
Bimba nasce dall'utero della donatrice deceduta: primo caso al mondo
A 6 settimane dall'intervento la donna che ha partorito una bambina grazie all'utero di una donatrice deceduta ha iniziato ad avere il ciclo mestruale e sette mesi dopo i suoi ovociti, precedentemente fecondati, le sono stati impiantati. La bambina è nata dopo una gravidanza tranquilla e con taglio cesareo. La bimba pesava 2,5 chili alla nascita.
Nata la prima bambina grazie all'utero di una donatrice deceduta - le parole di Dani Ejzenberg
"Il primo trapianto di utero da donatrice vivente è stata una pietra miliare della medicina - ha commentato Dani Ejzenberg, dell'Ospedale das Clinicas di San Paulo - ma presenta delle limitazioni, perchè le donatrici viventi sono poche, e di solito si trovano tra familiari o amici stretti". Così invece si amplia la platea di potenziali donatrici.
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