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George Friedman, esperto di intelligence e geopolitica internazionale, è molto concentrato su ciò che ci riserva il futuro e ha pubblicato le sue considerazioni su Forbes.

Iniziamo con l’incontro del 22 agosto scorso fra il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese François Hollande e il primo ministro italiano Matteo Renzi, su una portaerei italiana. Avevano preannunciato che nella riunione avrebbero parlato di politica europea dopo la Brexit, ma la vera discussione verteva sull'economia in Italia e i passi necessari per rianimarla.

George Friedman sottolinea con una certa preoccupazione la scelta di una portaerei come loro luogo d’incontro. “Si tratta di una posizione più militarista di quella che gli europei preferiscono normalmente. La scelta è ancora più interessante alla luce delle voci incontrollate che indicano che la Germania potrebbe riprendere la leva militare”.

Gli Stati Uniti sono stati sempre più critici sull’effettivo contributo europeo alla NATO. Pur essendo il Pil dell'UE maggiore di quello degli Stati Uniti, il contributo dell'UE alla propria difesa non riflette questo aspetto. Le limitate spese militari dei Paesi europei li rendono dipendenti dagli Stati Uniti.

Tenere la riunione su di una portaerei potrebbe avere lo scopo di dimostrare che l'Europa ha una certa capacità di difesa. Ma mostra anche come la Brexit indebolisca la potenza militare della UE, e la scelta della nazione in cui incontrarsi, fra l’altro, non gioca favorevolmente allo scopo, visto che proprio l’Italia è stata sempre considerata l’anello debole dello schieramento.

In realtà comunque, come abbiamo accennato, si è poi parlato di economia, e in particolare della debolezza dell’economia italiana. “L'Italia è la madre di tutte le minacce sistemiche” tuona Forbes.

Non si può negare che la situazione economica in Italia sia debole. La crisi in Italia sta peggiorando. Non vi è alcuna crescita. Il sistema bancario è in cattive condizioni. La disoccupazione è alta. Il potere di Renzi si sta indebolendo. L'Italia ha vissuto tra recessione e stagnazione fin dal 2008. “Dopo otto anni, la situazione non mostra segni di miglioramento” conclude George Friedman.

Renzi ha detto che avrebbe ulteriormente ridotto la spesa pubblica. Merkel ha chiamato la sua presa di posizione "coraggiosa". Hollande ha detto che la decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione europea "richiede una risposta dai leader europei". Merkel ha concluso che c’è bisogno di "produrre risultati".

Ma George Friedman non si limita a queste considerazioni, anzi ne aggiunge una decisamente preoccupante: “Il nazionalismo in Italia è in aumento. Il bilancio sarà estremamente impopolare e rischia di imporre molti altri anni di austerità. Esso genera un movimento di uscita dall’Unione Europea, attribuendo all'austerità imposta dall’UE la nascita di questi problemi. Più veloci si esce dall’UE, meglio è, si finisce col dire”.

L'argomento per rimanere nell'UE sarà che l'Italia non può certamente stare meglio senza l'Unione Europea. L'argomento per lasciare l'Unione sarà ovviamente invece che l'Italia non potrà mai ottenere un miglioramento se vi rimane.

In ogni caso, secondo George Friedman, il malessere che ha colpito l'Italia continuerà. Né è possibile aspettarsi soluzioni in quattro settimane. Il problema è che, dopo otto anni, nemmeno gli altri Paesi europei si aspettano un miglioramento in quattro settimane.

“Lo scenario che si è presentato a bordo della portaerei non fa che ricordare a tutti che l'Europa ha il potere militare di legittimare l'unità europea di fronte alla decisione della Gran Bretagna di lasciarla. Ma non è chiaro se il pubblico italiano sceglierà egualmente di lasciare l’Unione Europea” conclude Friedman. “Ma è chiaro che la crisi economica italiana non porta sulla buona strada”.

Paolo Brambilla

 
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