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Viaggi
San Francisco, città più liberal d’America. Il reportage di Affaritaliani.it
La porta del drago dalla quale si accede alla Chinatown di San Francisco, la più antica e numerosa comunità cinese degli Stati Uniti. Foto Grigore Scutari

San Francisco o “Frisco” come la chiamano gli abitanti, situata nella parte centro-occidentale della California, è una città che emoziona con le sue colline ripide (oltre 40 quelle sulle quali sorge), la sua vivacità culturale, la sua  vocazione tollerante e cosmopolita e il suo eclettismo architettonico (dal vittoriano al moderno) che la rendono una delle metropoli più “europee” degli Stati Uniti. È stata definita la “città della pioggia, del vento e della nebbia”. In effetti, fino alla tarda mattinata c’è l’immancabile nebbia che rende l’atmosfera misteriosa. Nel pomeriggio la temperatura diventa mite e il cielo azzurro. In serata l’aria fredda torna a farsi sentire. Per questo motivo è consigliabile vestirsi a “cipolla”.
 
San Francisco ospita una delle comunità gay più grandi del mondo con tanto di quartiere, Castro, con boutique vintage, negozi di antiquariato e tanti piccoli ristoranti stile anni Venti. Qui, oltre all’inglese, si parla spagnolo e cinese dato che oltre il 20 per cento della popolazione proviene dal Paese asiatico. Vale la pena andare a visitare la Chinatown di San Francisco, costruita negli Anni Cinquanta, la più antica e numerosa comunità cinese degli Stati Uniti. Si accede da una porta a tre arcate con due leoni ai lati (“Porta del drago”) e si caratterizza per la presenza di palazzi e monumenti edificati secondo la caratteristica architettura cinese:  i tetti a pagoda, le lanterne rosse e i dragoni.
 
San Francisco è il simbolo degli hippie. Il cuore pulsante della Summer of love del ’67 fu il quartiere di Haight-Ashbury  (“The Haight” come lo chiamano gli abitanti) dove nacque  il movimento. I figli dei fiori oggi sono un po’ attempati e appassiti ma il quartiere mantiene il suo fascino per gli amanti del vintage e della cultura hippie. Da non perdere le celebri “Painted Ladies”, ad Alamo square, una piccola fila in pendenza di case vittoriane in legno dai colori pastello.
 
Non ci si può far sfuggire l’esperienza di almeno una corsa sui leggendari tram a cremagliera (cable car) annoverati nel 1964 come monumento nazionale che vanno su e giù per le colline nel cuore della città. Dato che i musei e i luoghi da vedere non mancano, è consigliabile acquistare il San Francisco City pass o la Go San Francisco card, che permettono di risparmiare sugli ingressi alle attrazioni, di saltare le file e il trasporto illimitato sui mezzi pubblici. Un’ottima soluzione per risparmiare tempo e non perdere nessuna attrazione sono i bus turistici CitySightseeing su due piani (il secondo è scoperto e quindi perfetto per ammirare dall’alto il paesaggio e per scattare foto) con biglietti da 24, 48 o 72 ore (e la possibilità di avere anche l’ingresso per l’isola di Alcatraz). Si sale e si scende dai confortevoli autobus rossi ogni volta che si vuole. I percorsi disponibili sono tre ed previsto anche un tour notturno (www.city-sightseeing.us).
 
Immancabile la visita al Golden Gate Bridge (“ponte dell’ingresso dorato”), simbolo della città, che collega San Francisco con la zona del Marin County. Ogni anno viene ridipinto con il caratteristico colore arancione per poterlo distinguere anche nella nebbia più fitta (di grande suggestione salire sul ponte a piedi o in bicicletta).  Fu aperto nel 1937 ed è lungo 2.700 metri.

Altro luogo celebre da ammirare e fotografare è Lombard street, una strada lunga 400 metri con 8 ripidi tornanti e una pavimentazione di mattoni rossi, riservata solo al transito delle auto in discesa. Fu realizzata nel 1922 per ridurre la pendenza della collina del 27 per cento. È definita la strada più tortuosa del mondo.

Il Fisherman’s Wharf (molo del pescatore), invece, è un luogo particolarmente animato e vivace, ricco di negozi, locali e ristoranti soprattutto di pesce. I negozi più bizzarri sono al Pier 39: dalle botteghe per mancini ai negozi che vendono soltanto magneti di ogni tipo (ne hanno migliaia). Su alcune zattere del Pier 39 vive una grande colonia di divertenti leoni marini che si lasciano osservare e fotografare mentre giocano, prendono il sole e litigano tra loro.
 
Gli appassionati del mondo sommerso resteranno affascinati dall’Aquarium of the Bay (www.aquariumofthebay.org). Si entra in contatto con oltre 20 mila animali acquatici locali attraverso tre mostre principali. La sezione “Under the Bay” ospita una meravigliosa mostra di meduse. Quindi si entra in due incredibili gallerie trasparenti dalle quali si possono osservare squali che misurano fino a due metri e mezzo di lunghezza, mante, polipi, scorfani colorati e altri tipi di animali acquatici. Nella mostra “Touch the Bay” si ha invece l’opportunità di toccare squali tigre, mante, squali della baia, razze e stelle marine e scoprire come sono al tatto.
 
A due passi dal Pier 39 c’è l’imperdibile Madame Tussauds (www.madametussauds.com/san-francisco), uno dei più famosi musei delle cere del mondo dove ci si diverte e si rimane sempre affascinati dalla somiglianza dei personaggi raffigurati, di ieri e di oggi, creati con maestria e inseriti in contesti sempre diversi o legati al territorio in cui sorge il museo. A San Francisco, per esempio, ci si può unire alla campagna di Harvey Milk per la parità dei diritti o entrare nelle celle della prigione di Alcatraz. Le aree a tema sono sette. Si possono scattare selfie con Kate Winslet, incontrare George Clooney in un lounge per vip, mettersi dietro la macchina da presa con Steven Spielberg sul set di Jurassic Park, affrontare Bruce Lee in un combattimento di kung fu. Si può duettare con star della musica come Adele o Beyoncé fino a mettersi in posa con l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama o andare in bicicletta con E.T. nel cestino. Emozionante anche il dietro le quinte di come vengono realizzate le statue di cera.
 
Dal Fisherman’s Wharf partono i traghetti per Alcatraz o “The rock” (dall’alta percentuale dell’isola formata da roccia) e per il Golden Gate bridge. Sull’isola di Alcatraz sorge il celebre carcere di massima sicurezza rimasto attivo fino al 1963.  Tra i suoi detenuti ha avuto il boss Al Capone. Per chi ama le emozioni forti è prevista la visita serale. Si narra che la prigione sia dimora degli spiriti di alcuni prigionieri che vi morirono.
 
Per ritemprarsi dopo aver camminato tanto c’è il Golden Gate park, il polmone verde della città, un po’ più grande del Central park di New York. Qui si trova la California Academy of Sciences (Accademia delle Scienze, una istituzione centrale nel panorama culturale di San Francisco fin dalla sua fondazione nel 1853), un edificio progettato dall’archistar italiano Renzo Piano nel 2008 con criteri eco-sostenibili. All’interno ospita un museo di scienze naturali, un planetario e un acquario con pesci provenienti da tutto il mondo (www.calacademy.org). È stato definito “il museo più ecologico del mondo”, in quanto è il risultato di uno studio approfondito che ha considerato gli aspetti fondamentali della progettazione sostenibile. Sempre nel Golden Gate park c’è il rilassante e magico Japanese Tea Garden con laghetti, bonsai centenari, templi e giardini zen. Per informazioni su San Francisco si può visitare il dettagliato sito ufficiale: www.sanfrancisco.travel.
 
Dove soggiornare. A pochi metri dalla centralissima Union  square, cuore pulsante di San Francisco, c’è The Cartwright hotel - Union Square Best Western premier collection (www.bestwestern.it), un albergo pet friendly con camere accoglienti e molto pulite, a due passi da un capolinea dei caratteristici cable car e delle fermate dei bus. Best Western è presente in oltre 90 Paesi nel mondo: da oltre  35 anni anche in Italia dove, oggi, conta 160 hotel in 120 località con un’offerta ampia e variegata. L’unicità è da sempre il valore del Gruppo che fa della diversità tra le strutture il suo elemento fondante. Moltissimi hotel sono pet friendly per portare in vacanza anche i propri amici a quattro zampe.
 
Dove mangiare. Un ristorante italiano degno della migliore cucina italica del nostro Paese, con particolare attenzione alle specialità romane, è “54Mint” (www.54mint.com, Mint plaza, 16), giudicato dal mensile GQ tra i dieci migliori ristoranti degli Stati Uniti. Attento alla freschezza delle materie prime di stagione e di alta qualità cucinate con passione e maestria, il “54Mint” è nato nel 2009 ed è amato sia dai tanti italiani di San Francisco sia dai locali. I proprietari sono due imprenditori di razza: Claudio Ricciolini (già manager del gruppo Starwood e delle Terme di Saturnia) e Gianluca Legrottaglie (con diverse esperienze in importanti ristoranti italiani a New York come “Il Buco” e “L’Aurora”). L’ambiente è elegante ma non formale con servizio eccellente e dove i cuochi, i pizzaioli e anche molti camerieri sono italiani. Il pane, la pasta e i dessert sono tutti fatti in casa. “54Mint” porta la cultura della vera cucina italiana e romana negli Usa senza scendere ai compromessi gastronomici di troppi pseudo ristoranti italiani all’estero che, pur di non perdere un cliente, modificano le ricette tradizionali adattandole al palato degli abitanti delle nazioni in cui si trovano. Da non perdere le alici fritte, la bruschetta ai ricci di mare, lo sformato di fave e pecorino, le fettuccine ai porcini e asparagi. Non manca una grande varietà di vini e di cocktails. General manager del locale è Jacopo Rosito. “54Mint” ha anche un’altra sede nel cuore di  Walnut Creek, un panificio-pizzeria e pasticceria con la prima colazione italiana con sfogliatelle, cannoli e bomboloni.  Si possono gustare antipasti, primi piatti con pasta fatta in casa, porchetta alla romana, pizze e calzoni. Anche le birre e i vini sono rigorosamente italiani.
 
Sembra incredibile, ma a San Francisco si può mangiare anche una deliziosa pinsa (la sua origine risale all’epoca romana),  alla pinseria-enoteca “Montesacro”(510 Stevenson street, www.montesacrosf.com). Così come il nome del locale, anche le pinse proposte (il processo di lievitazione è di 72 ore) omaggiano le periferie romane: Pietralata, Centocelle, Quadraro ecc. È la prima pinseria degli Stati Uniti e unisce la tradizione all’utilizzo di materie prime di alta qualità come le farine italiane  prive di ogm (la pinsa si prepara con farina di frumento, di riso e di soia) e prodotti italiani d’eccellenza e ingredienti freschi biologici californiani. “Montesacro” non ha nulla da invidiare alle migliori pinserie romane. Deliziosi anche i sottoli, la porchetta, i formaggi e i salumi laziali.  I vini sono italiani e internazionali, le birre artigianali. Da non perdere il tiramisù al pistacchio e la crostata di visciole. Il locale ospitava un antico forno e si trova nel vivace quartiere Mid-Market di San Francisco. Ricorda una classica e accogliente fraschetta del Lazio con contaminazioni industrial. La coraggiosa quanto originale idea di far scoprire la pinsa romana agli americani è venuta a Gianluca Legrottaglie e a sua moglie Viviana che sono riusciti a ricreare a San Francisco l’atmosfera di un’autentica osteria romana.
 
Per gli amanti del pesce fresco, a Pier 39, nel distretto di  Fisherman’s Wharf, si trova il  Pier Market seafood restaurant (Beach street, www.piermarket.com). La zona è molto turistica e pullula di ristoranti improvvisati e di bassa qualità. Pier Market seafood restaurant, invece, è una garanzia sia perché creato e gestito da ben tre generazioni  direttamente dalla famiglia Simmons sia perché molto frequentato dagli abitanti della città. Nato nel 1983 e ristrutturato di recente in modo sapiente,  è stato premiato da Kron 4 Tv come “Best seafood in San Francisco”. L’ambiente è informale e molto accogliente con vista mozzafiato sulla baia della città, sui leoni marini di Pier 39 e sull’isola di Alcatraz. Al tramonto l’atmosfera diventa magica. Il manager Nick Resch assicura ai clienti un servizio impeccabile. La famiglia Simmons è impegnata nella conservazione dell’Oceano e acquista soltanto frutti di mare sostenibili seguendo le linee guida del programma Monterey Bay Aquarium’s Sea Watch e Aquarium of the Bay. La cucina è aperta e si possono guardare gli chef mentre sono all’opera.  La griglia viene alimentata con il legno di mesquite per l’affumicatura che esalta il sapore del pesce. Da non farsi scappare le paradisiache specialità della casa: la torta di granchio (crab cake dinner) e il shrimp combo fest (un mix di gamberetti alla griglia, scampi e gamberi fritti). E ancora: la zuppa di molluschi servita all’interno di una pagnotta fresca e accompagnata con Caesar salad (clam chowder in a sourdough bowl & salad combo), la zuppa di granchio alla New England e il filetto di salmone grigliato alle erbe aromatiche affumicato con il legno di mesquite. Il ristorante prepara anche ottimi piatti di carne alla griglia sempre affumicati con il mesquite.
La prossima settimana vi porterò alla scoperta delle ultime novità di Los Angeles.

 

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