FestiValori, Vago: "Banche attente al green, finanza etica non è un ossimoro"

Dal 20 al 22 ottobre prende il via il primo Festival italiano dedicato alla finanza etica e all'economia sostenibile: Affari ha incontrato la direttrice Vago

di Redazione
Claudia Vago
Economia

Parte il FestiValori di Modena, l'intervista di Affari alla direttrice Claudia Vago 

Dal 20 al 22 ottobre a Modena prende il via FestiValori, il primo festival italiano dedicato alla finanza etica e all'economia sostenibile. Giunta alla seconda edizione, la manifestazione, organizzata da Valori.it e Fondazione Finanza Etica, è una tre giorni di dibattiti, tavole rotonde, workshop, pranzi e mostre, tra legalità, mobilità sostenibile e comunità energetiche, economia di pace e commercio equo e solidale, donne e finanza, educazione finanziaria.

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Affari Italiani ha incontrato la direttrice del festival, Claudia Vago, e le ha chiesto innanzitutto la differenza fra finanza e finanza etica?

La finanza è ciò che fa incontrare chi ha bisogno di soldi con chi ha soldi: io ho qualche risparmio da parte e tu un progetto per il quale hai bisogno di un prestito? La finanza ci fa incontrare. Permette a me di investire i miei risparmi, ricavarci qualcosa e a te di sviluppare il tuo progetto. La finanza etica è un modo di fare finanza che tiene in considerazione anche le ricadute non economiche delle nostre azioni economiche. Ciò significa che non si considera solo “quanto guadagno da un investimento”, ma anche quali sono le conseguenze ambientali e sociali di quell’investimento. Un esempio: nell’ultimo anno investire nella produzione di armi è stato molto redditizio. Ma le armi portano morte, distruzione, disperazione. Non possiamo limitarci a guardare unicamente i rendimenti.

Cosa significa fare un festival sulla finanza etica in questo momento?

Siamo di fronte a una guerra che va avanti da oltre un anno alle porte d’Europa. Un’altro fronte si apre in Medio Oriente in questi giorni. L’umanità si trova a dover affrontare la più grave minaccia alla propria esistenza, la crisi climatica. La finanza è il luogo in cui gira la maggior parte delle risorse economiche mondiali. Orientare questa enorme massa di capitali verso obiettivi sostenibili da un punto di vista sociale e ambientale è fondamentale per affrontare e risolvere queste crisi. Ma perché questo accada occorre che le persone abbiano consapevolezza del fatto che la finanza agisce con i nostri soldi ed è quindi importante scegliere come usarli, a chi affidarli, come investirli. Con FestiValori vogliamo fare cultura della finanza etica per dare alle persone gli strumenti per agire il cambiamento.

Le banche tradizionali si stanno muovendo su questi aspetti? Il consumatore che si rivolge a loro nell’ottica di migliorare il proprio impatto sta facendo una buona scelta?

Le banche, anche quelle tradizionali, sono sempre più sensibili a questi temi. Lo sono perché lo chiedono le persone, che sono più attente a come vengono usati i propri soldi, e perché dall’alto, soprattutto dalle istituzioni europee, arrivano spinte a sviluppare un modo più sostenibile di fare finanza, soprattutto sul fronte degli investimenti. Purtroppo spesso, soprattutto nel caso degli istituti di credito più grandi, si tratta di greenwashing. Per esempio, troviamo banche che finanziano con centinaia di miliardi progetti legati ai combustibili fossili responsabili della crisi climatica che propongono nel proprio portafoglio qualche prodotto sostenibile, magari anche 100% sostenibile, per accontentare la clientela attenta a certe questioni. E però quando andiamo a vedere si tratta di una piccola percentuale delle loro attività complessive.

Siamo abituati a pensare che la finanza sia qualcosa che non riguardi veramente “le persone normali” ma che richieda competenze eccezionali, con “Cose di questo mondo” state mandando un messaggio diverso…

La finanza ci riguarda tutti: basta avere un conto corrente o l’assicurazione per un motorino o un’automobile per avere a che fare con la finanza. Eppure quasi nessuno di noi quando apre il conto corrente o stipula l’assicurazione chiede all’istituto cosa verrà fatto con i propri soldi. Quando compriamo un telefonino facciamo confronti tra i modelli, chiediamo pareri, leggiamo recensioni. Niente di tutto questo quando si tratta dei nostri soldi. Questo anche perché di finanza sappiamo poco, a scuola nessuno ci insegna nulla, quando ne sentiamo parlare è con parole e sigle incomprensibili e quindi pensiamo sia qualcosa da lasciare agli esperti. E invece dovremmo occuparcene tutti. Non solo, dovremmo avere consapevolezza che fare finanza in modo etico è possibile. “Finanza etica” non è un ossimoro. Non è fantascienza, come diciamo con il nostro festival. È una “cosa di questo mondo”.

La finanza quindi riguarda ogni aspetto della nostra vita, in che modo influenza il tema della parità di genere?

Tutto quello che ha a che fare con i soldi, con l’economia e con la finanza è visto come mondo prettamente maschile. Sono poche le donne ai vertici delle banche in Europa, anche se ne aumenta il numero nei consigli di amministrazione. Banca Etica è una mosca bianca. E non è solo una questione di management: per le donne aumentare la consapevolezza nella gestione del denaro è un modo per emanciparsi e diventare protagoniste delle proprie scelte di vita, oltre che per liberarsi da situazioni di violenza.

Come si può ricevere un'educazione finanziaria? ha dei consigli per chi si approccia ora a questo mondo?

Oggi la scuola inizia a fare la sua parte. L’educazione finanziaria è entrata nei programmi dell’educazione civica. Banca d’Italia ha degli ottimi prodotti che fanno cultura finanziaria. E più o meno tutte le banche hanno sviluppato proprie piattaforme di educazione finanziaria. Fondazione Finanza Etica presenterà la propria a FestiValori: ValoriLab sarà uno strumento pensato non solo per fare educazione finanziaria, ma anche per riflettere sulle conseguenze delle nostre scelte economiche e finanziarie. Per aiutare le persone a fare finanza etica.

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