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Torino, Cairo: "Rifiutato 25 mln dall'Atalanta per Buongiorno". Su Lotito..
Urbano Cairo con Filippo Melchiorre, Enrico Borghi, Luca Ciriani, Augusta Montaruli, Etelwardo Sigismondi (foto Lapresse)

Torino, Cairo: "Ho rifiutato 25 milioni dall'Atalanta per Buongiorno"

"Sto lavorando per migliorare, ho tenuto tutti, non ho mai voluto vendere Buongiorno, rinunciando a 25 milioni. Poi ho comprato Zapata, Tameze, Bellanova. Dedico al Torino almeno il 20% del mio tempo". Così il presidente del Torino Urbano Cairo a margine della presentazione del Torino Club Parlamento presso la Sala Nassiriya del Senato. "I tifosi mi contestano ma il 75% di loro è con me -aggiunge Cairo-. Juric? E' particolare, ma un grande mister. Lo supporto e qualche volta lo sopporto", aggiunge il numero uno del club granata.

"In oltre 18 anni da presidente non sono pochi. Il 2 settembre 2005 il Toro era fallito, mentre negli ultimi 12 anni abbiamo fatto buone cose, non possiamo paragonarci chiaramente al grande Torino, ma cerchiamo di fare il meglio e quest'anno spero che ci possiamo migliorare visto che veniamo da una squadra che si conosce già", conclude Cairo.

Urbano cairo SenatoUrbano Cairo con Enrico Borghi e Luca Ciriani
alla presentazione del Torino Club in Parlamento (foto Lapresse)

 

Cairo, Napoli cerca equilibri, Garcia e Osimhen grandi

"Osimhen ha fatto alcuni grandi campionati, Rudi Garcia qui a Roma è stato un allenatore di grande successo e di grande qualità. Ricordo che ne vinse dieci di fila nel suo primo campionato e si fermò proprio contro di noi, contro il Torino, quando pareggiammo uno a uno. credo che, come sempre, quando ci sono dei cambi, quando c'è una squadra che vince ma poi va via l'allenatore e ne arriva un altro chiunque vuole mettere la sua impronta. Staranno trovando i giusti equilibri". Lo ha detto il presidente del Torino, Urbano Cairo, a margine della presentazione del Torino Club Parlamento, in Senato.

Cairo, Inter ha qualità superiore, poi Milan e Napoli

"Credo che vedremo un bel campionato. L'Inter ha una qualità superiore, poi c'è il Milan che se la gioca. Il Napoli tornerà. E' un campionato con tante squadre in corsa, anche Lazio e Juve. Poi credo che anche il Torino possa far bene". Lo ha detto il presidente granata Urbano Cairo a margine della presentazione del Torino Club Parlamento. 

 

Cairo, 'con Lotito buon rapporto, ogni tanto opinioni diverse'

"Con Claudio c’è un buon rapporto, poi qualche volta ci sta che ci siano delle opinioni diverse, però in un rapporto generale positivo. Stasera sarà una gran partita". Lo dice il presidente del Torino, Urbano Cairo, a margine della presentazione del Torino Club Parlamento in Senato in merito al presidente della Lazio, Claudio Lotito, a poche ore dalla sfida in campionato tra biancocelesti e granata. "Con la Roma domenica abbiamo fatto una gran partita. Zapata ha fatto un gran gol, ma tutta la squadra ha fatto una gran partita. Anche Lukaku ha fatto un bel gol", aggiunge Cairo facendo riferimento al match con i giallorossi di domenica scorsa.

Nasce Torino Club Parlamento, e in Senato è Cairo show

Una stagione promettente dal punto di vista calcistico e da quello editoriale. Urbano Cairo varca la soglia del Senato per partecipare alla presentazione del Torino Club Parlamento e la conferenza stampa diventa l'occasione per ripercorrere la storia della società granata, dalla tragedia di Superga, al fallimento di undici anni fa e la nuova stagione inaugurata, un po' ricambolescamente, da ll'imprenditore di Masio.     Una conferenza stampa fiume al termine della quale l'editore si è soffermato oltre mezz'ora per scattare selfie con gli 'onorevoli tifosi' e per rispondere alle domande 'fuori sacco' dei cronisti. "Ovunque vada raccolgo grandi simpatie per il Toro", esordisce Cairo: "Sarà sicuramente per la storia del Grande Toro e per la sua fine tragica. Si tratta in ogni caso di una simpatia che attraversa l'Italia, da Nord a Sud". Cairo guida il Toro dal 2 settembre 2005. "La società era fallita. In estate mi chiama il sindaco di Torino Chiamparino. Sapeva che vengo da una famiglia di fede granata. Mia madre e mio padre mi hanno trasmesso l'amore per i colori e per i valori che rappresenta il Torino", ricorda Cairo attorniato da senatori e deputati di maggioranza e opposizione, da Augusta Montaruli di Fratelli d'Italia a Enrico Borghi di Italia Viva, passando per il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. "Era agosto, risposi che il calcio è complicato, che non me la sentivo di intraprendere una avventura del genere e che, soprattutto, mia moglie stava aspettando di poter partire per le vacanze a Forte dei Marmi. Quindi, faccio i bagagli e parto. Ma arrivato a Forte mi richiama il sindaco per fare un altro tenttaivo. Gli rispondo che ci avrei pensato, ma non ero convinto. Il 16 di agosto, però, ricevo un'altra telefonata. Mi dicono che il Torino può ripartire dalla serie B". E' la notizia che genera una crepa nella determinazione di Cairo a non avventurarsi nel mondo dle calcio.

La seconda 'picconata' nel muro alzato dall'imprenditore arriva dall'interno della sua famiglia: "Mia madre era una maestra elementare. La persona più prudente del mondo. Ma era anche una grande tifosa granata. Mi telefonò e mi chiese impaziente se avevo deciso: la sua impazienza, in quel momento, mi convinse. Sentendola così motivata decisi di andare a Torino. Dissi a mia moglie che mi sarei assentato solo per mezza giornata, ma lei vide che riempivo la valigia di camicie. 'Tutte quelle camicie per mezza giornata?', mi chiese. Le risposi che faceva caldo e che mi sarebbero serviti dei cambi. Così partii per Torino. E non sono più tornato indietro". Rocambolesca è stata l'acquisizione della società, ma alrettanto rocambolesca è stata la costruzione dlela squadra. "È stata una battaglia", ricorda ancora Cairo. "Siamo riusciti a partire il due di settembre avendo solo una settimana per fare campagna acquisti. Dal due al nove settembre abbiamo acquistato nove giocatori, tra cui Muzzi della Lazio a un minuto dalla fine del calciomercato". Non solo: "Acquistammo Muzzi la sera prima della prima di campionato. Il giorno dopo partì da Roma alle 12 e alle 15 era già in campo. Una cosa da armata Brancaleone. Con mia moglie, mia figlia e mio figlio, che allora erano piccoli, abbiamo fatto un giro di campo e loro erano un po’ spaventati. Abbiamo vinto uno a zero con l’Albinoleffe con un gol forse fantasma. Abbiamo fatto una cavalcata incredibile e siamo arrivati al terzo posto arrivando ai playoff. A Mantova, nella finale playoff, perdiamo quattro a uno. Poi vinciamo tre a zero a Torino e siamo in serie A. Per i tifosi del Toro ero Papà Urbano. Oggi un po’ mi contestano". Oggi, Cairo si trova a fare i conti - in tutti i sensi - con un calcio molto diverso. "È un mondo in cui il Torino fattura cento milioni e deve competere con squadre che fatturano quattrocento milioni. In dodici anni siamo ancora in serie A, avendo raggiunto ottimi risultati".

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