L’immigrazione entra in campagna elettorale. I miti da sfatare sull’Ue
Di Tommaso Cinquemani
europa@affaritaliani.it
A rilanciare la questione migratoria in questi ultimi giorni non sono stati solo gli sbarchi in Sicilia, ripresi con l’arrivo della bella stagione, ma anche le dichiarazioni del ministro dell’interno Angelino Alfano, che davanti alla Camera ha fatto il punto sui flussi migratori e sui mezzi messi in campo. Su Twitter il leader del Nuovo Centrodestra ha chiamato in causa l’Unione europea, chiedendo che faccia la sua parte: "Vogliamo sensibilizzare l'Europa a trasformare l'immigrazione in una questione europea e a trovare i fondi necessari per affrontare la situazione".
Quando si parla di flussi migratori in molti chiamano in causa l’Europa. Ma quali sono i numeri in campo? Dopo la tragedia di Lampedusa l’Unione europea ha stanziato per il nostro paese 30 milioni di euro. Questi fondi si vanno sommando a quelli già stanziati durante il bilancio 2007-2013. In questo periodo l’Italia ha ricevuto 479 milioni di euro, il 13,4% dell’intera somma destinata alla gestione di migranti e richiedenti asilo.
Nella nuova programmazione economica, partita il primo gennaio, l’Italia ha a disposizione per i prossimi sette anni 522 milioni di euro divisi in due programmi principali. Quello più corposo è l’Amif (Asylum Migration and integration Fund), che ammonta a 310milioni di euro. Nell’ambito dell’Internal Security Fund (Isf) l’Italia riceverà invece in totale 212 milioni di euro. Totale: 522 milioni.
Dall’Europa non arrivano solo risorse economiche. A coordinare gli sforzi degli stati membri c’è Frontex, l’agenzia europea che fornisce assistenza nel pattugliamento delle frontiere. E’ stato varato poi un altro programma europeo, Eurosur, che permette di intensificare lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le autorità degli Stati membri.
Destinare fondi per il pattugliamento delle acque del Mediterraneo però non è sufficiente. La Commissione europea ha perciò delineato un piano d’azione per evitare che si verifichino nuove tragedie come quella di Lampedusa. Per evitare che i migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana rischino la vita attraversando il Mediterraneo, la Commissione ha concluso con la Tunisia e il Marocco dei partenariati di mobilità. Questi accordi hanno lo scopo di individuare nuovi canali di migrazione legale e aiutare i paesi partener a potenziare le capacità di offrire protezione e rispettare i diritti umani. In quest’ottica l’Ue ha firmato un accordo di riammissione con la Turchia che sarà fondamentale per ridurre la pressione migratoria irregolare nei prossimi anni.
C’è poi un mito da sfatare: l’Italia non è il Paese che accoglie più migranti in Europa. Nel 2013 il numero maggiore di richieste di asilo sono state registrate in Germania (127mila), Francia (65mila), Svezia (54mila), Gran Bretagna (30mila), e infine Italia (28mila). Il nostro paese è certamente in prima linea nel soccorso dei migranti che cercano di arrivare in Europa sui barconi della speranza, ma il maggior numero di persone arriva in Europa con un visto turistico via aerea oppure superando i confini terresti ad est.