Pensioni, sanità e mercato del lavoro. Ecco le riforme chieste dall'Ue alla Francia
In un documento adottato a luglio, il Consiglio europeo delinea una road map di riforme che la Francia dovrà adottare per ridurre il suo deficit pubblico e rendere sostenibile il bilancio. "Una correzione degli squilibri di bilancio sostenibile, richiede un'attuazione credibile di riforme strutturali ambiziose per aumentare la crescita e l'occupazione", è scritto nella lettera inviata a Parigi e resa pubblica solo ieri.
La Francia è stata bollata come la grande malata d'Europa e i suoi conti pubblici sono preoccupanti. A fine ottobre Parigi aveva dovuto cedere alle insistenze della Commissione e aveva accettato di ridurre dello 0,5% il suo deficit strutturale. Una concessione che comunque non rispetta le regole comunitarie che invece prevederebbero una riduzione dello 0,8%.
Se martedì la Finanziaria francese non sarà bocciata, molti ritengono che sia solo grazie all'impegno assunto dal governo relativamente alle riforme strutturali da adottare entro dicembre 2015. Ma quali sono queste regole? Bruxelles chiede che “si combatta la rigidità del mercato del lavoro”, inoltre parla di una riduzione del costo del lavoro e in particolare degli adempimenti in capo alle aziende. Vengono elencati anche una limitazione dell'aumento delle spese per il welfare e una riforma degli ammortizzatori sociali. Come per altri paesi è stata richiesta una riforma delle pensioni e una semplificazione della Pubblica amministrazione.