Pensioni, tasse senza fine. Meglio farle all'americana
Ci risiamo con le pensioni. Adesso spunta il commissario per la spending review Carlo Cottarelli che vuole tagliarle a partire da 2500 euro lordi (all’incirca 1500 netti). E lo propone col trucco, spiegando che l’Italia destina alla previdenza molto, circa il 16% del Pil. Nasconde che le pensioni si pagano grazie ai contributi accantonati di chi ha lavorato, non con le entrate fiscali dello Stato (come per esempio accade con l’istruzione e la sanità).
Se l’ammontare è tanto, più della media europea, è perché gli italiani hanno versato tanto. Dunque la spending review non c’entra niente: non si tratta di ridurre la spesa, ma d’inventare una tassa straordinaria sui pensionati. “Prelievo temporaneo” dice Cottarelli. Non prendiamoci in giro: sarebbe temporaneo come l’accisa sulla benzina introdotta da Mussolini quasi 80 anni fa per la guerra d’Etiopia; nessuno l’ha mai tolta, tutti l’hanno aggravata di continuo.
Si scrive tanto di pensioni d’oro. Ma d’oro sono solo quelle nate da privilegi come i vitalizi di parlamentari e consiglieri regionali, e di alcune categorie speciali coccolate dalla politica: pochi anni di servizio, e assegni mensili da fare invidia a manager e dirigenti d’azienda. Le altre sono pensioni e basta, pagate in anticipo con i contributi. Quando sono elevate è perché i versamenti che hanno alle spalle erano elevatissimi; contributi proporzionali allo stipendio, ma se lo stipendio cresce, la pensione corrispondente sale molto di meno: un meccanismo “regressivo”, l’opposto di come giocano le aliquote dell’Irpef.
Proposta: per il futuro si faccia all’americana, con pensioni obbligatorie di pura sopravvivenza (e quindi versamenti bassi); poi tutto il di più per la vecchiaia uno se lo costruisce da sé, investendo i propri risparmi. Così almeno il gruzzolo resta suo, senza che un Renzi o un Cottarelli si sveglino una mattina decidendo di intaccarlo. Con la certezza che chi verrà dopo di loro continuerà a metterci le mani attingendo impunemente come a un bancomat, alla faccia del diritto e della Costituzione.