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Serie A - La Lazio supera l'Atalanta, colpo Roma a Udine

Serie A, Lazio supera Atalanta in rimonta: decide Immobile 

Non si arriva così in alto per caso: Lazio e Atalanta confermano di aver meritato l'etichetta di rivelazioni del campionato e se alla fine fa festa solo la squadra di Inzaghi gli applausi vanno divisi tra tutte e due le squadre. C'è voluto carattere ed anche un po' di fortuna ai biancocelesti per domare in rimonta un'Atalanta sprecona ed imporsi per 2-1. La classifica però ora dice che la Lazio è a 40 punti, più su di Milan e Inter e in piena zona Champions. Nel primo tempo il monologo della Lazio dura mezzora prima della doccia fredda. Immobile è una spina nel fianco bergamasco, si procura due limpide palle gol (la prima dopo soli 3' con un destro di poco a lato) e semina il panico anche se l'occasione più ghiotta arriva al 17' quando solo il palo – con la complicità di Berisha - nega il gol ai padroni di casa. Cala il gelo sull'Olimpico però al 31' quando si sblocca Petagna: il bomber scuola Milan – a secco dal 2 ottobre scorso – segna la quarta rete stagionale dopo un pregevole stop su assist di Freuler tra le contestazione dei laziali per un presunto fallo su Radu. La gara si innervosisce e ne fa le spese l'allenatore della Lazio Simone Inzaghi, allontanato da Pairetto per le reiterate proteste. A riportare serenità in casa biancoceleste il gol del pari all'ultimo respiro del primo tempo: lancio di Lulic per Milinkovic che non sbaglia, sovrastando nel gioco aereo Zukanovic e di testa insaccando alle spalle di Berisha. L'Atalanta che si rivede nella ripresa è però più convinta di sé e si divora il gol del 2-1 per due volte: prima il Papu Gomez imbecca Kurtic tutto solo in area di rigore ma il tiro al volo dello sloveno termina sull'esterno della rete, poi ancora Gomez, approfittando di un errore di Bastos, obbliga Marchetti a un bell'intervento da posizione quasi impossibile. Non che la Lazio stia a guardare e se è vero che le occasioni migliori sono degli ospiti ecco che arriva il gol del sorpasso al 22'. Per un fallo l'arbitro concede il rigore che Immobile realizza spiazzando Berisha per il suo 11esimo centro stagionale. Finale rovente, viene espulso anche Gasperini (sette gli ammoniti in tutto), la Lazio fallisce il tris ma porta a casa una vittoria che vale come un esame di laurea.

Serie A: Nainggolan lancia Roma ad Udine,Dzeko sbaglia rigore 

Un lampo di Nainggolan basta alla Roma per sbancare Udine. I giallorossi passano 1-0 al 'Friuli' e conquistano il terzo successo consecutivo, secondo di fila in trasferta dopo quello di Marassi con il Genoa. Tre punti pesanti per Spalletti, che vede avvicinarsi la Juventus a -1, anche se i bianconeri hanno due gare in meno. La Roma domina i primi 20 minuti, nei quali passa in vantaggio con il belga e spreca un rigore con un Dzeko decisamente in pessima giornata. L'Udinese lotta e crea le occasioni per il pari nel primo tempo, ma resta a secco: è il secondo ko consecutivo per i bianconeri, ancora a quota zero nel 2017. Privo degli squalificati Rudiger e De Rossi e dell'infortunato Perotti, Spalletti ritrova Manolas nel trio di difesa completato da Fazio e Juan Jesus ed affianca El Shaarawy a Nainggolan nel duo in supporto a Dzeko. A centrocampo c'è Paredes. Delneri si affida al tandem d'attacco Thereau-Zapata e sostituisce l'infortunato Widmer con Faraoni.Roma subito pericolosa con Dzeko, il cui pallonetto si spegne poco sopra la traversa, e con El Shaarawy che costringe Karnezis ad un grande intervento. Il dominio giallorosso dei primi minuti produce il vantaggio: lancio di Strootman a pescare Nainggolan, che al volo di destro in girata supera Karnezis (12'). Pochi minuti dopo Dzeko sfiora il raddoppio con un sinistro dal limite ed ancora il bosniaco si rende protagonista, ma in negativo, sparando alle stelle il rigore concesso per tocco di mano di Faraoni su cross di El Shaarawy. Il pericolo scampato scuote l'Udinese: Szczesny è chiamato a superarsi in pochi minuti, su un'incornata di Felipe e su due tentativi di De Paul. La squadra di Spalletti fatica a contenere la pressione dei friulani, ancora minacciosi nel finale di tempo con un colpo di testa di Thereau su traversone di De Paul.In apertura di ripresa la Roma ci prova con Emerson su punizione, palla deviata in angolo. Spalletti vuole il gol della sicurezza e si gioca la carta Totti: fuori El Shaarawy. Proprio il 'Pupone', al 25° anno solare in A, serve in profondità un gran pallone a Nainggolan, che però manca l'impatto in scivolata e una grossa chance. L'Udinese però c'è e spaventa i giallorossi con Perica: Juan Jesus salva sulla linea. Torna in evidenza Dzeko, vicino al raddoppio prima con un colpo di testa in piena solitudine e poi con un gran tiro che non inquadrano lo specchio. Poi è Karnezis a negare la gioia della rete all'ex ManCity. Intervento invece meno impegnativo quello successivo di Sczzesny su Thereau. La difesa giallorossa tiene e conserva il preziosissimo successo.

Serie A, Sassuolo cala il poker: Palermo si illude poi crolla 

La grande illusione del Palermo dura un quarto d'ora: chiamati a smentire le previsioni catastrofiche dello stesso Zamparini e stimolati da Corini, stufo di sentire la sua panchina in bilico ogni giorno, i rosanero sfoggiano con il Sassuolo la migliore prova stagionale per un'ora, vanno in vantaggio ma finiscono con l'essere travolti al Maipei Stadium. Mea culpa necessario perchè il sorpasso emiliano si deve a tre erroracci della difesa siciliana. Con il minimo sforzo e grazie anche alla prova super del rientrante Berardi, al rientro dopo quasi 5 mesi, il Sassuolo ribalta tutto e si prende tre punti che fanno ossigeno e morale, senza badare troppo per il sottile. L'avvio è tutto di marca palermitana ed al 9' arriva il gol: lancio lungo dalle retrovie, maglie larghe dei due centrali neroverdi, Nestorovski è bravissimo prima a proteggere palla sull'attacco di Letschert, poi di tacco a servire l'accorrente Quaison, che salta in uscita Consigli e la mette dentro per il quarto centro stagionale. Il pari è un po' casuale ma arriva al 15: palla per Berardi a destra, verticale fulminea che pesca solitaria Matri, in ritardo sia Goldaniga che Gonzalez, potente conclusione dell'ex Juve che batte l'incolpevole Posavec. Il Palermo non ci sta e sfiora il gol al 20': traversone dalla destra di Rispoli per Nestorovski che anticipa benissimo di testa Letschert ma il suo tentativo si spegne di poco a lato. Al secondo tiro in porta arriva invece il raddoppio degli emiliani: ancora Berardi lancia in profondità Ragusa che, complice un'incertezza di Vitiello, con un pallonetto supera Posavec. Il Palermo non si demoralizza e anche nella ripresa 'fa' la partita: Embalo non ha fortuna sotto porta mentre l'unica scossa dall'altra parte arriva dal solito Berardi che sfiora il palo con un tiro a giro. Corini prova la carta Diamanti al posto di Embalo ma ad affossarne le speranze arriva al 21' il tris emiliano. Lo firma ancora Matri: palla dentro di Berardi, Morganella aspetta l'uscita di Posavec, che non esce e permette a Ragusa di presentarsi solo davanti alla porta, il portiere in un primo tempo salva, poi arriva Matri a porta vuota e insacca chiudendo il match. Prima della fine c'è tempo anche per il poker segnato da Politano dopo percussione centrale di Defrel.

Serie A, Tonelli-Hamsik in 5' e Mertens: Napoli doma Pescara 3-1 

Due gol in meno di cinque minuti di Tonelli e Hamsik in avvio di ripresa, più il solito gol di Mertens: il Napoli supera 3-1 il Pescara al San Paolo e tiene il passo della Roma nella lotta per un posto in Champions League. Gli Azzurri si confermano un rullo compressore fra le mura amiche infilando la quarta vittoria di fila. Con la terza sconfitta nelle ultime quattro partite, il Pescara resta all'ultimo posto in classifica con il Crotone per una salvezza che appare ormai sempre più un miraggio. Dopo un primo tempo non brillante, i ragazzi di Sarri dilagano nella ripresa. Tonelli firma il suo secondo gol consecutivo alla seconda da titolare, che sia lui il vero rinforzo in difesa? Hamsik si conferma capitano e trascinatore con il sesto gol stagionale, il folletto Mertens sale invece a 12 reti in campionato come Higuain. Reduce da otto risultati utili consecutivi, Sarri deve rinunciare a mezza difesa riproponendo titolare Tonelli al fianco di Albiol. In attacco il tridente con il 'falso nueve' Mertens, mentre Pavoletti e Gabbiadini finiscono in panchina. Tanti gli assenti anche nel Pescara di Oddo, esordio da titolare per il neoacquisto Gilardino. Primo tempo deludente al San Paolo e con poche occasioni da gol. La squadra di Oddo parte meglio, anche se con il passare dei minuti sono i padroni di casa a prendere in mano le redini del match. Gli Azzurri non riescono a sfondare dalle parti di Bizzarri, non trovando le giuste distanze nella metà campo del Pescara. Gli abruzzesi dal canto loro provano a ripartire quando possono, provando a sfruttare gli spazi concessi dal Napoli. Bene Hamsik, Insigne ci prova in un paio di circostanze ma trova sempre attento il portiere avversario. Il Pescara prova ad impensierire Reina con Caprari e Gilardino, ma progressivamente abbassa il suo baricentro a protezione della difesa.Tutt'altra musica nel secondo tempo: dopo appena 2' Napoli in vantaggio con un colpo di testa di Tonelli, lasciato incredibilmente solo in area su una punizione dalla trequarti di Jorginho. Passano due minuti e la squadra di Sarri raddoppia con uno splendido sinistro al volo di Hamsik, su preciso assist dalla destra di Zielinski. Pratica risolta in meno di cinque minuti. Poco prima del gol, però, Gilardino atterrato in area aveva chiesto il rigore. La gara è ormai uno show del Napoli, che ogni volta che supera la metà campo del Pescara si rende pericoloso colpendo anche una traversa con Jorginho. E' Mertens a firmare il tris all'85' con una deviazione sotto misura su assist dalla destra di Allan. Il Pescara con grande dignità ci prova fino alla fine, rischiando anche in un paio di circostanze con Gilardino e Benali di sorprendere Reina. Caprari su rigore nel recupero segna la rete della bandiera. Espulso nel finale per proteste il tecnico abruzzese Oddo.

Serie A, Samp frenata in casa dall'Empoli: toscani sciuponi 

Solo Muriel non basta. La vena del colombiano non porta frutti, la Sampdoria frena sul muro empolese e resta a galleggiare in una classifica anonima dopo questo pari interno. Sorride a metà l'Empoli che muove la graduatoria ma si conferma la squadra più anemica della seie A, con soli 11 gol segnati finora e per i toscani è il sesto 0-0 in campionato. Neanche su rigore la formazione di Martusciello riesce a far gol: l'errore di Mchedilidze dal dischetto pesa tanto ma sarebbe stato un premio eccessivo. Nel primo tempo tanti errori ma anche tante occasioni: la partita per mezzora la fa solo la Samp dove Muriel è scatenato ma poco fortunato così come Schick che conferma un talento che per ora va anche di pari passo con la scarsa esperienza. Non è ordinata ma ha grande volontà la squadra di Giampaolo che però rischia di trovarsi sotto quando meno se l'aspetta. Al 29' infatti Palombo, che sostituisce in difesa lo squalificato Silvestre, trattiene in area Mchedlidze ed è rigore ma lo stesso attaccante empolese si fa ribattere il tiro dagli undici metri da Puggioni. Pericolo scampato ma gara che cambia inerzia. L'Empoli gioca ora in modo molto ordinato e compatto, per la Sampdoria, che prova invano a ragionare, è difficile sovrastare la linea difensiva avversaria e anche nella ripresa regna l'equilibrio. L'occasione più ghiotta dopo la mezzora: Muriel – il migliore dei suoi – prova in scivolata, Skorupski devia, Laurini salva prima che il pallone varchi la linea. Giampaolo (che l'anno scorso aveva allenato proprio ad Empoli) tenta la carta Quagliarella ma senza risultati. Col passar dei minuti vince la stanchezza e il risultato non cambia.

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